Michele Dilucia
Michele Dilucia
Vita di città

Michele Dilucia: una storia di inclusione e inserimento lavorativo a Cerignola

Nato con la sindrome di Down, il ragazzo lavora stabilmente da anni in un bar della città

Una volta conosciuto, è difficile dimenticare un ragazzo come Michele Dilucia, 32enne di Cerignola nato con la sindrome di Down. Il suo viso sorridente, lo sguardo vivace e attento restano impressi a lungo in chi ha la fortuna di incontrarlo.

Nella nostra intervista, seduti al tavolino del "Baraonda" in cui lavora da ormai 12 anni, ci ha regalato emozioni e spunti di riflessione importanti, in particolare su quanto il concetto di "disabilità" sia assolutamente relativo quando c'è la voglia di superare i propri limiti e i pregiudizi altrui.

Ciao Michele. Ti va di raccontarci come sei venuto a conoscenza del lavoro qui al bar, e se ti ricordi come hai vissuto i primi giorni da barista?

Circa dodici anni fa qualcuno mi aveva indicato che il Baraonda cercava personale, e io ho voluto provare anche se non avevo mai lavorato prima in un bar. Mi hanno proposto di fare qualche giorno di prova per capire se poteva piacermi, e io ho accettato. Nei primi giorni di lavoro avevo un po' di timore, poi è subito passato tutto e mi sono convinto che era il lavoro per me.

Mi è subito piaciuto, mi sono trovato bene con tutti quelli che lavoravano, e anche oggi non ho alcuna difficoltà, anzi. Non mi posso proprio lamentare!

Quali sono le tue mansioni al bar e qual è il tuo orario di lavoro?

Io lavoro ogni mattina, dalle 7.40 alle 13 e mi occupo della cucina (preparo cornetti, panini, rustici, ecc.)

Cosa pensano i tuoi genitori e familiari di questo lavoro?

Sono tutti contenti, sia i miei genitori che gli altri familiari.

Cosa fai nel tempo libero?

Nel pomeriggio ho tempo libero e vedo gli amici. Ora sto studiando per prendere la patente.

Pensi che un giorno potrebbe interessarti un altro lavoro? Quale altro impiego potrebbe piacerti?

Non saprei dire adesso, devo pensarci.

Cosa pensi di Cerignola? Ti trovi bene in questa città?

Mi piace vivere qui, non cambierei città. Ho tanti amici, esco spesso e sto cercando anche una fidanzata. C'è qualcuna che già mi piace.

Hai frequentato o frequenti ancora qualche associazione per incontrare altri ragazzi e condividere momenti insieme?

Grazie a Marilena, la moglie di Nicola (titolare del bar) sono entrato in un'associazione, con cui abbiamo organizzato spesso anche delle gite o altro.


Matteo, titolare del Baraonda insieme a Nicola Preziosa, ci ha raccontato la sua esperienza con Michele.

"Le persone come Michele ci insegnano tanto, ogni giorno. Da loro abbiamo tutti da imparare continuamente", esordisce Matteo. Gli chiediamo come è avvenuto l'incontro con Michele, dodici anni fa.

"Fu la madre a chiedermi se Michele poteva lavorare. Inizialmente volevo rispondere di no perché in quel momento non ce n'era bisogno, ma poi ho guardato Michele negli occhi e ho capito che una persona come lui meritava un'opportunità. Così gli ho detto, ok vieni domani con la camicia e vediamo come va. Da quel giorno dopo Michele fa parte della nostra famiglia, è un ragazzo speciale davvero."

Alla nostra domanda se Cerignola è pronta ad offrire ad altri ragazzi l'opportunità lavorativa che è stata data a Michele, Matteo ha risposto: "Queste persone valgono tantissimo, non solo dal punto di vista professionale, ma anche umano. Chi gestisce attività come la nostra potrebbe prendere in considerazione l'eventualità di assumerne qualcuno, sicuramente non se ne pentirebbe".

Di inclusione potremmo discutere per ore, ma la storia di Michele vale più di mille parole spese sull'argomento.

  • Inclusione sociale
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