Silvia Parente
Silvia Parente

Silvia, la studentessa del liceo scientifico di Cerignola che scrive in inglese

La futura maturanda ha vinto il concorso di scrittura creativa indetto dalla John Cabot University

Silvia Parente, diciotto anni di San Ferdinando di Puglia, frequenta la quinta C del liceo scientifico "Albert Einstein" di Cerignola e quest'anno sarà impegnata con gli esami di maturità. Un traguardo però lo ha già raggiunto, ha vinto infatti il concorso nazionale di scrittura creativa "Italy Writes" destinato alle classi terze, quarte e quinte delle scuole superiori e promosso dall'Università Americana di Roma John Cabot nella categoria storytelling. "Italy writes" è un concorso di scrittura creativa al quale si può partecipare con brevi racconti o saggi. Il racconto che Silvia ha presentato si chiama "And still it is" e si basa su una storia realmente capitata a suo nonno. La partecipazione al concorso è stata promossa dal professor Vincenzo Longo, docente di inglese del liceo Einstein.

Silvia, quando hai deciso di partecipare al concorso ti aspettavi di vincere?
"L'ultima cosa che avrei immaginato era di vincere. Mi sono iscritta al corso del professor Longo per avere la possibilità di scrivere in inglese, perché è una cosa che mi piace molto. L'ho fatto anche perché potevo esprimermi in una lingua che non posso utilizzare tutti i giorni perché finirei per parlare da sola. Grazie a Modern Family, una serie tv che ho guardato completamente in inglese, sono migliorata molto e volevo mettere alla prova ciò che avevo imparato. Poi c'è stata la possibilità di partecipare al concorso e ho scelto di inviare una storia vera su mio nonno che mi ha raccontato mia nonna. Lei mi ha sempre raccontato le storie della mia famiglia, ho scelto quella che mi piaceva di più e che mostrava il lato generoso e altruista di noi meridionali."

Qual è il messaggio che volevi trasmettere?
"Nel testo ho preferito sottolineare gli eventi che testimoniano quanto la società possa essere inclusiva, generosa e giusta nei confronti di chi non è fortunato. Volevo trasmettere l'idea che anche solo un piccolo gesto, un aiuto a una singola persona, possa salvare più di una vita.

Ti ha aiutato qualcuno nella stesura della storia?
Mia nonna mi ha fornito la base del racconto e io l'ho tradotto, modificato e ho aggiunto qualche dettaglio. Ho aggiunto qualche sfumatura tipica della lingua italiana, come per esempio il titolo che si ripete più volte nel racconto e qualche frase in dialetto detta da mia nonna. Per mantenere le radici italiane, nella storia le parole nonno e nonna sono scritte in italiano. L'ho inviata al professor Longo per una revisione e lui mi ha semplicemente consigliato qualche modifica. Quando ho vinto l'ho inviata alla mia professoressa di inglese per farmi consigliare la parte più bella da poter leggere alla premiazione."

Che significato ha per te il testo che hai scritto?
"Questa storia è molto importante per me, soprattutto perché parla della mia famiglia, che amo moltissimo. Inoltre, il testo sottolinea tutti i valori di generosità e bontà che ho citato prima, che spesso sono nascosti dietro uno stereotipo di superficialità e ignoranza associate al meridione. Con questo testo ho cercato di dimostrare che non è affatto vero. Noi del sud siamo brave persone."
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