A Ruota Libera
Il Senso dello Stato e l’Amicizia Civica
di Beniamino Mastroserio
giovedì 22 dicembre 2016
"Le varie ipotesi sul proprietario di un vecchio tricolore
mi riaccendono il Senso dello Stato e l'Amicizia Civica"
di Beniamino Mastroserio
Ho rinvenuto, appoggiata al cassone dell' indifferenziata, un' asta con
bandiera. Non capita tutti i giorni. Dopo averla srotolata e aver visto che al
colore rosso seguivano le sezioni bianca e verde, l' ho raccattata. E' stata la
perdita di luminosità della stoffa raso a rendermela subito carina : è infatti
sorto più d' un interrogativo sulla sua vecchia età. Forse è appartenuta a un
qualche tifoso - all' epoca ventenne - della squadra azzurra di Bearzot che
vinse il mundial '82 ( trionfò col modulo del " contropiede manovrato "
fondato sull' asse Cabrini / Tardelli / Bruno Conti e Rossi ). Questo tifoso,
per essersene dovuto disfare, si sarà stancato in questi ultimi anni di vedere
il proprio sport preferito ridotto a ennesimo settore per le multinazionali
utile pertanto a decuplicare denari spremendo il limone dei diritti tivvù che
ora si compravendono anche da / a società calcistiche dei Tornei Dilettanti ).
Ma forse l' ex proprietario di questa bandiera trovata al mio rione San
Trifone è uno dei vecchi pensionati degli ultimi sei condomìni di piazzale
Traliccio. Deve essere stato, forse, uno di quelli che percepiscono la " sotto
sociale " e che avrà perso la stima verso i governanti italiani specie di quelli
che recentemente dichiarano di volersi sbracciare per accogliere anche gli
stranieri più furbetti cui questo Stato regala vitti, alloggi e 15 euro al giorno.
Non avrebbe poi il nostro vecchietto ogni torto nel prendere le distanze da
tali politici italiani se questi dimenticano l' inserimento nelle finanziarie di
fine anno l' indicizzazione degli assegni sociali dei vedovi d' etnia italiana.
Più vedo sdrucito questo vessillo ( mt. 1 x 3 ), più mi sorgono altri
interrogativi : potrebbe essere stato sventolato in una sfilata patriottica
come quella del 17. 3. 2011 quando il Comune a guida A. Giannatempo
promosse una riuscita forse irripetibile quanto a unitarietà o coesione
sociale nel giorno del 150° anniversario della proclamazione dell' Unità
Nazionale ( v. foto d' icona, Archivio Belviso di Cerignola ). Dunque la
oramai la < mia nuova antica bandiera > giace in un angolo del box. Mi
rende felice comunque il pensiero di conservare questo cimelio < cult >
( sebbene per un maggior tempo " vissuto " da altra persona ).
L' altra domanda cui tento di dare una risposta è la seguente : cosa
mi / ci resta oggi dell' Amor di Patria ? ha ancora una logica continuare
a credere in questo Stato iniquo e burocratico, capace solo di metterti i
bastoni tra le ruote se appena apri una pizzeria o un bar o una partita
IVA di tipo para professionale ti viene a rovinare il di dietro spedendoti
un paio d' ispettori pubblici ? ...Sicuro che ad alcuni di questi delusi
viene voglia di tirare i remi in barca !… Sono del resto in molti a pensare
che l' Italia è oggi come insidiata, oltre che da stranieri che non sanno
rispettare le leggi, dagli stessi governanti che sbagliano per la scarsa
competenza nell' applicare sanzioni e pene previste. Va però da un altro
canto percepito il fenomeno inverso che per il momento è solo
" strisciante " : alcuni anelano a reagire, a ribellarsi alla paralisi,
intuiscono che deve pur esserci una necessaria " via d' uscita ". A voler
meglio curiosare su questo fenomeno trovo interessante che - per
esempio nella nostra città – nei gruppi della nuova politica pentastellata
e del Movimento stesso " La Cicogna ", siano in aumento,
professionalmente e culturalmente, i quarantenni alcuni dei quali però
ancora indugiano nel tuffarsi nella mischia o agone della Politica. E'
probabile che si sentano coscienti della propria impreparazione
momentanea. Dobbiamo però restare della convinzione che proprio la consapevolezza dei propri limiti è una virtù : prima ancora di impegnarsi
in una maggiore misura politica, è già un rilevante passo intrecciare nei
nuovi gruppi rapporti di dialogo e di confronto che ritengo abbiano i
caratteri dell' < Amicizia Civica >. Alla base va appunto coltivato il
rispetto reciproco; ci si dovrebbe dotare del coraggio d'esprimere a fondo
le proprie convinzioni evitando in tal modo future incomprensioni interne.
Il senso di vivere in un Circolo umanista prima ! e di cultura politica poi,
è il piolo più robusto per sentirsi d' appartenere alle Piccole Patrie ( =
Comune, Territorialità omogenee, Provincia e Regione ).
Penso inoltre che questa generazione di 40enni ( alcuni dei quali
già lavorano positivamente acquisendo dati statistici e informazioni varie
collegate ) sarà in grado di far crescere in modo significativo e tangibile
la Comunità. Per " agire localmente " occorre infatti avere acquisito una
preventiva " conoscenza globale ". E' buona norma pertanto che non
vengano bruciati né i tempi né le energie. Occorre crescere gradualmente,
studiare e simulare gli effetti.
Ribadisco comunque che il primo grimaldello utile per ottenere i
i primi risultati per un gruppo che voglia emergere è quella passione o
< Valore > che, come sopra ho delineato, viene definita Amicizia Civica.