Studenti del Pavoncelli con Mingo. <span>Foto Michela Carlucci</span>
Studenti del Pavoncelli con Mingo. Foto Michela Carlucci

Mingo ospite all’istituto “G. Pavoncelli” di Cerignola

Un corto per spezzare i pregiudizi, Mica Scemo!

Si è tenuto venerdì 1° aprile, presso l'Auditorium "Marianna Manfredi" dell'Istituto Agrario di Cerignola, un interessante convegno in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull'autismo, organizzato dalla professoressa Laura Zefferino, responsabile della sezione Agraria. A moderare l'incontro la professoressa Margherita Ieva. Ospite d'onore della giornata Mingo De Pasquale, con il suo ormai celebre cortometraggio "Mica Scemo".

Al tavolo dei relatori il dirigente professor Pio Mirra, il professor Francesco Quinto, docente ed educatore, la dottoressa Rosalba Cipollino, l'avvocato Nadia Parisi, la dottoressa Alessia Giannini logopedista presso il Servizio di Neuropsichiatria infantile dell'ASL FG. E, senza voler offuscare il prezioso contributo di Mingo De Pasquale, la giornata si è arricchita di un altro ospite d'onore: Riccardo Monopoli protagonista del progetto "Mai solo".

Un nutrito programma di autorevoli contributi apportati da altrettante autorevoli voci di chi l'autismo lo vive, lo gestisce, ci cammina accanto. Il mondo della scuola, dell'associazionismo, delle famiglie e dei ragazzi con sindrome dello spettro autistico, hanno portato testimonianza diretta su di una problematica che vede spesso le famiglie lasciate sole ed il mondo istituzionale che cerca di sopperire alle tante problematiche connesse. Una giornata che ha incentrato la sua attenzione non su limiti, ma sulle potenzialità e sulle possibilità, sulla speranza di una vita autonoma ed indipendente e soprattutto sulla possibilità di comunicare, nodo cruciale del vivere sociale.

È il dirigente Mirra ad aprire i lavori denunciando come "di tutti i Paesi europei sia proprio l'Italia quello che destina minori risorse per questi ragazzi, con conseguente compromissione del diritto all'istruzione, fortemente minato in quest'ultimo periodo pandemico, in cui questa barca di carta che è la Scuola ha navigato in acque burrascose, oggi… ancora agitate. La giornata di oggi sulla "consapevolezza dell'Autismo" ci impone di riflettere su quanto si riesce a fare per promuovere realmente quei miglioramenti che noi vogliamo avere per questi ragazzi e tentare di evitare quello che purtroppo ancora esiste che è la discriminazione e l'isolamento, sia dei nostri ragazzi che delle loro famiglie. Il nostro obiettivo è quello di arrivare alla conquista dell'autodeterminazione, lavorando nell'ottica del dopo di noi. Cosa sarà di questi ragazzi? Quello che noi facciamo per inostri ragazzi non deve essere solo una questione di giustizia sociale, ma soprattutto un investimento nel loro futuro".

E mentre scorre il video "Mica Scemo", sono le parole di MINGO, che ci immergono nel messaggio che ha inteso tradurre in immagini, proprio partendo da un'esperienza con un'associazione di volontariato che si occupa di Autismo (VinciConNoi). Da attento "lettore" della realtà inizia a porre domande, domande che riguardano il domani di tanti bambini autistici, di bambini che un giorno saranno adulti autistici. E se verso un bambino lo sguardo dell'altro è di tenerezza o comprensione, come diventa lo stesso sguardo su di un soggetto adulto? Ecco che la risposta che riceve lo lascia sconcertato: spesso sono visti come persone strane o pericolose o peggio ancora sceme. SCEME? Questo termine gli risuona nella mente e decide, decide che bisogna far qualcosa per demolire, o almeno provare a demolire i tanti falsi giudizi e pregiudizi intorno a questo mondo. "Perché purtroppo la gente giudica. Noi viviamo in una società giudicante".

"Volevamo fare uno spot, ma in 30 secondo proprio non ci stava. In questo video c'è un sottotesto particolare. Questo è un video che dovremmo vedere andando oltre l'immagine superficiale. Nel video nessuno parla, ma tutto parla. Dall'ambientazione all'espressione dipinta sui volti. La gente che giudica è quella che si ferma all'apparenza. Il messaggio che si è voluto veicolare è proprio la superficialità del giudizio e del pregiudizio su qualcosa che in realtà non si comprende. Quel giudicare il diverso, ma diverso da chi? Ecco un primo messaggio che lancia il video: non giudicare. Quante altre cose sono capaci di fare e percepire più di noi? Ed infine un messaggio di libertà, la libertà dal giudizio o dal pregiudizio, con l'immagine di una bambina che non si lascia condizionare dall'apparenza e stabilisce un contatto con l'uomo della storia".

Precede la presentazione di Riccardo l'introduzione fatta dal prof. Quinto che definisce il suo alunno, Riccardo appunto, il "suo alunno di sostegno", un sostegno a poli invertiti. "Inclusione è guardare il mondo con gli occhi di chi ci vive accanto e prendercene cura. E questa cura è reciproca. Siamo mondi fragili, mondi che si incontrano e nell'incontro si trasformano, proprio come succede agli elementi in chimica e… agli innamorati. Riccardo è un tesoro e un sogno. È una luce che va mostrata per illuminare, per indicare un cammino possibile. È un sogno, anzi è sostanza, è il sogno che è diventato realtà".

Riccardo, un ragazzo autistico che partendo da una diagnosi funzionale non proprio confortante, ha raggiunto livelli inimmaginabili di autonomia. È lui a presentarsi, a parlarci dei suoi progressi e dei suoi sentimenti e lo fa con grande concentrazione e senza alcuna esitazione e squarcia i cuori e fa inondare gli occhi di lacrime e tra le tante cose ci ricorda che "le parole sono acqua e sono pietre. Sono acqua perché possono dissetare e sono pietre perché possono far male".

È un ragazzo sereno, che ha fatto passi da gigante, non disdegna di parlare in inglese e ha grandi progetti. Ce ne parla l'assistente alla comunicazione Rosalba Cipollino che nel ripercorrere il cammino di Riccardo non riesce a trattenere le lacrime, e l'intera platea con lei, "Il successo formativo di Riccardo è maturato nel cortile della fiducia reciproca e della consapevolezza. La sua felicità, i suoi traguardi sono stati e saranno sempre i nostri". "Riccardo è dentro le parole" ci dice, "non sono parole incollate, ma sentite e vissute". Riccardo ha rappresentato la realizzazione di un progetto visionario, quell'andare oltre l'orizzonte per costruire persone capaci di vivere, per quanto possibile, la dimensione sociale della vita".

Di questo convegno potremmo scrivere fiumi di parole per i contributi umani ed accademici che hanno reso questo incontro unico e speciale. Ultimo, ma solo per cronologia degli interventi, l'approfondimento legislativo fatto dall'avv. Nadia Parisi, che ha offerto un ampio excursus della nostra legislazione a supporto delle varie forme di diversabilità e soffermandosi soprattutto sulla famosa legge del "Dopo di Noi", la cui attuazione non appare ancora piena e completa. Ed infine i saluti dell'Assessora Olga Speranza, a nome dell'Amministrazione tutta, che ha chiuso i lavori complimentandosi per la splendida iniziativa.
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