
Anche la Diocesi di Cerignola celebra la 111esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato
Domani 4 ottobre 2025, ore 17 presso il Centro Pastorale “Bakhita”, Località Tre Titoli a Cerignola
Cerignola - venerdì 3 ottobre 2025
14.13 Comunicato Stampa
In occasione della 111ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, la comunità della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano si ritrova per vivere un momento di preghiera, incontro e festa, insieme ai migranti che abitano il nostro territorio. Un appuntamento per ricordare che ogni persona in cammino porta con sé una storia, una speranza e un futuro da costruire insieme.
L'incontro, promosso dalla Fondazione Migrantes e dalla San Giuseppe, si svolgerà sabato 4 ottobre a partire dalle ore 17 presso il Centro Pastorale "Bakhita" a Cerignola in località Tre Titoli, luogo che da anni rappresenta un punto di riferimento per l'accoglienza e il dialogo.
La serata inizierà con la celebrazione della Santa Messa, presieduta da don Antonio Guardino, missionario comboniano di ritorno dallo Zambia, che condividerà la sua testimonianza di servizio agli ultimi.
A seguire, si terrà un momento di festa e condivisione insieme ai fratelli migranti: musica, cibo, racconti e relazioni che intrecciano vite e culture, per testimoniare la bellezza della diversità vissuta come ricchezza.
Questo evento territoriale si inserisce nel più ampio cammino della Chiesa universale, chiamata a riconoscere in ogni migrante e rifugiato il volto di Cristo e a promuovere una cultura dell'incontro.
L'incontro, promosso dalla Fondazione Migrantes e dalla San Giuseppe, si svolgerà sabato 4 ottobre a partire dalle ore 17 presso il Centro Pastorale "Bakhita" a Cerignola in località Tre Titoli, luogo che da anni rappresenta un punto di riferimento per l'accoglienza e il dialogo.
La serata inizierà con la celebrazione della Santa Messa, presieduta da don Antonio Guardino, missionario comboniano di ritorno dallo Zambia, che condividerà la sua testimonianza di servizio agli ultimi.
A seguire, si terrà un momento di festa e condivisione insieme ai fratelli migranti: musica, cibo, racconti e relazioni che intrecciano vite e culture, per testimoniare la bellezza della diversità vissuta come ricchezza.
Questo evento territoriale si inserisce nel più ampio cammino della Chiesa universale, chiamata a riconoscere in ogni migrante e rifugiato il volto di Cristo e a promuovere una cultura dell'incontro.