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Anticorruzione: obblighi per le PMI locali a rischio di pesanti sanzioni

Un approfondimento grazie agli esperti del Gruppo Media One

Ormai è alle porte la scadenza del 17 dicembre, entro la quale le piccole e medie imprese locali devono adottare il modello anticorruzione, pena il rischio di incorrere in pesanti sanzioni. Infatti, il Decreto Legislativo n. 24 del 10 marzo 2023 ha recepito la Direttiva comunitaria in tema di "protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione".

Di cosa si tratta? Lo abbiamo chiesto al Dott. Savino Lapalombella, Presidente del Gruppo "Media One" di Barletta. "In buona sostanza, l'Unione Europea ci impone di disciplinare le attività di prevenzione e contrasto di tutti i fenomeni che portano alla corruzione sia nell'esercizio di funzioni pubbliche che nelle attività private, quindi le aziende", sostiene Lapalombella. "Pertanto, oltre a combattere aspramente ogni forma di corruzione, a tutti i livelli, soprattutto nelle aziende bisogna proteggere le persone che denunciano violazioni dei diritti dell'Unione, attraverso la creazione di canali di comunicazione sicuri, tanto all'interno dell'organizzazione di ogni singola azienda, quanto nei confronti dell'esterno". A chi spetta farlo? "In questa fase storica, con una scadenza ormai bruciante, è fondamentale che tutte le aziende che hanno più di 49 dipendenti si dotino di questo protocollo", dice Stefano Cioce, Managing Director di "Media One Legal", azienda leader in Italia nella consulenza legale societaria e nella formazione manageriale. "Il profilo della responsabilità amministrativa dell'azienda e della complicanza penale per gli amministratori sta determinando un nuovo approccio negli imprenditori, più consapevole e maturo", continua Cioce. "Infatti, ci stanno pervenendo centinaia di richieste da parte delle PMI barlettane, pugliesi e nazionali, di adozione del modello di whistleblowing. E tutto questo per un duplice motivo: prevenire ogni fattispecie di fenomeno corruttivo ed evitare pesanti sanzioni amministrative e penali. Basti pensare a sanzioni fino a 50.000 euro".

Cosa fare quindi? "Affidarsi a dei riconosciuti esperti della materia, evitando il fai-da-te o il ricorso a figure generaliste", conferma Savino Lapalombella. "Il Gruppo Media One è capofila di un team di esperti qualificati, pronti a mettere in regola le PMI italiane". Insomma, un'occasione propizia per innovare le organizzazioni aziendali e, soprattutto, proteggerle da costose multe.

Per saperne di più: info@mediaonelegal.it
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