.jpg)
Vita di città
Associazione Commercianti Cerignola: “Sulla pista ciclabile va fatta chiarezza”
I commercianti non sono contrari alla mobilità sostenibile, ma lamentano mancanza di logica e visione
Cerignola - mercoledì 6 agosto 2025
Comunicato Stampa
E' ritornata in questi giorni alla ribalta dell'opinione pubblica cittadina la questione della pista ciclabile sul corso cittadino, a seguito delle proposte avanzate da alcune associazioni locale che promuovono la mobilità sostenibile. L'Associazione Commercianti Cerignola, guidata da Cesare Azzollino, ci tiene a spiegare meglio la posizione degli aderenti con il seguente comunicato:
"Negli ultimi giorni si leggono ancora polemiche sui social in merito alla pista ciclabile, con accuse rivolte alle attività commerciali, come se fossero "contro" la mobilità sostenibile. Ma la realtà è ben diversa.
Sì alla mobilità sostenibile, ma con logica e visione.
Le piste ciclabili dovrebbero essere progettate per agevolare l'accesso al centro, partendo dalle zone periferiche e permettendo a chi arriva dalle periferie di raggiungerlo in sicurezza e comodità. Non possiamo parlare di mobilità sostenibile se manca un reale obiettivo funzionale.
Una variante poco chiara e penalizzante
L'ultima variante prevede una monocorsia ciclabile, ma a oggi non è nemmeno chiaro il senso di marcia previsto. Inoltre, rispetto al progetto iniziale, questa nuova versione presenta molti più attraversamenti, il che significa meno parcheggi anche sulla corsia opposta.
Ciò che salta subito all'occhio nei rendering è proprio questo: i parcheggi sull'altro lato sono scomparsi, a differenza del progetto iniziale che era molto più dettagliato, trasparente.
E ci chiediamo: ha davvero senso inserire un cordolo fisso (già definito "killer") se la pista è a senso unico? Gli incidenti causati da questo tipo di cordoli sono già sotto gli occhi di tutti.
Il vero obiettivo? Il rifacimento dei marciapiedi
È evidente che la pista ciclabile sia stata solo il pretesto per un intervento di rifacimento dei marciapiedi. Nulla da eccepire se si trattasse di un piano urbano integrato e coerente. Ma se parliamo seriamente di mobilità sostenibile, questa non è la strada giusta, perché manca un progetto che tenga conto delle reali esigenze di cittadini e attività.
Esempi fallimentari: Sant'Antonio e via Osteria Ducale
Basta guardare a Sant'Antonio e via Osteria Ducale: possiamo davvero definirle "piste ciclabili"? Quale cittadino si sente realmente sicuro nel percorrerle?
Quale beneficio concreto hanno portato alla città?
Non siamo contro la mobilità sostenibile, siamo contro le scelte improvvisate.
I commercianti vogliono una città più vivibile, sostenibile e moderna. Ma ciò si ottiene con il dialogo, con la progettazione seria e con soluzioni che non penalizzino né i cittadini né le attività.
Un rammarico che pesa
L'unico vero rammarico che abbiamo è che, se fossimo nati prima come associazione commercianti, avremmo bloccato il progetto fin dal principio, prima che venisse piazzata la prima pietra.
Purtroppo i lavori sono già iniziati nel dicembre 2023, e oggi ci troviamo a subire le conseguenze di un progetto che poteva – e doveva – essere discusso e condiviso con chi vive e lavora ogni giorno questa città".
"Negli ultimi giorni si leggono ancora polemiche sui social in merito alla pista ciclabile, con accuse rivolte alle attività commerciali, come se fossero "contro" la mobilità sostenibile. Ma la realtà è ben diversa.
Sì alla mobilità sostenibile, ma con logica e visione.
Le piste ciclabili dovrebbero essere progettate per agevolare l'accesso al centro, partendo dalle zone periferiche e permettendo a chi arriva dalle periferie di raggiungerlo in sicurezza e comodità. Non possiamo parlare di mobilità sostenibile se manca un reale obiettivo funzionale.
Una variante poco chiara e penalizzante
L'ultima variante prevede una monocorsia ciclabile, ma a oggi non è nemmeno chiaro il senso di marcia previsto. Inoltre, rispetto al progetto iniziale, questa nuova versione presenta molti più attraversamenti, il che significa meno parcheggi anche sulla corsia opposta.
Ciò che salta subito all'occhio nei rendering è proprio questo: i parcheggi sull'altro lato sono scomparsi, a differenza del progetto iniziale che era molto più dettagliato, trasparente.
E ci chiediamo: ha davvero senso inserire un cordolo fisso (già definito "killer") se la pista è a senso unico? Gli incidenti causati da questo tipo di cordoli sono già sotto gli occhi di tutti.
Il vero obiettivo? Il rifacimento dei marciapiedi
È evidente che la pista ciclabile sia stata solo il pretesto per un intervento di rifacimento dei marciapiedi. Nulla da eccepire se si trattasse di un piano urbano integrato e coerente. Ma se parliamo seriamente di mobilità sostenibile, questa non è la strada giusta, perché manca un progetto che tenga conto delle reali esigenze di cittadini e attività.
Esempi fallimentari: Sant'Antonio e via Osteria Ducale
Basta guardare a Sant'Antonio e via Osteria Ducale: possiamo davvero definirle "piste ciclabili"? Quale cittadino si sente realmente sicuro nel percorrerle?
Quale beneficio concreto hanno portato alla città?
Non siamo contro la mobilità sostenibile, siamo contro le scelte improvvisate.
I commercianti vogliono una città più vivibile, sostenibile e moderna. Ma ciò si ottiene con il dialogo, con la progettazione seria e con soluzioni che non penalizzino né i cittadini né le attività.
Un rammarico che pesa
L'unico vero rammarico che abbiamo è che, se fossimo nati prima come associazione commercianti, avremmo bloccato il progetto fin dal principio, prima che venisse piazzata la prima pietra.
Purtroppo i lavori sono già iniziati nel dicembre 2023, e oggi ci troviamo a subire le conseguenze di un progetto che poteva – e doveva – essere discusso e condiviso con chi vive e lavora ogni giorno questa città".