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Associazioni di Cerignola prendono le distanze dal progetto ciclabile sul corso cittadino
In un comunicato stampa dichiarano: “E’ l’ennesima occasione persa”
Cerignola - venerdì 3 ottobre 2025
12.02 Comunicato Stampa
FIAB Cerignola - Trattour APS; TuttinBici Cerignola; Cittadinanzattiva Cerignola; Ambientiamo Cerignola; AVIS Cerignola.
Sono queste le sei associazioni firmatarie di una proposta "alternativa" al progetto originario di pista ciclabile sul corso principale cittadino.
Riportiamo qui di seguito un comunicato in cui i membri delle rispettive associazioni prendono la distanza dal progetto di pista ciclabile, definito a malincuore "l'ennesima occasione persa per la nostra città".
"Le associazioni sottoscritte intendono prendere ufficialmente le distanze dalla decisione annunciata dall'Amministrazione comunale di realizzare sul Corso principale una pista ciclabile ad una sola corsia di 1,25 mt, tracciata con semplice segnaletica orizzontale e senza alcuna delimitazione fisica.
Dopo l'incontro avuto con gli assessori Merra e Cicolella, ci era stato chiesto di formalizzare – come infatti abbiamo fatto – le motivazioni per cui fosse necessario mantenere il progetto originario a due corsie, in condizioni di sicurezza e funzionalità.
A quella lettera, protocollata e inviata, non è mai seguita alcuna convocazione né un reale confronto.
Ribadiamo che:
1. Sicurezza – Una ciclabile senza cordolo e senza protezioni reali non è una ciclabile sicura.
È destinata ad essere occupata dalle auto in sosta, esattamente come già accaduto nelle ultime due esperienze fallimentari in città: Viale S. Antonio e Via XXIV Maggio.
2. Larghezza insufficiente – Una corsia di 1,25 mt non garantisce l'incolumità di chi pedala: è pericolosa sia per chi percorre in senso di marcia, sia per gli inevitabili attraversamenti o ingressi errati in senso opposto.
3. Funzionalità ridotta – Restringere a una sola corsia significa impedire a tutti gli utenti: Studenti, Lavoratori, Famiglie e Cittadini di avere un percorso realmente utilizzabile sia all'andata che al ritorno.
4. Credibilità della mobilità sostenibile – Una scelta simile rischia di compromettere la fiducia dei cittadini e delle attività commerciali nei progetti futuri, trasformando quella che dovrebbe essere un'infrastruttura strategica in un ennesimo segnale sull'asfalto.
Per questi motivi, ci discostiamo nettamente dalle decisioni comunicate dall'Amministrazione e ribadiamo con forza la nostra richiesta di: mantenere il progetto originario a doppia corsia con adeguate misure di sicurezza.
Inoltre, chiediamo di ricevere e rendere pubblica tutta la documentazione firmata da parte degli enti pubblici che hanno avallato la variante attualmente in fase di installazione, al fine di garantire trasparenza e consentire ai cittadini di comprendere le responsabilità delle scelte adottate.
Diversamente, non si potrà parlare di mobilità sostenibile, ma soltanto dell'ennesima occasione persa".
Sono queste le sei associazioni firmatarie di una proposta "alternativa" al progetto originario di pista ciclabile sul corso principale cittadino.
Riportiamo qui di seguito un comunicato in cui i membri delle rispettive associazioni prendono la distanza dal progetto di pista ciclabile, definito a malincuore "l'ennesima occasione persa per la nostra città".
"Le associazioni sottoscritte intendono prendere ufficialmente le distanze dalla decisione annunciata dall'Amministrazione comunale di realizzare sul Corso principale una pista ciclabile ad una sola corsia di 1,25 mt, tracciata con semplice segnaletica orizzontale e senza alcuna delimitazione fisica.
Dopo l'incontro avuto con gli assessori Merra e Cicolella, ci era stato chiesto di formalizzare – come infatti abbiamo fatto – le motivazioni per cui fosse necessario mantenere il progetto originario a due corsie, in condizioni di sicurezza e funzionalità.
A quella lettera, protocollata e inviata, non è mai seguita alcuna convocazione né un reale confronto.
Ribadiamo che:
1. Sicurezza – Una ciclabile senza cordolo e senza protezioni reali non è una ciclabile sicura.
È destinata ad essere occupata dalle auto in sosta, esattamente come già accaduto nelle ultime due esperienze fallimentari in città: Viale S. Antonio e Via XXIV Maggio.
2. Larghezza insufficiente – Una corsia di 1,25 mt non garantisce l'incolumità di chi pedala: è pericolosa sia per chi percorre in senso di marcia, sia per gli inevitabili attraversamenti o ingressi errati in senso opposto.
3. Funzionalità ridotta – Restringere a una sola corsia significa impedire a tutti gli utenti: Studenti, Lavoratori, Famiglie e Cittadini di avere un percorso realmente utilizzabile sia all'andata che al ritorno.
4. Credibilità della mobilità sostenibile – Una scelta simile rischia di compromettere la fiducia dei cittadini e delle attività commerciali nei progetti futuri, trasformando quella che dovrebbe essere un'infrastruttura strategica in un ennesimo segnale sull'asfalto.
Per questi motivi, ci discostiamo nettamente dalle decisioni comunicate dall'Amministrazione e ribadiamo con forza la nostra richiesta di: mantenere il progetto originario a doppia corsia con adeguate misure di sicurezza.
Inoltre, chiediamo di ricevere e rendere pubblica tutta la documentazione firmata da parte degli enti pubblici che hanno avallato la variante attualmente in fase di installazione, al fine di garantire trasparenza e consentire ai cittadini di comprendere le responsabilità delle scelte adottate.
Diversamente, non si potrà parlare di mobilità sostenibile, ma soltanto dell'ennesima occasione persa".