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Sport
Diletta Dirienzo: riconferma meritata nelle “fucsia” per la ventenne cerignolana
La giovane laterale della Pallavolo Cerignola ci ha raccontato qualcosa di sé in un’intervista
Cerignola - martedì 23 agosto 2022
15.57
Con Diletta Dirienzo, cerignolana nata a Molfetta venti anni fa, si chiude il cerchio delle riconferme in casa Pallavolo Cerignola. Pur essendo molto giovane, Diletta dimostra uno spiccato talento per la pallavolo e una forte personalità. L'abbiamo conosciuta meglio attraverso alcune domande che rivelano cose di lei, e che vanno oltre la passione sportiva.
Diletta ha già giocato in serie D e serie C. Questa è la sua seconda esperienza in B2, sempre con la maglia fucsia della Pallavolo Cerignola.
"Ho cominciato a giocare a pallavolo a 10 anni, in un'altra società di Cerignola. Poi mi sono spostata nella Pallavolo Cerignola, dove mi trovo tutt'ora. Ho avuto soltanto una breve parentesi a Barletta, per poi ritornare a giocare tra le fucsia", dichiara Diletta all'inizio della nostra intervista.
R: Ciao, Diletta. Sei molto giovane, e sino ad ora hai giocato sempre a Cerignola, ed un breve periodo a Barletta. Quali sono stati (se ci sono stati) i momenti più difficili o critici che hai dovuto affrontare?
DD: Il periodo più difficile da affrontare, per me, è stato sicuramente quello dello stop forzato a causa del Covid, che mi ha tenuto lontana dal campo, e quindi da ciò che più amo.
R: Ti è mai successo di perdere grinta e motivazione? Come hai reagito, ed eventualmente chi ti ha aiutato a recuperare la voglia di giocare (e vincere)?
DD: Sì, mi è capitato di perdere la motivazione a causa di alcune ingiustizie subite nel corso degli anni, ma devo ringraziare me stessa in primis, per non aver mai perso di vista l'obiettivo, e anche la mia famiglia per avermi sempre sostenuta. Invece la voglia di vincere, bè, quella non manca mai!
R: Secondo te è più difficile emergere in uno sport di squadra? Quali sono le doti e le caratteristiche che ti riconoscono le altre giocatrici?
DD: Non è impossibile emergere in uno sport di squadra come la pallavolo, ma sono necessari sacrifici, tanta grinta, e soprattutto una grande dose di umiltà. La dote che mi viene riconosciuta è la duttilità in campo.
R: Quanto tempo dedichi agli allenamenti? A volte senti di avere poco tempo da dedicare a te stessa?
DD: Nonostante dedichi buona parte del mio tempo agli allenamenti, non sento mai di dedicare poco tempo a me stessa, perché io amo questo sport.
R: Hai qualche giocatrice a cui ti ispiri, o che ammiri in particolar modo per le prestazioni in campo?
DD: Sono sempre stata ispirata dalle doti sportive della grandissima Lucia Bosetti, giocatrice della Nazionale italiana Pallavolo.
R: Cosa pensi dell'ambiente pallavolistico cerignolano, in cui sei cresciuta e ti sei formata come giocatrice?
DD: Penso che la nostra città abbia molto da offrire, ma può ancora migliorare, cercando di coinvolgere il più possibile le nuove generazioni avvicinandole allo sport.
R: In campo c'è molta competizione? Hai imparato a gestire questo aspetto, che se portato all'estremo può diventare limitante?
DD: Sì, quasi sempre c'è competizione durante le partite. In realtà, però, si tratta di una competizione sana, che mi sprona a dare sempre il meglio di me stessa.
R: Cosa studi? Hai progetti professionali a cui ti stai dedicando, attualmente?
DD: Sono una studentessa universitaria, e un giorno vorrei diventare una psicologa.
Intanto Diletta ha già imparato tanto, allenandosi con grande tenacia in palestra e giocando al massimo le partite con la sua squadra. Perché lo sport è un grande maestro di vita.
Diletta ha già giocato in serie D e serie C. Questa è la sua seconda esperienza in B2, sempre con la maglia fucsia della Pallavolo Cerignola.
"Ho cominciato a giocare a pallavolo a 10 anni, in un'altra società di Cerignola. Poi mi sono spostata nella Pallavolo Cerignola, dove mi trovo tutt'ora. Ho avuto soltanto una breve parentesi a Barletta, per poi ritornare a giocare tra le fucsia", dichiara Diletta all'inizio della nostra intervista.
R: Ciao, Diletta. Sei molto giovane, e sino ad ora hai giocato sempre a Cerignola, ed un breve periodo a Barletta. Quali sono stati (se ci sono stati) i momenti più difficili o critici che hai dovuto affrontare?
DD: Il periodo più difficile da affrontare, per me, è stato sicuramente quello dello stop forzato a causa del Covid, che mi ha tenuto lontana dal campo, e quindi da ciò che più amo.
R: Ti è mai successo di perdere grinta e motivazione? Come hai reagito, ed eventualmente chi ti ha aiutato a recuperare la voglia di giocare (e vincere)?
DD: Sì, mi è capitato di perdere la motivazione a causa di alcune ingiustizie subite nel corso degli anni, ma devo ringraziare me stessa in primis, per non aver mai perso di vista l'obiettivo, e anche la mia famiglia per avermi sempre sostenuta. Invece la voglia di vincere, bè, quella non manca mai!
R: Secondo te è più difficile emergere in uno sport di squadra? Quali sono le doti e le caratteristiche che ti riconoscono le altre giocatrici?
DD: Non è impossibile emergere in uno sport di squadra come la pallavolo, ma sono necessari sacrifici, tanta grinta, e soprattutto una grande dose di umiltà. La dote che mi viene riconosciuta è la duttilità in campo.
R: Quanto tempo dedichi agli allenamenti? A volte senti di avere poco tempo da dedicare a te stessa?
DD: Nonostante dedichi buona parte del mio tempo agli allenamenti, non sento mai di dedicare poco tempo a me stessa, perché io amo questo sport.
R: Hai qualche giocatrice a cui ti ispiri, o che ammiri in particolar modo per le prestazioni in campo?
DD: Sono sempre stata ispirata dalle doti sportive della grandissima Lucia Bosetti, giocatrice della Nazionale italiana Pallavolo.
R: Cosa pensi dell'ambiente pallavolistico cerignolano, in cui sei cresciuta e ti sei formata come giocatrice?
DD: Penso che la nostra città abbia molto da offrire, ma può ancora migliorare, cercando di coinvolgere il più possibile le nuove generazioni avvicinandole allo sport.
R: In campo c'è molta competizione? Hai imparato a gestire questo aspetto, che se portato all'estremo può diventare limitante?
DD: Sì, quasi sempre c'è competizione durante le partite. In realtà, però, si tratta di una competizione sana, che mi sprona a dare sempre il meglio di me stessa.
R: Cosa studi? Hai progetti professionali a cui ti stai dedicando, attualmente?
DD: Sono una studentessa universitaria, e un giorno vorrei diventare una psicologa.
Intanto Diletta ha già imparato tanto, allenandosi con grande tenacia in palestra e giocando al massimo le partite con la sua squadra. Perché lo sport è un grande maestro di vita.