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Cronaca
Donato Monopoli: udienza di Appello bis fissata al 24 Novembre
La famiglia del giovane cerignolano non ha mai smesso di chiedere verità e giustizia
Cerignola - lunedì 10 novembre 2025
11.48
Il "caso" Donato Monopoli continua a far discutere l'opinione pubblica e gli operatori del diritto. E' atteso per il 24 Novembre prossimo l'appello bis per il processo riguardante il giovane di Cerignola, morto nel 2018 a seguito delle gravi riportate durante un violento episodio, le cui dinamiche non hanno ancora trovato piena chiarezza.
A distanza di anni, la famiglia Monopoli continua a chiedere verità e giustizia. "Non chiediamo vendetta, ma verità. Non ci fermeremo fino a quando non avremo risposte", dichiarano i genitori Giuseppe e Donata.
Ciò che colpisce di questa vicenda umana e giudiziaria è che l'appello accorato alle istituzioni sia rimasto a lungo inascoltato. Il super consulente criminologo Michel Emi Maritato e gli avvocati difensori hanno più volte denunciato il silenzio delle istituzioni.
Solo la deputata Stefania Ascari ha scelto di rispondere con coraggio e sensibilità, portando il caso Monopoli in Parlamento, e chiedendo che venga fatta piena luce sui fatti.
A seguire da vicino il processo, su formale incarico della famiglia, è il super consulente criminologo Michel Emi Maritato, che da mesi analizza documenti, perizie e ricostruzioni per individuare le zone d'ombra e le eventuali omissioni che caratterizzano l'intera vicenda.
"Il caso Monopoli rappresenta una ferita aperta nella coscienza civile di questo Paese. Ci sono troppe domande rimaste senza risposta. L'appello bis deve essere il momento della verità: o si ristabilisce la giustizia, o si sancisce il fallimento del sistema", le parole di Maritato.
Il 24 Novembre ormai prossimo non sarà solo la data di un'udienza, ma rappresenta un vero e proprio "banco di prova" per la credibilità delle istituzioni e per la fiducia dei cittadini nella giustizia.
Una nota di merito va anche agli avvocati difensori della famiglia Monopoli, che con coraggio, competenza e dedizione hanno saputo tenere accesi i riflettori su una vicenda che rischiava di finire nel dimenticatoio. La loro professionalità rappresenta un esempio di etica forense e impegno umano al servizio della verità.
"Donato non c'è più, ma la sua voce vive in noi, e non smetteremo di farla ascoltare", concludono i genitori Giuseppe e Donata.
A distanza di anni, la famiglia Monopoli continua a chiedere verità e giustizia. "Non chiediamo vendetta, ma verità. Non ci fermeremo fino a quando non avremo risposte", dichiarano i genitori Giuseppe e Donata.
Ciò che colpisce di questa vicenda umana e giudiziaria è che l'appello accorato alle istituzioni sia rimasto a lungo inascoltato. Il super consulente criminologo Michel Emi Maritato e gli avvocati difensori hanno più volte denunciato il silenzio delle istituzioni.
Solo la deputata Stefania Ascari ha scelto di rispondere con coraggio e sensibilità, portando il caso Monopoli in Parlamento, e chiedendo che venga fatta piena luce sui fatti.
A seguire da vicino il processo, su formale incarico della famiglia, è il super consulente criminologo Michel Emi Maritato, che da mesi analizza documenti, perizie e ricostruzioni per individuare le zone d'ombra e le eventuali omissioni che caratterizzano l'intera vicenda.
"Il caso Monopoli rappresenta una ferita aperta nella coscienza civile di questo Paese. Ci sono troppe domande rimaste senza risposta. L'appello bis deve essere il momento della verità: o si ristabilisce la giustizia, o si sancisce il fallimento del sistema", le parole di Maritato.
Il 24 Novembre ormai prossimo non sarà solo la data di un'udienza, ma rappresenta un vero e proprio "banco di prova" per la credibilità delle istituzioni e per la fiducia dei cittadini nella giustizia.
Una nota di merito va anche agli avvocati difensori della famiglia Monopoli, che con coraggio, competenza e dedizione hanno saputo tenere accesi i riflettori su una vicenda che rischiava di finire nel dimenticatoio. La loro professionalità rappresenta un esempio di etica forense e impegno umano al servizio della verità.
"Donato non c'è più, ma la sua voce vive in noi, e non smetteremo di farla ascoltare", concludono i genitori Giuseppe e Donata.
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