Sport
Giovanni Pugliese, detto Tiganà: “Il Club Ultras 1984 sempre con l’Audace Cerignola, anche nei periodi più bui”
Gli Ultras hanno affiancato la squadra anche quando non ci credeva nessuno, non solo tifosi ma sostenitori a tutti gli effetti
Cerignola - mercoledì 27 aprile 2022
15.36
Chi segue le sorti calcistiche dell'Audace Cerignola conosce il sostegno che il Club Ultras 1984 ha dato alla società sin dagli inizi. Lo zoccolo duro della tifoseria locale segue la squadra dagli esordi. Dai momenti più bui, quando l'Audace era una patata bollente di cui occuparsi o, peggio, un fardello di cui liberarsi. Giovanni Pugliese, conosciuto come 'Tiganà' è l'anima pulsante del Gruppo Ultras Curva Sud, ed è anche una delle persone che è stata più vicina alla squadra e alla società quando i cerignolani, pure appassionati di sport, preferivano seguire altre squadre regionali e neppure si sognavano di andare allo stadio a tifare Audace.
"Il Club Ultras 1984 non ha mai chiuso i battenti, è rimasto sempre in piedi". Giovanni esordisce così, con una punta di orgoglio. Per gli Ultras, gli irriducibili della curva sud al Monterisi, l'Audace Cerignola è una famiglia, un sentimento, un modo di essere e sentirsi protagonisti nella vita della città. Chi tende a identificare gli Ultras con tifosi violenti e facinorosi che cercano la lite allo stadio, dovrebbe assolutamente ricredersi. Chiacchierare con Tiganà è davvero un piacere, gli brillano gli occhi quando parla della "sua" Audace Cerignola.
"I tifosi cerignolani si sono sempre comportati bene sia fuori che in casa, sono davvero pochi gli episodi spiacevoli capitati in tanti anni", ci tiene a sottolineare Giovanni. Tiganà non è mai mancato nei momenti più significativi della storia dell'Audace Cerignola, come quando nel settembre 2019 fu chiamato dalla società perché c'era da salvare il settore giovanile. "Partecipai alla riunione insieme ai vertici della società, e fui contento di constatare che da parte di tutti c'era la volontà di riportare il settore giovanile ai livelli che merita".
"Nel corso del tempo ho visto avvicendarsi diversi presidenti e senza ombra di dubbio posso dire che quelli che hanno dato di più alla squadra sono stati Valentino, Daniello, Caiaffa e Grieco. Un merito particolare va all'ex imprenditore Daniello, che ha sempre appoggiato l'Audace sia economicamente, che con la sua presenza. Non mancava ad un allenamento, a differenza di altri presidenti che della squadra si interessavano poco", racconta Tiganà.
Gli anni più bui dell'Audace sono quelli di quando la squadra passò sotto l'egida di Dinisi e Decosmo a partire dal 2011. "Non c'erano soldi per la squadra, neppure per le trasferte. Noi Ultras facevamo il giro per la colletta tra gli imprenditori per sostenere le spese dei giocatori. Nel 2012 l'Audace Cerignola arrivò in finale di Coppa Italia a Rieti contro la Fermana. I tifosi in partenza erano circa mille, il presidente però non si presentò per pagare il viaggio alla squadra. La partita venne persa ma la squadra della Fermana non si iscrisse al campionato di eccellenza. C'erano i presupposti per inoltrare ricorso e fare l'iscrizione in eccellenza. Il ricorso però venne respinto e i tempi dell'iscrizione decaddero. L'Audace Cerignola perse definitivamente quel treno". Le parole di Gianni sono accorate mentre ricorda quei momenti con sofferenza.
Gli Ultras per protesta si presentarono in consiglio comunale provocando un trambusto generale. "Abbiamo rischiato in quella circostanza, c'erano circa cinquanta tifosi che chiedevano giustizia per il danno fatto alla squadra. A questo grave episodio seguì un tristissimo anno senza calcio, e solo grazie a Giuseppe Crudele la matricola della squadra non viene persa definitivamente", prosegue Tiganà. Gli anni successivi vedono gli Ultras intavolare trattative con Nicola Grieco. Grazie a lui e alla sua famiglia l'Audace Cerignola risorge dalle ceneri e a piccoli passi comincia il riscatto della squadra. "Porteremo la squadra in serie C tra sette anni", disse Grieco. E a quanto pare non si è smentito.
La tifoseria dell'Audace Cerignola ha costruito nel tempo il successo e la forza della squadra. Senza gli Ultras 1984, malgrado i presidenti, i vertici della società che si sono avvicendati e le alterne fortune, probabilmente non si sarebbero ottenuti i risultati di cui adesso tutti si gloriano.
"La società Audace deve molto anche al Commissario Straordinario Postiglione, che nel periodo del suo mandato ha rilasciato tempestivamente l'agibilità dello stadio Monterisi, avendo capito quanto ciò fosse importante per il futuro della squadra e della nostra città", aggiunge Tiganà.
Sul carro dei vincitori ora vogliono salirci tutti. "Negli ultimi anni c'è stato un grande e continuativo lavoro da parte della famiglia Grieco, dell'avvocato Rosario Marino, del direttore sportivo Elio Ditoro, Francesco Dibiase, De Lorenzis, il Presidente Quarto e gli altri componenti dello staff attuale. Io credo che sia arrivato il momento, per gli imprenditori locali, di investire nella squadra perché è una realtà che ci unisce tutti e ci rappresenta degnamente. Per crescere la squadra ha bisogno di aiuto, di collaborazione, di supporto economico e di fiducia".
L'appello di Tiganà apre un'interessante questione circa il futuro dell'Audace Cerignola, che fino ad oggi è stata sempre identificata a giusta ragione con la famiglia Grieco. Chi ama lo sport non può non credere in questa nuova Audace, che ha tutte le carte in regola per farci sognare ancora. Tutti insieme.
"Il Club Ultras 1984 non ha mai chiuso i battenti, è rimasto sempre in piedi". Giovanni esordisce così, con una punta di orgoglio. Per gli Ultras, gli irriducibili della curva sud al Monterisi, l'Audace Cerignola è una famiglia, un sentimento, un modo di essere e sentirsi protagonisti nella vita della città. Chi tende a identificare gli Ultras con tifosi violenti e facinorosi che cercano la lite allo stadio, dovrebbe assolutamente ricredersi. Chiacchierare con Tiganà è davvero un piacere, gli brillano gli occhi quando parla della "sua" Audace Cerignola.
"I tifosi cerignolani si sono sempre comportati bene sia fuori che in casa, sono davvero pochi gli episodi spiacevoli capitati in tanti anni", ci tiene a sottolineare Giovanni. Tiganà non è mai mancato nei momenti più significativi della storia dell'Audace Cerignola, come quando nel settembre 2019 fu chiamato dalla società perché c'era da salvare il settore giovanile. "Partecipai alla riunione insieme ai vertici della società, e fui contento di constatare che da parte di tutti c'era la volontà di riportare il settore giovanile ai livelli che merita".
"Nel corso del tempo ho visto avvicendarsi diversi presidenti e senza ombra di dubbio posso dire che quelli che hanno dato di più alla squadra sono stati Valentino, Daniello, Caiaffa e Grieco. Un merito particolare va all'ex imprenditore Daniello, che ha sempre appoggiato l'Audace sia economicamente, che con la sua presenza. Non mancava ad un allenamento, a differenza di altri presidenti che della squadra si interessavano poco", racconta Tiganà.
Gli anni più bui dell'Audace sono quelli di quando la squadra passò sotto l'egida di Dinisi e Decosmo a partire dal 2011. "Non c'erano soldi per la squadra, neppure per le trasferte. Noi Ultras facevamo il giro per la colletta tra gli imprenditori per sostenere le spese dei giocatori. Nel 2012 l'Audace Cerignola arrivò in finale di Coppa Italia a Rieti contro la Fermana. I tifosi in partenza erano circa mille, il presidente però non si presentò per pagare il viaggio alla squadra. La partita venne persa ma la squadra della Fermana non si iscrisse al campionato di eccellenza. C'erano i presupposti per inoltrare ricorso e fare l'iscrizione in eccellenza. Il ricorso però venne respinto e i tempi dell'iscrizione decaddero. L'Audace Cerignola perse definitivamente quel treno". Le parole di Gianni sono accorate mentre ricorda quei momenti con sofferenza.
Gli Ultras per protesta si presentarono in consiglio comunale provocando un trambusto generale. "Abbiamo rischiato in quella circostanza, c'erano circa cinquanta tifosi che chiedevano giustizia per il danno fatto alla squadra. A questo grave episodio seguì un tristissimo anno senza calcio, e solo grazie a Giuseppe Crudele la matricola della squadra non viene persa definitivamente", prosegue Tiganà. Gli anni successivi vedono gli Ultras intavolare trattative con Nicola Grieco. Grazie a lui e alla sua famiglia l'Audace Cerignola risorge dalle ceneri e a piccoli passi comincia il riscatto della squadra. "Porteremo la squadra in serie C tra sette anni", disse Grieco. E a quanto pare non si è smentito.
La tifoseria dell'Audace Cerignola ha costruito nel tempo il successo e la forza della squadra. Senza gli Ultras 1984, malgrado i presidenti, i vertici della società che si sono avvicendati e le alterne fortune, probabilmente non si sarebbero ottenuti i risultati di cui adesso tutti si gloriano.
"La società Audace deve molto anche al Commissario Straordinario Postiglione, che nel periodo del suo mandato ha rilasciato tempestivamente l'agibilità dello stadio Monterisi, avendo capito quanto ciò fosse importante per il futuro della squadra e della nostra città", aggiunge Tiganà.
Sul carro dei vincitori ora vogliono salirci tutti. "Negli ultimi anni c'è stato un grande e continuativo lavoro da parte della famiglia Grieco, dell'avvocato Rosario Marino, del direttore sportivo Elio Ditoro, Francesco Dibiase, De Lorenzis, il Presidente Quarto e gli altri componenti dello staff attuale. Io credo che sia arrivato il momento, per gli imprenditori locali, di investire nella squadra perché è una realtà che ci unisce tutti e ci rappresenta degnamente. Per crescere la squadra ha bisogno di aiuto, di collaborazione, di supporto economico e di fiducia".
L'appello di Tiganà apre un'interessante questione circa il futuro dell'Audace Cerignola, che fino ad oggi è stata sempre identificata a giusta ragione con la famiglia Grieco. Chi ama lo sport non può non credere in questa nuova Audace, che ha tutte le carte in regola per farci sognare ancora. Tutti insieme.