Giuseppe Amorese, artista di Cerignola: “In una mostra i miei 30 anni di carriera”

L'arte è una delle manifestazioni più intense dell'essere umano. Di intensità, nella trentennale produzione artistica di Giuseppe Amorese, ce n'è davvero tanta. Basta osservare le opere della sua personale esposte presso Palazzo Fornari per rendersene conto. Un viaggio tra colori, stili diversi, colori nuovi ed emozioni che si snoda nell'arco di tempo di ben trent'anni.

"Sono cambiato tanto, come persona e come artista. Ci sono stati due eventi (la morte di mio padre e di mio fratello), che hanno profondamente inciso nella mia vita, e quindi anche nell'arte. Ma da questa ho tratto forza ed ispirazione per rielaborare il dolore. Ci sono opere realizzate in momenti particolari che in qualche modo rievocano le emozioni provate, il cui stile caratterizza un intero periodo di produzione artistica", esordisce così Giuseppe Amorese, accogliendoci nella Pinacoteca al primo piano di Palazzo Fornari, uno spazio interamente dedicato all'arte e gestito da APS "Art&Fatti".

La mostra intitolata "Nella profondità dove l'anima splende" è una raccolta delle opere realizzate dall'artista cerignolano dal 1995 ad oggi, e sarà aperta al pubblico fino al 31 Dicembre. "Ho voluto chiudere il cerchio dei miei trent'anni di produzione artistica proprio qui, dove tutto è cominciato", dichiara Giuseppe Amorese.

All'età di 11 anni ha cominciato a disegnare vignette, riproducendo quelle di Forattini. La sua prima mostra d'arte è stata presso il Comune di Cerignola: all'epoca si occupava di Cultura in città l'assessore Rossella Rinaldi.

Dopo aver terminato gli studi a Cerignola si è trasferito a Roma, città che lo ha accolto e formato dal punto di vista artistico. Da allora la carriera di Giuseppe Amorese è stata un crescendo di mostre, premi e riconoscimenti in varie parti del mondo.

Si può ben dire di lui che sia un'artista a tutto tondo: la sua produzione, infatti, non si limita a pittura su tela e scultura, ma anche alla creazione di raffinati profumi insieme alla moglie Federica.

"Quando è venuto a mancare mio padre ho deciso di realizzare un profumo che conservasse quell'odore che lo caratterizzava. Volevo trattenere qualcosa di lui che lo rendesse più vivo e presente nei miei pensieri. Insieme a mia moglie Federica abbiamo creato il profumo intitolato "Unico", appunto dedicato a mio padre", racconta Giuseppe.

Le opere artistiche di Amorese sono "aperte", come lui stesso ci tiene ad evidenziare. "Nulla è lasciato al caso, c'è sempre una chiave di lettura che l'artista propone a chi guarda. Ma le emozioni davanti ad un'opera d'arte sono sempre diverse e soggettive, ed è proprio questo che in tanti mi riconoscono".

L'arte per Giuseppe Amorese non è mai stata uno svago o un passatempo. "Forse ora dirò qualcosa di strano, perché nell'immaginario collettivo l'artista è sempre visto come avulso dalla realtà, con la testa fra le nuvole, ma dalla mia esperienza ho capito che bisogna avere disciplina e continuità per creare arte, ogni artista deve avere proprie regole e sforzarsi di seguirle. Secondo me non c'è spazio per l'improvvisazione, anche in questo campo. Trent'anni di carriera sono stati vissuti da me sempre con serietà e lungimiranza, cercando di non lasciare nulla al caso".

L'unicità dell'arte di Amorese è nella molteplicità delle sue forme artistiche. "Direi che non c'è una riconoscibilità di uno stile nelle mie opere, perché esiste una molteplicità che le rende in qualche modo inafferrabili". Nella sala adiacente ci sono le sculture, i libri pubblicati dall'artista, le vignette e i fumetti degli esordi.

L'artista cerignolano è ritornato qualche giorno fa nelle aule dell'Istituto d'Arte, scuola che lui stesso ha frequentato, e che oggi continua a formare aspiranti artisti. "E' stato emozionante ritornare nel luogo che mi ha visto giovane e appassionato di arte. Spero che chi lo frequenta oggi possa cogliere la grande opportunità che gli è data, perché questo istituto è sempre stata una scuola unica e speciale per come forma gli allievi e per quello che trasmette".

Guardando le opere di Giuseppe Amorese si aprono finestre su mondi ed emozioni che non hanno limiti e confini mentali. "Mi è sempre piaciuto riprodurre nelle opere la mia idea di Universo", ha concluso l'artista, mostrandoci una delle tele più grandi che vale davvero la pena ammirare.

Di lui hanno scritto critici d'arte autorevoli: Amorese è un artista apprezzato a livello internazionale, che è tornato nella sua Cerignola per chiudere un cerchio ed aprire nuovi interessanti capitoli personali ed artistici.

"Ringrazio dal profondo del cuore mia Madre, da sempre fondamentale per la mia crescita e costantemente presente nel mio percorso. Federica, mia moglie, indispensabile nella mia vita, straordinaria presenza nel mio percorso artistico che mi dona forza ed incanto. Il mio pensiero più profondo va a mio Padre e a mio Fratello, le due luci più luminose dell'infinito che splendono nel mio cuore, oltre il tempo e lo spazio!

Ringrazio inoltre l'associazione Art&Fatti per aver ospitato l'evento nelle sale di Palazzo Fornari; Matteo Valentino e Franco Palumbo, in rappresentanza delle istituzioni della città di Cerignola, che negli anni hanno seguito il mio percorso artistico; il Liceo Artistico per avermi dedicato un evento a seguito di un progetto da me ideato in collaborazione con docenti e studenti, in particolare la Preside Maria Teresa Carbone e il vicepreside prof. Gerardo Amato; il Rotary Club, per aver contribuito in parte alla realizzazione dell'evento, dimostrando sensibilità nei confronti dell'arte e attenzione nella promozione della cultura sul territorio; Mandwinery Manduano, per aver offerto il buffet inaugurale; Belviso Fotografi, in particolare Umberto, per il contributo fotografico e la professionalità dimostrata. Ringrazio tutti coloro che in questi lunghi anni ci sono stati, ci sono e ci saranno, e ringrazio te, Cristiana, per l'interesse dimostrato e per questa piacevole ed interessante intervista", conclude Amorese.