Attualità
Giuseppe Stramaglia, in arte Pep Strama: da Cerignola in Germania per amore del teatro
Il 43enne vive ormai da 17 anni in terra tedesca, dove recita in commedie in dialetto bavarese
Cerignola - sabato 7 settembre 2024
Ci sono persone che si sono allontanate dalla città di origine per portare avanti con entusiasmo e grande motivazione progetti personali e professionali.
Molte di queste sono impegnate in vari ambiti della cultura e dello spettacolo, come Giuseppe Stramaglia, "Pep Strama", un attore di teatro di origine cerignolana che ormai da 17 anni vive e lavora stabilmente in Germania, ad Holzheim.
"Ho vissuto a Cerignola fino alla primavera del 2006, poi sono partito per la Grecia. A Creta ho lavorato come animatore: ho iniziato a fare shows e cabaret. Ho notato subito che ero portato a stare sul palco, mi sentivo a mio agio. Nel 2007 sono andato a Sharm el Sheikh in Egitto, dove ho continuato ad esibirmi in vari show per il pubblico internazionale. Poi ho conosciuto mia moglie, proprio sul palco, e con lei mi sono trasferito in Germania. Qui faccio teatro in bavarese (dialetto), partecipo a spettacoli tipo musical con una compagnia teatrale, e nel tempo libero faccio qualche comparsa o ruoli di secondo piano per film o spot pubblicitari. L'ultimo spot che ho girato (disponibile su YouTube) è per la nuova Audi, insieme ai giocatori del FC-Bayern".
Comincia così il racconto di Pep Strama, 43 anni, che ha voluto condividere con noi la sua esperienza umana e artistica.
Ci racconti dove e quando è nata la tua passione per il teatro?
"Direi che è nata per caso, appunto durante le mie prime esperienze di animatore turistico in Grecia e in Egitto. Lì ho capito che avrei voluto continuare a fare teatro più seriamente"
Ritrovi le tue origini pugliesi nel tuo modo di stare sul palco o interpretare i personaggi?
"Non sempre, perché solitamente io mi immergo nel personaggio assegnatomi, leggo il copione, lo approfondisco, poi inizio ad elaborare tutti i personaggi. Cerco di rendere mio il personaggio che devo interpretare sul palco, e proprio per perfezionarmi su questo aspetto sto frequentando dei workshop come quelli tipo Metodo Strasberg, uscito dalla scuola del grande Stanislawski".
Quali personaggi preferisci interpretare, in quali ruoli ti senti più adatto?
"Per me non fa differenza, sia comici che drammatici".
Quali sono, secondo te, le doti che un attore teatrale dovrebbe possedere per avere successo? Hai mai pensato al cinema?
"Le doti di un attore teatrale sono, a mio parere, passione per quel che si fa, e crederci fortemente, non mollare mai. Insomma, cuore e testa. Al cinema no, non ho mai pensato. Ho preso parte ad un film che è uscito in Germania lo scorso Natale, ma il grande schermo non mi attira tanto. Mi piace invece il live feedback che il pubblico ti dà nel momento in cui sei sul palco"
Ti piacerebbe tornare a Cerignola e recitare al Teatro Mercadante, un giorno?
"Non saprei. In realtà non ci ho mai pensato"
Quali sono state le difficoltà che hai dovuto affrontare, quando hai deciso di trasferirti in Germania?
"Sicuramente la lingua, in primis. Il tedesco è una lingua difficile da imparare, ricordo all'inizio quando giravo con il traduttore in tasca per parlare con la gente. Poi ho dovuto abituarmi anche al cibo, tanto diverso dal nostro, meglio la birra tedesca! Dopo 17 anni, però, devo dire che ora va tutto liscio"
Vorresti tornare in Italia?
"Una volta in pensione sì, se Dio vorrà. Comprerò una casa al mare per trascorrere il tempo a guardare le stelle di notte, lo farò"
C'è uno spettacolo che ricordi con più piacere rispetto agli altri?
"Sì, certo. Era il 2017, in una sceneggiata bavarese, dal titolo "Tolldreiste Bruder" in cui interpretavo un italiano sposato con una donna tedesca, succube di questa, con il solo desiderio di possedere soldi. In quello spettacolo ho preso più applausi io dell'attore principale, che alla fine mi ha pure guardato male. Mi sono divertito tanto, ed il pubblico anche"
Te la senti di lanciare un messaggio ai più giovani?
"I giovani sono il futuro, ma mi accorgo che questa generazione è troppo presa dagli smartphone e dai social. Li invito a mettere il telefono da parte e a godersi ogni momento della loro vita, quella vera. Il mio motto, che è anche il mio guru di vita è "Don't dream it, be it", tratto dal musical Rocky horror picture show. Mai smettere di sognare".
Molte di queste sono impegnate in vari ambiti della cultura e dello spettacolo, come Giuseppe Stramaglia, "Pep Strama", un attore di teatro di origine cerignolana che ormai da 17 anni vive e lavora stabilmente in Germania, ad Holzheim.
"Ho vissuto a Cerignola fino alla primavera del 2006, poi sono partito per la Grecia. A Creta ho lavorato come animatore: ho iniziato a fare shows e cabaret. Ho notato subito che ero portato a stare sul palco, mi sentivo a mio agio. Nel 2007 sono andato a Sharm el Sheikh in Egitto, dove ho continuato ad esibirmi in vari show per il pubblico internazionale. Poi ho conosciuto mia moglie, proprio sul palco, e con lei mi sono trasferito in Germania. Qui faccio teatro in bavarese (dialetto), partecipo a spettacoli tipo musical con una compagnia teatrale, e nel tempo libero faccio qualche comparsa o ruoli di secondo piano per film o spot pubblicitari. L'ultimo spot che ho girato (disponibile su YouTube) è per la nuova Audi, insieme ai giocatori del FC-Bayern".
Comincia così il racconto di Pep Strama, 43 anni, che ha voluto condividere con noi la sua esperienza umana e artistica.
Ci racconti dove e quando è nata la tua passione per il teatro?
"Direi che è nata per caso, appunto durante le mie prime esperienze di animatore turistico in Grecia e in Egitto. Lì ho capito che avrei voluto continuare a fare teatro più seriamente"
Ritrovi le tue origini pugliesi nel tuo modo di stare sul palco o interpretare i personaggi?
"Non sempre, perché solitamente io mi immergo nel personaggio assegnatomi, leggo il copione, lo approfondisco, poi inizio ad elaborare tutti i personaggi. Cerco di rendere mio il personaggio che devo interpretare sul palco, e proprio per perfezionarmi su questo aspetto sto frequentando dei workshop come quelli tipo Metodo Strasberg, uscito dalla scuola del grande Stanislawski".
Quali personaggi preferisci interpretare, in quali ruoli ti senti più adatto?
"Per me non fa differenza, sia comici che drammatici".
Quali sono, secondo te, le doti che un attore teatrale dovrebbe possedere per avere successo? Hai mai pensato al cinema?
"Le doti di un attore teatrale sono, a mio parere, passione per quel che si fa, e crederci fortemente, non mollare mai. Insomma, cuore e testa. Al cinema no, non ho mai pensato. Ho preso parte ad un film che è uscito in Germania lo scorso Natale, ma il grande schermo non mi attira tanto. Mi piace invece il live feedback che il pubblico ti dà nel momento in cui sei sul palco"
Ti piacerebbe tornare a Cerignola e recitare al Teatro Mercadante, un giorno?
"Non saprei. In realtà non ci ho mai pensato"
Quali sono state le difficoltà che hai dovuto affrontare, quando hai deciso di trasferirti in Germania?
"Sicuramente la lingua, in primis. Il tedesco è una lingua difficile da imparare, ricordo all'inizio quando giravo con il traduttore in tasca per parlare con la gente. Poi ho dovuto abituarmi anche al cibo, tanto diverso dal nostro, meglio la birra tedesca! Dopo 17 anni, però, devo dire che ora va tutto liscio"
Vorresti tornare in Italia?
"Una volta in pensione sì, se Dio vorrà. Comprerò una casa al mare per trascorrere il tempo a guardare le stelle di notte, lo farò"
C'è uno spettacolo che ricordi con più piacere rispetto agli altri?
"Sì, certo. Era il 2017, in una sceneggiata bavarese, dal titolo "Tolldreiste Bruder" in cui interpretavo un italiano sposato con una donna tedesca, succube di questa, con il solo desiderio di possedere soldi. In quello spettacolo ho preso più applausi io dell'attore principale, che alla fine mi ha pure guardato male. Mi sono divertito tanto, ed il pubblico anche"
Te la senti di lanciare un messaggio ai più giovani?
"I giovani sono il futuro, ma mi accorgo che questa generazione è troppo presa dagli smartphone e dai social. Li invito a mettere il telefono da parte e a godersi ogni momento della loro vita, quella vera. Il mio motto, che è anche il mio guru di vita è "Don't dream it, be it", tratto dal musical Rocky horror picture show. Mai smettere di sognare".