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“Gli uomini che odiano le donne: il caso Metta”: la nota stampa del PD Cerignola
Il gruppo politico esprime disappunto per il comportamento del leader di Avanti Cerignola
Cerignola - venerdì 12 dicembre 2025
15.14 Comunicato Stampa
Il Partito Democratico Cerignola condanna pubblicamente il comportamento di Franco Metta, leader del movimento politico "Avanti Cerignola", con le dichiarazioni espresse nel seguente comunicato.
"In principio furono le donne della sua stessa giunta: pedine da rimuovere a piacimento o semplici sfogatoi su cui riversare grida, rabbia e porte sbattute in faccia. E come dimenticare gli insulti alle allora consigliere di opposizione Maria Dibisceglia e Teresa Cicolella, bersagli preferiti di un uomo che, a questo punto, sembra odiare profondamente le donne.
Una tradizione che non si è mai interrotta, e che negli ultimi giorni è diventata persino più evidente. In ogni caso sempre attacchi personali e mai politici.
Non bastano le offese quotidiane all'assessora Teresa Cicolella, costantemente pedinata ed insultata anche quando decide di farsi un fine settimana fuori, oppure per la parentela con la famiglia Manduano titolare di Ecodaunia, impresa che lavora con le pubbliche amministrazioni del territorio da oltre 30 anni (quando Teresa era poco più che una bambina), conosciuta in tutta la regione per essere un'azienda seria, che opera nel costante rispetto delle normative e delle leggi, che sostiene costantemente iniziative ed associazioni culturali e sportive, per favorire la crescita sociale della nostra comunità.
Non bastano nemmeno gli insulti ridicoli contro la Presidente del Consiglio Comunale Sabina Ditommaso, sempre ed esclusivamente per fatti personali o professionali che nulla hanno a che vedere con l'operare pubblico della Presidente.
Ma che politica è questa?
Ora Franco Metta decide di spingersi oltre e scegliere un nuovo bersaglio, uno che con la politica non ha praticamente nulla a che fare: Angela Tarantino. L'unica sua "colpa"? Essere una donna, e una stimata professionista di questa città, oltre che moglie di Francesco Bonito, sindaco di Cerignola. Angela Tarantino non ha mai fatto politica, non ha mai avuto la tessera di un partito, non ha mai avuto e voluto una dimensione pubblica della sua persona a differenza di Cicolella, Dibisceglia e Ditommaso che, quantomeno, hanno scelto di fare politica, tenendo in conto eventuali conseguenze.
L'odiatore arriva perfino ad annunciare intere dirette dedicate alla Tarantino, come se questi fossero i temi che interessano davvero alla città. Come se alla città importasse contro chi Metta decida di puntare il dito, rigurgitando odio, parole sconnesse, vaneggiamenti seriali di un comunicatore che ormai sembra avere in dote soltanto la capacità di produrre contenuti vuoti, farciti di insulti e di tristi espressioni dialettali.
Uno stile che non fa più ridere nessuno. Anzi: somiglia sempre più al copione di un film grottesco, con un finale intriso di pietà verso chi resta aggrappato a un manipolo di persone — poche, per fortuna — che ancora si diverte a odiare insieme a lui.
Donne, uomini, istituzioni di questa città e non solo. Fino al punto di mettere in discussione persino la magistratura, la Prefettura e lo Stato, in ogni sua declinazione.
Lo sosteniamo da tempo: Metta è un virus che ha infettato la nostra città determinando il declino morale della nostra comunità. Nella storia di Cerignola la politica ha sempre vissuto contrasti aspri, ma sempre di carattere politico e di rispetto tra le persone. Con lui e dopo di lui tutto è cambiato. L'odio ha invaso il confronto, generando anche – in taluni casi – episodi emulativi da parte di altri soggetti politici e generando nella città un tale senso di sfiducia nei confronti della politica, il cui risultato è il disinteresse e l'astensione.
Per salvare Cerignola questa degenerazione va fermata ed isolata con tutti i mezzi possibili".
"In principio furono le donne della sua stessa giunta: pedine da rimuovere a piacimento o semplici sfogatoi su cui riversare grida, rabbia e porte sbattute in faccia. E come dimenticare gli insulti alle allora consigliere di opposizione Maria Dibisceglia e Teresa Cicolella, bersagli preferiti di un uomo che, a questo punto, sembra odiare profondamente le donne.
Una tradizione che non si è mai interrotta, e che negli ultimi giorni è diventata persino più evidente. In ogni caso sempre attacchi personali e mai politici.
Non bastano le offese quotidiane all'assessora Teresa Cicolella, costantemente pedinata ed insultata anche quando decide di farsi un fine settimana fuori, oppure per la parentela con la famiglia Manduano titolare di Ecodaunia, impresa che lavora con le pubbliche amministrazioni del territorio da oltre 30 anni (quando Teresa era poco più che una bambina), conosciuta in tutta la regione per essere un'azienda seria, che opera nel costante rispetto delle normative e delle leggi, che sostiene costantemente iniziative ed associazioni culturali e sportive, per favorire la crescita sociale della nostra comunità.
Non bastano nemmeno gli insulti ridicoli contro la Presidente del Consiglio Comunale Sabina Ditommaso, sempre ed esclusivamente per fatti personali o professionali che nulla hanno a che vedere con l'operare pubblico della Presidente.
Ma che politica è questa?
Ora Franco Metta decide di spingersi oltre e scegliere un nuovo bersaglio, uno che con la politica non ha praticamente nulla a che fare: Angela Tarantino. L'unica sua "colpa"? Essere una donna, e una stimata professionista di questa città, oltre che moglie di Francesco Bonito, sindaco di Cerignola. Angela Tarantino non ha mai fatto politica, non ha mai avuto la tessera di un partito, non ha mai avuto e voluto una dimensione pubblica della sua persona a differenza di Cicolella, Dibisceglia e Ditommaso che, quantomeno, hanno scelto di fare politica, tenendo in conto eventuali conseguenze.
L'odiatore arriva perfino ad annunciare intere dirette dedicate alla Tarantino, come se questi fossero i temi che interessano davvero alla città. Come se alla città importasse contro chi Metta decida di puntare il dito, rigurgitando odio, parole sconnesse, vaneggiamenti seriali di un comunicatore che ormai sembra avere in dote soltanto la capacità di produrre contenuti vuoti, farciti di insulti e di tristi espressioni dialettali.
Uno stile che non fa più ridere nessuno. Anzi: somiglia sempre più al copione di un film grottesco, con un finale intriso di pietà verso chi resta aggrappato a un manipolo di persone — poche, per fortuna — che ancora si diverte a odiare insieme a lui.
Donne, uomini, istituzioni di questa città e non solo. Fino al punto di mettere in discussione persino la magistratura, la Prefettura e lo Stato, in ogni sua declinazione.
Lo sosteniamo da tempo: Metta è un virus che ha infettato la nostra città determinando il declino morale della nostra comunità. Nella storia di Cerignola la politica ha sempre vissuto contrasti aspri, ma sempre di carattere politico e di rispetto tra le persone. Con lui e dopo di lui tutto è cambiato. L'odio ha invaso il confronto, generando anche – in taluni casi – episodi emulativi da parte di altri soggetti politici e generando nella città un tale senso di sfiducia nei confronti della politica, il cui risultato è il disinteresse e l'astensione.
Per salvare Cerignola questa degenerazione va fermata ed isolata con tutti i mezzi possibili".
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