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I cacciatori pugliesi beffati dal Governo

Il calendario venatorio si concluderà domani. Il Consiglio dei Ministri si sostituisce alle Regioni inadempienti e impone la chiusura della stagione


Il Consiglio dei Ministri ha deliberato l'esercizio dei poteri sostitutivi nei confronti di ben 7 regioni, tra cui anche la Puglia. L'Esecutivo renziano ha disposto la modifica del calendario venatorio regionale, con la chiusura della caccia al 20 gennaio 2016 per le specie tordo bottaccio, beccaccia e cesena.

Una misura necessaria per evitare che il limite fissato dalle Regioni al 31 gennaio facesse coincidere la stagione della caccia di una o più di queste specie con il periodo prenuziale o di riproduzione, determinando così una violazione della normativa europea e andando ad aggravare la posizione dell'Italia rispetto all'eventuale chiusura negativa del caso Eu-Pilot 6955/2014, avviato dalla Commissione europea.

"Mentre il Governo in diverse occasioni cercava di sensibilizzare gli enti territoriali ad adottare le modifiche ai calendari che erano risultati non conformi, la Regione Puglia ha fatto orecchie da mercante sino a costringere l'Esecutivo all'esercizio dei poteri sostitutivi – commenta il deputato pugliese Giuseppe L'Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – Ci ritroviamo così con un calendario venatorio che si conclude anzitempo, grazie ad una Regione inadempiente e con scarsa conoscenza delle normative nazionali e comunitarie. Una mancata conoscenza emersa anche con la legge spot del consigliere Amati che prevedeva la possibilità di cacciare una specie protetta, lo storno, strumentalizzando il problema dei danni all'agricoltura. Una doppia presa in giro all'Europa, con l'infrazione di una lunga serie di norme che porterebbero certamente ad una immediata e specifica procedura d'infrazione contro la Puglia, e agli agricoltori che dalla proposta non ricaveranno alcuna soluzione al problema come sottolinearono i consiglieri regionali 5 Stelle Gianluca Bozzetti e Marco Galante. Una proposta di legge che, difatti, è stata poi impugnata dal Governo nazionale. In conclusione – dichiara L'Abbate (M5S) – annunci spot e zero risoluzione dei problemi, con concomitante presa in giro dei cacciatori: un comportamento in pieno stile renziano anche per la Regione di Michele Emiliano".
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