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Vita di città
Il Comitato per la Tutela dei Commercianti e Partite IVA di Cerignola ribadisce: “No alla pista ciclabile sul corso cittadino”
Il tema è tornato alla ribalta nel corso di una recente riunione tenutasi a Palazzo di Città
Cerignola - mercoledì 11 giugno 2025
14.35 Comunicato Stampa
L'argomento (assai dibattuto) della pista ciclabile rimossa dal corso cittadino è stato nuovamente affrontato durante un incontro svoltosi presso il Comune di Cerignola, alla presenza del Comitato per la Tutela dei Commercianti e Partite IVA, il neo-assessore ai Lavori Pubblici Merra, l'assessore alle attività produttive Tonti e il dirigente tecnico comunale.
La riunione ha sottoposto ai presenti la possibilità di riproporre la pista ciclabile sul corso cittadino, dopo lo stop imposto dalla protesta dei commercianti di qualche mese fa.
Il portavoce del Comitato Vincenzo Specchio riporta di seguito il resoconto dell'incontro: "L'assessore Tonti ha rilevato che, sulla questione, non sono state interpellate le due associazioni Confcommercio e Confesercenti, perché nella precedente riunione conoscitiva non hanno avuto alcun rilievo da porre a proposito della pista ciclabile.
Il dirigente comunale si è limitato a ripresentare il "vecchio" progetto con annessi problemi di traffico veicolare e pedonale, di paurosa mancanza di parcheggi, di totale assenza del Piano Urbano del Traffico PUT, ponendo come unica variazione il restringimento della pista, lasciando praticamente intatta la riformulazione del disastroso progetto presentato dall'allora progettista Lasalvia. Insomma, tutto come prima e peggio di prima.
La richiesta dell'amministrazione comunale è stata: intanto mettiamola in atto, e poi dopo si pensa a toglierla: cosa più assurda non si poteva udire!
Alla nostra richiesta di spostarla in altra zona della città è seguito un diniego, motivato da un eventuale danno erariale che loro rischierebbero, infischiandosene del danno che provocherebbe ai commercianti, già comprovato dal montaggio della pista ciclabile effettuato mesi fa.
I rappresentanti dell'Amministrazione comunale presenti alla riunione hanno affermato che il PUT-secondo il parere del Politecnico di Bari- non è necessario né obbligatorio per una città come Cerignola, senza però dare prova di questo.
La conclusione è che i commercianti devono accettare e mettere a rischio-dopo anni di lavoro- la propria attività, chiudendo gli esercizi commerciali a causa di un progetto fatto male, e comunque portato avanti per non far tornare indietro i fondi, oppure per non rischiare loro direttamente.
Il loro tavolo di concertazione e di confronto, come al solito, si trasforma in imposizione del progetto.
Nell'ultimo scorcio della discussione si è presentato, interpellato anche via cellulare dall'assessore Tonti, il Presidente dell'Associazione Commercianti, che non ha avuto nulla da dire , né tantomeno da contestare".
In conclusione, il portavoce Specchio ha ribadito che il Comitato che lui rappresenta, con l'unanimità di tutti gli aderenti, si oppone irrevocabilmente alla pista ciclabile sul corso cittadino, e darà ancora battaglia per impedire lo scempio di un'opera fatta male, e che non andava fatta in quella zona della città.
La riunione ha sottoposto ai presenti la possibilità di riproporre la pista ciclabile sul corso cittadino, dopo lo stop imposto dalla protesta dei commercianti di qualche mese fa.
Il portavoce del Comitato Vincenzo Specchio riporta di seguito il resoconto dell'incontro: "L'assessore Tonti ha rilevato che, sulla questione, non sono state interpellate le due associazioni Confcommercio e Confesercenti, perché nella precedente riunione conoscitiva non hanno avuto alcun rilievo da porre a proposito della pista ciclabile.
Il dirigente comunale si è limitato a ripresentare il "vecchio" progetto con annessi problemi di traffico veicolare e pedonale, di paurosa mancanza di parcheggi, di totale assenza del Piano Urbano del Traffico PUT, ponendo come unica variazione il restringimento della pista, lasciando praticamente intatta la riformulazione del disastroso progetto presentato dall'allora progettista Lasalvia. Insomma, tutto come prima e peggio di prima.
La richiesta dell'amministrazione comunale è stata: intanto mettiamola in atto, e poi dopo si pensa a toglierla: cosa più assurda non si poteva udire!
Alla nostra richiesta di spostarla in altra zona della città è seguito un diniego, motivato da un eventuale danno erariale che loro rischierebbero, infischiandosene del danno che provocherebbe ai commercianti, già comprovato dal montaggio della pista ciclabile effettuato mesi fa.
I rappresentanti dell'Amministrazione comunale presenti alla riunione hanno affermato che il PUT-secondo il parere del Politecnico di Bari- non è necessario né obbligatorio per una città come Cerignola, senza però dare prova di questo.
La conclusione è che i commercianti devono accettare e mettere a rischio-dopo anni di lavoro- la propria attività, chiudendo gli esercizi commerciali a causa di un progetto fatto male, e comunque portato avanti per non far tornare indietro i fondi, oppure per non rischiare loro direttamente.
Il loro tavolo di concertazione e di confronto, come al solito, si trasforma in imposizione del progetto.
Nell'ultimo scorcio della discussione si è presentato, interpellato anche via cellulare dall'assessore Tonti, il Presidente dell'Associazione Commercianti, che non ha avuto nulla da dire , né tantomeno da contestare".
In conclusione, il portavoce Specchio ha ribadito che il Comitato che lui rappresenta, con l'unanimità di tutti gli aderenti, si oppone irrevocabilmente alla pista ciclabile sul corso cittadino, e darà ancora battaglia per impedire lo scempio di un'opera fatta male, e che non andava fatta in quella zona della città.