
Lorenzo Gonnelli, Audace Cerignola: “Una sconfitta pesa sempre, ma bisogna ripartire”
Il difensore, proveniente dal Cesena, ha indossato anche le maglie di Alessandria, Livorno e Pontedera
Cerignola - giovedì 8 settembre 2022
10.55
All'indomani della sconfitta con il Monterosi e alla vigilia della partita con la squadra del Giugliano (domenica ore 17.30 presso Stadio Monterisi) abbiamo voluto intervistare uno dei volti nuovi dell'Audace Cerignola: il difensore livornese Lorenzo Gonnelli.
Classe 1993, Gonnelli ha esordito nei settori giovanili di Livorno e Fiorentina, per poi passare nel 2014 al Pontedera (C2) e al Livorno (B), dove viene confermato per due stagioni consecutive. A Gennaio del 2020 ha giocato nella squadra dell'Alessandria in prestito, per poi approdare nel Cesena, sempre in serie C.
Ciao Lorenzo. Quali sono, secondo te, le criticità da affrontare durante il campionato in corso?
LG: Sicuramente di difficoltà nel campionato ce ne saranno molte, visto che la squadra è neo-promossa. In squadra siamo tanti ragazzi nuovi, quindi dobbiamo fare subito gruppo, capire per cosa lottiamo, calarci subito nella parte per girare a nostro favore le eventuali criticità che incontreremo in futuro.
Pensi che la squadra sia abbastanza affiatata per affrontare nel modo migliore le inevitabili difficoltà legate al professionismo?
LG: Dobbiamo cercare di fare subito gruppo tra di noi, perché è questo che richiede la nuova categoria, sicuramente più impegnativa sotto tanti punti di vista.
Ci parli del tuo esordio nel calcio? Quando hai capito che nella vita volevi fare il calciatore?
LG: Il calcio è stato sempre la mia passione sin da piccolo, poi piano piano ho capito che potevo costruirmi un futuro in questo sport. Sono undici anni che gioco a calcio tra i professionisti, e il mio esordio in C è stato con il Pontedera, nel 2012.
Tra le varie esperienze vissute sul campo, ce n'è una in particolare che ricordi con piacere?
LG: Sicuramente le vittorie dei campionati a Pontedera, il primo anno di C2, la vittoria del campionato a Livorno dalla C alla B, vissuta con particolare emozione perché io sono di Livorno.
Cosa rappresenta per te una sconfitta? Sei una persona ottimista?
LG: Una sconfitta è sempre dura da digerire, sia che sia meritata che immeritata. A me piace sempre vedere il bicchiere mezzo pieno, anche se è giusto analizzare gli errori commessi per non ripeterli più. A volte, però, non si perde solo per errori commessi, ma semplicemente perché l'avversario è migliore o perché si è allenato meglio con l'intenzione di vincere. Il calcio è così.
Cosa pensi del mondo del calcio in generale?
LG: E' un mondo in cui tutti ambiscono ad entrare, per questo è particolarmente difficile. Per noi professionisti è un lavoro, ma poi il calcio è comunque anche un gioco. Per ogni calciatore è il lavoro più bello del mondo, ma è difficile restare nel professionismo perché ogni anno arrivano nuovi ragazzi più bravi e motivati.
Qual è un giocatore che ti piace particolarmente? E perché?
LG: Mi piace Giorgio Chiellini, lo considero un difensore "vero". Poi mi piace anche Sergio Ramos, per la grinta che ci mette in campo e il suo non mollare mai difronte agli avversari.
Classe 1993, Gonnelli ha esordito nei settori giovanili di Livorno e Fiorentina, per poi passare nel 2014 al Pontedera (C2) e al Livorno (B), dove viene confermato per due stagioni consecutive. A Gennaio del 2020 ha giocato nella squadra dell'Alessandria in prestito, per poi approdare nel Cesena, sempre in serie C.
Ciao Lorenzo. Quali sono, secondo te, le criticità da affrontare durante il campionato in corso?
LG: Sicuramente di difficoltà nel campionato ce ne saranno molte, visto che la squadra è neo-promossa. In squadra siamo tanti ragazzi nuovi, quindi dobbiamo fare subito gruppo, capire per cosa lottiamo, calarci subito nella parte per girare a nostro favore le eventuali criticità che incontreremo in futuro.
Pensi che la squadra sia abbastanza affiatata per affrontare nel modo migliore le inevitabili difficoltà legate al professionismo?
LG: Dobbiamo cercare di fare subito gruppo tra di noi, perché è questo che richiede la nuova categoria, sicuramente più impegnativa sotto tanti punti di vista.
Ci parli del tuo esordio nel calcio? Quando hai capito che nella vita volevi fare il calciatore?
LG: Il calcio è stato sempre la mia passione sin da piccolo, poi piano piano ho capito che potevo costruirmi un futuro in questo sport. Sono undici anni che gioco a calcio tra i professionisti, e il mio esordio in C è stato con il Pontedera, nel 2012.
Tra le varie esperienze vissute sul campo, ce n'è una in particolare che ricordi con piacere?
LG: Sicuramente le vittorie dei campionati a Pontedera, il primo anno di C2, la vittoria del campionato a Livorno dalla C alla B, vissuta con particolare emozione perché io sono di Livorno.
Cosa rappresenta per te una sconfitta? Sei una persona ottimista?
LG: Una sconfitta è sempre dura da digerire, sia che sia meritata che immeritata. A me piace sempre vedere il bicchiere mezzo pieno, anche se è giusto analizzare gli errori commessi per non ripeterli più. A volte, però, non si perde solo per errori commessi, ma semplicemente perché l'avversario è migliore o perché si è allenato meglio con l'intenzione di vincere. Il calcio è così.
Cosa pensi del mondo del calcio in generale?
LG: E' un mondo in cui tutti ambiscono ad entrare, per questo è particolarmente difficile. Per noi professionisti è un lavoro, ma poi il calcio è comunque anche un gioco. Per ogni calciatore è il lavoro più bello del mondo, ma è difficile restare nel professionismo perché ogni anno arrivano nuovi ragazzi più bravi e motivati.
Qual è un giocatore che ti piace particolarmente? E perché?
LG: Mi piace Giorgio Chiellini, lo considero un difensore "vero". Poi mi piace anche Sergio Ramos, per la grinta che ci mette in campo e il suo non mollare mai difronte agli avversari.