
Orta Nova, un laboratorio di sartoria che cuce relazioni sociali e calze dei morti
Si svolge presso il Centro Sociale Polivalente per Diversamente Abili e vi partecipano anche le beneficiarie del Sai di Cerignola
5 Reali Siti - mercoledì 1 ottobre 2025
14.31 Comunicato Stampa
Un laboratorio che intreccia mondi, esperienze e culture per dare vita a qualcosa di bello, per creare qualcosa di unico. Come le loro storie ed esperienze. È il senso del laboratorio sartoriale per la creazione delle tradizionali calze dei morti che ha preso vita al Centro Sociale Polivalente per Diversamente Abili di Orta Nova gestito da SocialService.
È qui, nei locali in via Kennedy 1, che giovani e adulti con disabilità che frequentano il Centro e le beneficiarie del progetto Sai – Sistema di accoglienza e integrazione - promosso dal Comune di Cerignola, con l'adesione del Comune di Stornarella gestito da Medtraining e SocialService, si incontrano per dare sfogo a creatività, manualità e socializzazione.
Seduti intorno al tavolo, ogni mercoledì mattina, il laboratorio si anima con le loro voci, il loro entusiasmo, la loro voglia di cucire non solo le calze ma anche relazioni sociali. «Con ago, filo e tanta generosità, stanno cucendo insieme a noi calze cariche di significato - racconta Michele Visconti, coordinatore del Centro -
I ragazzi sono entusiasti perché vedono in funzione la macchina da cucire, schiacciano i pulsanti e ogni volta che arriva una persona nuova è per loro un momento di festa». Il Centro Sociale Polivalente per Diversamente Abili è una struttura aperta alla partecipazione di persone con disabilità con bassa compromissione delle autonomie funzionali e residenti nei comuni dell'Ambito Territoriale di Cerignola. Ogni anno, in questo periodo, si danno da fare per realizzazione le calze dei morti.
«Diventa un'attività di inclusione e di riscoperta delle proprie autonomie – prosegue Visconti – perché i ragazzi escono per la città per acquistare i dolci da inserire nelle calze, dividono i vari formati dei cioccolatini, contribuiscono a cucire la stoffa. Un appuntamento speciale che ci coinvolge con partecipazione, ma che quest'anno ha un valore aggiunto: accanto ai ragazzi del nostro centro polivalente, ci sono anche le signore ospiti del Sai di Cerignola, che accoglie persone migranti e rifugiate, offrendo loro percorsi di autonomia e inclusione. E oggi, l'inclusione si è cucita a mano, punto dopo punto, tra sorrisi, racconti e condivisione».
La realizzazione delle calze dei morti diventa, dunque, un'attività di autofinanziamento, il cui ricavato servirà per contribuire alle attività del centro, punto di riferimento in tema di inclusione per i comuni dei Cinque Reali Siti.
È qui, nei locali in via Kennedy 1, che giovani e adulti con disabilità che frequentano il Centro e le beneficiarie del progetto Sai – Sistema di accoglienza e integrazione - promosso dal Comune di Cerignola, con l'adesione del Comune di Stornarella gestito da Medtraining e SocialService, si incontrano per dare sfogo a creatività, manualità e socializzazione.
Seduti intorno al tavolo, ogni mercoledì mattina, il laboratorio si anima con le loro voci, il loro entusiasmo, la loro voglia di cucire non solo le calze ma anche relazioni sociali. «Con ago, filo e tanta generosità, stanno cucendo insieme a noi calze cariche di significato - racconta Michele Visconti, coordinatore del Centro -
I ragazzi sono entusiasti perché vedono in funzione la macchina da cucire, schiacciano i pulsanti e ogni volta che arriva una persona nuova è per loro un momento di festa». Il Centro Sociale Polivalente per Diversamente Abili è una struttura aperta alla partecipazione di persone con disabilità con bassa compromissione delle autonomie funzionali e residenti nei comuni dell'Ambito Territoriale di Cerignola. Ogni anno, in questo periodo, si danno da fare per realizzazione le calze dei morti.
«Diventa un'attività di inclusione e di riscoperta delle proprie autonomie – prosegue Visconti – perché i ragazzi escono per la città per acquistare i dolci da inserire nelle calze, dividono i vari formati dei cioccolatini, contribuiscono a cucire la stoffa. Un appuntamento speciale che ci coinvolge con partecipazione, ma che quest'anno ha un valore aggiunto: accanto ai ragazzi del nostro centro polivalente, ci sono anche le signore ospiti del Sai di Cerignola, che accoglie persone migranti e rifugiate, offrendo loro percorsi di autonomia e inclusione. E oggi, l'inclusione si è cucita a mano, punto dopo punto, tra sorrisi, racconti e condivisione».
La realizzazione delle calze dei morti diventa, dunque, un'attività di autofinanziamento, il cui ricavato servirà per contribuire alle attività del centro, punto di riferimento in tema di inclusione per i comuni dei Cinque Reali Siti.