
Progetto di prossimità “Tutti in gioco” avviato a Cerignola: durerà due anni scolastici
Il resoconto della presentazione avvenuta lo scorso 3 Dicembre
Cerignola - sabato 6 dicembre 2025
14.34
Educare le nuove generazioni al rispetto delle regole e alle responsabilità dei comportamenti nei riguardi degli altri, ad una cittadinanza partecipata e vissuta coerentemente con i principi della nostra Costituzione, è un atto di speranza, ma non è una chimera. Molto dipende da noi adulti, dal nostro volere collaborativo e dalla fiducia che riponiamo nei nostri giovani, che indubbiamente rispondono male alla complessità delle problematiche che questo mondo adulto ha loro consegnato. La speranza è riposta su interventi formativi-educativi che risultino più tolleranti anche delle loro fragilità o incapacità nel trovare vie alternative al male odierno. Spesso i giovani vivono talmente male in questa società, troppo selettiva e discriminante, che non riescono ad emergere, e quindi tendono ad isolarsi.
La mancanza di auto-stima si trasforma in sofferenza, in ansia o in sconfitta e fuga dalla realtà, come avviene nei social, dove si partecipa subendo o nascondendo ogni stimolo reattivo alle devianze. La speranza di salvaguardare queste anime dal male di vivere, spesso isolate e abbandonate a se stesse, si spegne difronte alla realtà che non offre loro risposte adeguate ai bisogni e si disinteressa delle loro insicurezze e assenze affettive-relazionali. Tali situazioni fanno molto male e suscitano profonde riflessioni.
E' certamente venuto meno il valore della prossimità come legame naturale più forte che resiste ad ogni curvatura nociva alla natura umana. Il volontario sa bene come aiutare chi soffre ed instaurare questo contatto con l'altro da sé.
Questa competenza socio-relazionale si incontra con quella degli educatori presenti nelle Istituzioni che per loro formazione sono rispettosi del volto umano e sanno leggere negli occhi il bisogno di un contatto diverso, quello più gratificante e che dia speranza alla formazione civile in ambito socio-culturale, si incontra a maggior ragione con il desiderio della famiglia, anche dei docenti e di quei cittadini che per vivere in un ordine di giustizia sociale si nutrono di linguaggi di amicizia ed espressioni solidaristici e proteggono le vulnerabilità delle nuove generazioni.
Una soluzione a tutto ciò potrebbe essere quella di fare rete e condividere risorse umane per cambiare il destino di molti ragazzi.
E' quanto hanno proposto le Associazioni del Patto etico di rete con il Progetto " Percorsi di prossimità: tutti in gioco" a Cerignola ai Dirigenti dell'Istituto comprensivo "Don Pino Puglisi- G. Pavoncelli" e dell'Istituto Comprensivo " Di Vittorio- Padre Pio" che hanno accolto l'iniziativa sportiva a forte richiamo educativo da destinare ad un gruppo di alunni alle attività sportive.
Ha positivamente accolto l'iniziativa anche e la Dirigente del " Liceo scientifico A. Einstein" di Cerignola che parteciperà con la classe del corso sportivo in qualità di tutor per l'apprendimento delle tecniche relazionali di prossimità nello sport.
La presentazione del progetto è stata realizzata il 3 dicembre con la partecipazione del relatore dott. Cristian Paglia, presidente provinciale del Centro Sportivo italiano di Foggia, e avrà la durata di due anni scolastici. L'intento è comune e condiviso così come le attenzioni e i compiti necessari nell'essere tutti insieme in gioco per formare gli alunni più grandi dell'infanzia e i ragazzi preadolescenti alle buone pratiche sociali. Le attività saranno seguite da un'equipe di esperti in formazione in armonia con i giochi- sport dell'Associazione podistica S. Stefano di Cerignola.
Si faranno sperimentare nello spazio delle palestre varie attività, situazioni e linguaggi di prossimità, al fine di sviluppare la responsabilità e quelle giuste relazioni che applicate dentro la squadra possano dare auto-stima ed eliminare insicurezze. Saranno inoltre proposte tecniche di gioco leale e cooperativo aiutando i ragazzi a strutturare relazioni sane con sentimenti di prossimità per affrontare la vita nel rispetto di chi è più fragile e nella gioia della solidarietà e del bene comune. Dare la speranza ai nostri ragazzi è un loro diritto e un nostro dovere.
La mancanza di auto-stima si trasforma in sofferenza, in ansia o in sconfitta e fuga dalla realtà, come avviene nei social, dove si partecipa subendo o nascondendo ogni stimolo reattivo alle devianze. La speranza di salvaguardare queste anime dal male di vivere, spesso isolate e abbandonate a se stesse, si spegne difronte alla realtà che non offre loro risposte adeguate ai bisogni e si disinteressa delle loro insicurezze e assenze affettive-relazionali. Tali situazioni fanno molto male e suscitano profonde riflessioni.
E' certamente venuto meno il valore della prossimità come legame naturale più forte che resiste ad ogni curvatura nociva alla natura umana. Il volontario sa bene come aiutare chi soffre ed instaurare questo contatto con l'altro da sé.
Questa competenza socio-relazionale si incontra con quella degli educatori presenti nelle Istituzioni che per loro formazione sono rispettosi del volto umano e sanno leggere negli occhi il bisogno di un contatto diverso, quello più gratificante e che dia speranza alla formazione civile in ambito socio-culturale, si incontra a maggior ragione con il desiderio della famiglia, anche dei docenti e di quei cittadini che per vivere in un ordine di giustizia sociale si nutrono di linguaggi di amicizia ed espressioni solidaristici e proteggono le vulnerabilità delle nuove generazioni.
Una soluzione a tutto ciò potrebbe essere quella di fare rete e condividere risorse umane per cambiare il destino di molti ragazzi.
E' quanto hanno proposto le Associazioni del Patto etico di rete con il Progetto " Percorsi di prossimità: tutti in gioco" a Cerignola ai Dirigenti dell'Istituto comprensivo "Don Pino Puglisi- G. Pavoncelli" e dell'Istituto Comprensivo " Di Vittorio- Padre Pio" che hanno accolto l'iniziativa sportiva a forte richiamo educativo da destinare ad un gruppo di alunni alle attività sportive.
Ha positivamente accolto l'iniziativa anche e la Dirigente del " Liceo scientifico A. Einstein" di Cerignola che parteciperà con la classe del corso sportivo in qualità di tutor per l'apprendimento delle tecniche relazionali di prossimità nello sport.
La presentazione del progetto è stata realizzata il 3 dicembre con la partecipazione del relatore dott. Cristian Paglia, presidente provinciale del Centro Sportivo italiano di Foggia, e avrà la durata di due anni scolastici. L'intento è comune e condiviso così come le attenzioni e i compiti necessari nell'essere tutti insieme in gioco per formare gli alunni più grandi dell'infanzia e i ragazzi preadolescenti alle buone pratiche sociali. Le attività saranno seguite da un'equipe di esperti in formazione in armonia con i giochi- sport dell'Associazione podistica S. Stefano di Cerignola.
Si faranno sperimentare nello spazio delle palestre varie attività, situazioni e linguaggi di prossimità, al fine di sviluppare la responsabilità e quelle giuste relazioni che applicate dentro la squadra possano dare auto-stima ed eliminare insicurezze. Saranno inoltre proposte tecniche di gioco leale e cooperativo aiutando i ragazzi a strutturare relazioni sane con sentimenti di prossimità per affrontare la vita nel rispetto di chi è più fragile e nella gioia della solidarietà e del bene comune. Dare la speranza ai nostri ragazzi è un loro diritto e un nostro dovere.

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