Meteo
Riscaldamento dei mari: cause e conseguenze
Un interessante approfondimento su uno dei rischi più incombenti legato ai cambiamenti climatici
Mondo - domenica 21 agosto 2022
15.50
I cambiamenti climatici si manifestano in vari modi, con diverse sfaccettature. Tra gli elementi da tenere in conto c'è senz'altro la temperatura dei nostri mari. Questa infatti continua a salire, e ha ormai raggiunto valori tropicali.
Con l'innalzamento delle temperature aumenta il rischio di uragani. Gli effetti del cambiamento climatico sul mare Tirreno preoccupano non poco gli esperti, che temono soprattutto la formazione di uragani tropicali, con temporali marittimi più forti all'arrivo delle perturbazioni.
Nello specifico, le temperature anomale riguardano soprattutto il mar Ligure e quello Adriatico. Le acque di tali mari non scendono al di sotto dei 27-28 gradi, ed è impossibile trovare refrigerio anche al largo.
Anche i turisti che si immergono a qualche metro dalla riva non può sfuggire che la temperatura dell'acqua è molto diversa rispetto a qualche anno fa.
A causare temperature marine così alte sono le continue e persistenti ondate di calore e l'assenza di piogge che bloccano il rimescolamento delle acque e non favoriscono il raffreddamento superficiale del mare. Basti pensare che le temperature del Mar Mediterraneo sono aumentate di oltre 0,05 gradi in 20 anni. Lo ha certificato di recente l'Agenzia europea dell'ambiente, sottolineando che si tratta di un valore molto alto rispetto a quello che può sembrare, e che desta molta preoccupazione.
Aldilà dei problemi legati alle migrazioni di specie ittiche, che portano nel Mediterraneo pesci alieni potenzialmente pericolosi, l'innalzamento della temperatura dei mari preoccupa anche per i rischi concreti di formazione di forti uragani tropicali.
Nell'ultimo periodo stiamo assistendo a temporali marittimi più forti rispetto al passato, un altro effetto dei cambiamenti climatici in atto. La siccità persistente e le carenze idriche hanno portato molte regioni italiane a decretare lo stato d'emergenza.
Ma cosa accadrà quando le precipitazione torneranno ad imperversare? Cosa succederà, nello specifico, ai mari che hanno incamerato al loro interno tanto calore?
Secondo gli esperti, il calore del mare si trasformerà in energia, che andrà ad alimentare nubifragi e altri fenomeni piuttosto improvvisi e violenti. Quando le acque marine raggiungono temperature intorno ai 26.5 gradi diventa molto più probabile la formazione di TLC-Tropical Lije Cyclones- anche nel Mar Mediterraneo.
Il costante aumento delle temperature delle acque marine ha già portato in passato alla formazione di cicloni simil-tropicali, conosciuti anche come Uragani Mediterranei o Medicane. Ne ricordiamo giusto qualcuno: DetLef, ad ovest della Sardegna l'11 novembre 2019, Ianos in Grecia il 17 Settembre 2020 e Apollo, il 28 Ottobre del 2021.
Se li analizziamo dal punto di vista della temperatura, i mari italiani risultano essere i più caldi del mondo. Per trovare acque leggermente più calde dobbiamo andare nel Mar Rosso, nel Golfo Persico, nel Golfo del Bengala e nel Mar cinese meridionale, dove i mari fanno registrare valori oltre i 30 gradi.
Con l'innalzamento delle temperature aumenta il rischio di uragani. Gli effetti del cambiamento climatico sul mare Tirreno preoccupano non poco gli esperti, che temono soprattutto la formazione di uragani tropicali, con temporali marittimi più forti all'arrivo delle perturbazioni.
Nello specifico, le temperature anomale riguardano soprattutto il mar Ligure e quello Adriatico. Le acque di tali mari non scendono al di sotto dei 27-28 gradi, ed è impossibile trovare refrigerio anche al largo.
Anche i turisti che si immergono a qualche metro dalla riva non può sfuggire che la temperatura dell'acqua è molto diversa rispetto a qualche anno fa.
A causare temperature marine così alte sono le continue e persistenti ondate di calore e l'assenza di piogge che bloccano il rimescolamento delle acque e non favoriscono il raffreddamento superficiale del mare. Basti pensare che le temperature del Mar Mediterraneo sono aumentate di oltre 0,05 gradi in 20 anni. Lo ha certificato di recente l'Agenzia europea dell'ambiente, sottolineando che si tratta di un valore molto alto rispetto a quello che può sembrare, e che desta molta preoccupazione.
Aldilà dei problemi legati alle migrazioni di specie ittiche, che portano nel Mediterraneo pesci alieni potenzialmente pericolosi, l'innalzamento della temperatura dei mari preoccupa anche per i rischi concreti di formazione di forti uragani tropicali.
Nell'ultimo periodo stiamo assistendo a temporali marittimi più forti rispetto al passato, un altro effetto dei cambiamenti climatici in atto. La siccità persistente e le carenze idriche hanno portato molte regioni italiane a decretare lo stato d'emergenza.
Ma cosa accadrà quando le precipitazione torneranno ad imperversare? Cosa succederà, nello specifico, ai mari che hanno incamerato al loro interno tanto calore?
Secondo gli esperti, il calore del mare si trasformerà in energia, che andrà ad alimentare nubifragi e altri fenomeni piuttosto improvvisi e violenti. Quando le acque marine raggiungono temperature intorno ai 26.5 gradi diventa molto più probabile la formazione di TLC-Tropical Lije Cyclones- anche nel Mar Mediterraneo.
Il costante aumento delle temperature delle acque marine ha già portato in passato alla formazione di cicloni simil-tropicali, conosciuti anche come Uragani Mediterranei o Medicane. Ne ricordiamo giusto qualcuno: DetLef, ad ovest della Sardegna l'11 novembre 2019, Ianos in Grecia il 17 Settembre 2020 e Apollo, il 28 Ottobre del 2021.
Se li analizziamo dal punto di vista della temperatura, i mari italiani risultano essere i più caldi del mondo. Per trovare acque leggermente più calde dobbiamo andare nel Mar Rosso, nel Golfo Persico, nel Golfo del Bengala e nel Mar cinese meridionale, dove i mari fanno registrare valori oltre i 30 gradi.