
Territorio
Siccità e crisi agricola: il punto di vista di Antonio Digirolamo, esperto di meteorologia di Cerignola
In questa estate 2025 nuovo allarme per la Puglia, soprattutto per la zona del Tavoliere
Cerignola - lunedì 25 agosto 2025
10.15
Sulla Puglia, e in particolare sulla Capitanata, incombe da tempo l'incubo della siccità. Le precipitazioni sono scarse, esigue, non bastano alla sussistenza delle coltivazioni. Gli agricoltori sono in una condizione critica da cui-almeno per il momento- non si intravede una via d'uscita.
Abbiamo chiesto ad Antonio Digirolamo, esperto di meteorologia cerignolano, di esporci il suo punto di vista su questo argomento di grande attualità ed interesse comune.
"Anche l'estate 2025- che sta per volgere al termine- lascia il suo segno indelebile per quanto concerne la mancanza di precipitazioni. Come ormai accade da anni, la siccità e le temperature torride del bimestre luglio-agosto hanno colpito duramente il nostro territorio, in particolare la zona di Cerignola, dove le precipitazioni mancano da oltre due mesi- esordisce Digirolamo, che da anni cura sul nostro portale la seguitissima rubrica dedicata al Meteo.
"Il cambiamento climatico e la vegetazione sempre più scarsa- messa a dura prova dai continui incendi- hanno messo in ginocchio l'intero settore agricolo. Da decenni si denuncia una crisi idrica sempre più grave, accentuata dalla mancanza di piogge serie durante l'inverno. Gli effetti sono evidenti: cali produttivi del 60-70% su colture simbolo come pomodoro, uva da vino e grano, con perdite economiche si aggirano tra i 5 e i 10 euro a tonnellata per i nostri agricoltori.
La situazione è particolarmente critica nella zona del Tavoliere, dove la stagione irrigua non è mai iniziata, a causa della scarsità d'acqua nell'invaso di Occhito. I modelli climatici, purtroppo, non lasciano intravedere miglioramenti a breve termine. Le prime, timide precipitazioni potrebbero arrivare soltanto dopo il 15 settembre, ma si tratterà, con ogni probabilità, di piogge deboli e insufficienti"
Antonio Digirolamo si lascia andare a qualche previsione, specificando che la situazione resterà critica anche nel mese di settembre.
"Solo tra fine ottobre e inizio novembre potremmo, forse, sperare in una boccata di ossigeno per la terra, con l'auspicio di un inverno più dinamico, ricco di piogge e neve in montagna.
La Puglia è in stato di allarme siccità, e non serve essere esperti per comprenderne la gravità. Il supporto delle istituzioni è insufficiente: lo Stato non sta intervenendo come dovrebbe, aggravando ulteriormente una situazione ormai fuori controllo. Attualmente la regione registra un deficit di piogge pari all'87% in meno rispetto alla media stagionale.
Nella sola provincia di Foggia, secondo l'ANBI, le precipitazioni di Luglio e Agosto sono calate del 60% rispetto a vent'anni fa. Gli invasi regionali contengono appena 90 milioni di metri cubi d'acqua, ovvero il 27% della capacità disponibile.
Non solo pomodori e grano: anche le altre colture stanno soffrendo. Il caldo torrido e la mancanza d'acqua stanno danneggiando fortemente la produzione di grano duro, coltivato soprattutto nel Foggiano, che rappresenta circa il 20% della produzione nazionale.
In questo settore si prevede un calo produttivo di almeno il 40%. Anche la produzione vinicola è in seria difficoltà, con gravi ripercussioni su quantità e qualità del prodotto"
Secondo Digirolamo, uno spiraglio c'è, ed è rappresentato dai fondi UE.
"In questo scenario desolante, arriva una notizia positiva: l'Unione Europea ha autorizzato l'uso dei fondi di coesione per realizzare bacini di accumulo e nuovi invasi. E' un via libero storico, che potrebbe finalmente porre le basi per affrontare in modo strutturale un problema che assedia il nostro territorio da decenni. Le dighe pugliesi sono al collasso, senza manutenzione e soggette a continue rotture".
L'esperto di meteorologia di Cerignola lancia un accorato appello al Governo: "Caro Governo, è arrivato il momento di agire. Occorrono interventi rapidi e concreti per il Sud Italia, prima che sia troppo tardi. L'obiettivo principale deve essere la realizzazione di infrastrutture moderne in grado di trattenere l'acqua piovana, ridurre la dipendenza dalle precipitazioni stagionale e aumentare la resilienza del territorio di fronte agli effetti sempre più imprevedibili e violenti del cambiamento climatico.
Da troppi anni la Puglia affronta questa emergenza ciclica che sta distruggendo l'agricoltura e l'economia. La siccità non è più un evento eccezionale, ma una sfida permanente da affrontare con coraggio e visione strategica. Senza un serio piano di intervento, rischiamo una crisi sistemica che coinvolgerà non solo la produzione agricola, ma anche il tessuto sociale ed economico del nostro territorio.
Ricordiamolo: l'agricoltura porta il cibo dalla terra alla tavola, non solo per il Sud ma per tutta l'Italia. Ignorare tale emergenza significherebbe colpire anche altri settori importanti per l'economia come la ristorazione, la distribuzione e la trasformazione alimentare. Caro Governo, è ora di smuovere le acque", conclude Digirolamo.
Abbiamo chiesto ad Antonio Digirolamo, esperto di meteorologia cerignolano, di esporci il suo punto di vista su questo argomento di grande attualità ed interesse comune.
"Anche l'estate 2025- che sta per volgere al termine- lascia il suo segno indelebile per quanto concerne la mancanza di precipitazioni. Come ormai accade da anni, la siccità e le temperature torride del bimestre luglio-agosto hanno colpito duramente il nostro territorio, in particolare la zona di Cerignola, dove le precipitazioni mancano da oltre due mesi- esordisce Digirolamo, che da anni cura sul nostro portale la seguitissima rubrica dedicata al Meteo.
"Il cambiamento climatico e la vegetazione sempre più scarsa- messa a dura prova dai continui incendi- hanno messo in ginocchio l'intero settore agricolo. Da decenni si denuncia una crisi idrica sempre più grave, accentuata dalla mancanza di piogge serie durante l'inverno. Gli effetti sono evidenti: cali produttivi del 60-70% su colture simbolo come pomodoro, uva da vino e grano, con perdite economiche si aggirano tra i 5 e i 10 euro a tonnellata per i nostri agricoltori.
La situazione è particolarmente critica nella zona del Tavoliere, dove la stagione irrigua non è mai iniziata, a causa della scarsità d'acqua nell'invaso di Occhito. I modelli climatici, purtroppo, non lasciano intravedere miglioramenti a breve termine. Le prime, timide precipitazioni potrebbero arrivare soltanto dopo il 15 settembre, ma si tratterà, con ogni probabilità, di piogge deboli e insufficienti"
Antonio Digirolamo si lascia andare a qualche previsione, specificando che la situazione resterà critica anche nel mese di settembre.
"Solo tra fine ottobre e inizio novembre potremmo, forse, sperare in una boccata di ossigeno per la terra, con l'auspicio di un inverno più dinamico, ricco di piogge e neve in montagna.
La Puglia è in stato di allarme siccità, e non serve essere esperti per comprenderne la gravità. Il supporto delle istituzioni è insufficiente: lo Stato non sta intervenendo come dovrebbe, aggravando ulteriormente una situazione ormai fuori controllo. Attualmente la regione registra un deficit di piogge pari all'87% in meno rispetto alla media stagionale.
Nella sola provincia di Foggia, secondo l'ANBI, le precipitazioni di Luglio e Agosto sono calate del 60% rispetto a vent'anni fa. Gli invasi regionali contengono appena 90 milioni di metri cubi d'acqua, ovvero il 27% della capacità disponibile.
Non solo pomodori e grano: anche le altre colture stanno soffrendo. Il caldo torrido e la mancanza d'acqua stanno danneggiando fortemente la produzione di grano duro, coltivato soprattutto nel Foggiano, che rappresenta circa il 20% della produzione nazionale.
In questo settore si prevede un calo produttivo di almeno il 40%. Anche la produzione vinicola è in seria difficoltà, con gravi ripercussioni su quantità e qualità del prodotto"
Secondo Digirolamo, uno spiraglio c'è, ed è rappresentato dai fondi UE.
"In questo scenario desolante, arriva una notizia positiva: l'Unione Europea ha autorizzato l'uso dei fondi di coesione per realizzare bacini di accumulo e nuovi invasi. E' un via libero storico, che potrebbe finalmente porre le basi per affrontare in modo strutturale un problema che assedia il nostro territorio da decenni. Le dighe pugliesi sono al collasso, senza manutenzione e soggette a continue rotture".
L'esperto di meteorologia di Cerignola lancia un accorato appello al Governo: "Caro Governo, è arrivato il momento di agire. Occorrono interventi rapidi e concreti per il Sud Italia, prima che sia troppo tardi. L'obiettivo principale deve essere la realizzazione di infrastrutture moderne in grado di trattenere l'acqua piovana, ridurre la dipendenza dalle precipitazioni stagionale e aumentare la resilienza del territorio di fronte agli effetti sempre più imprevedibili e violenti del cambiamento climatico.
Da troppi anni la Puglia affronta questa emergenza ciclica che sta distruggendo l'agricoltura e l'economia. La siccità non è più un evento eccezionale, ma una sfida permanente da affrontare con coraggio e visione strategica. Senza un serio piano di intervento, rischiamo una crisi sistemica che coinvolgerà non solo la produzione agricola, ma anche il tessuto sociale ed economico del nostro territorio.
Ricordiamolo: l'agricoltura porta il cibo dalla terra alla tavola, non solo per il Sud ma per tutta l'Italia. Ignorare tale emergenza significherebbe colpire anche altri settori importanti per l'economia come la ristorazione, la distribuzione e la trasformazione alimentare. Caro Governo, è ora di smuovere le acque", conclude Digirolamo.