
Taglio Fondi UE all'agricoltura, Cera: "Miliardi per le armi, zero per i contadini. Così l'Europa uccide i nostri campi"
La denuncia del consigliere regionale: "In Puglia oltre 70 mila agricoltori colpiti da questa scelta"
Cerignola - martedì 5 agosto 2025
12.45 Comunicato Stampa
L'Unione Europea ha deciso di tagliare i fondi all'agricoltura per il periodo 2028-2034. In Puglia saranno oltre 70 mila gli agricoltori colpiti da questa scelta.
La nuova Politica Agricola Comune (PAC) 2028-2034 prevede infatti un taglio del 20% delle risorse, con conseguente riduzione, nel bilancio comunitario, del peso dell'agricoltura al 14% rispetto al 30-35% del passato. La riforma, che unifica i fondi agricoli e di coesione, rischia di penalizzare fortemente le zone meno sviluppate, tra cui la provincia di Foggia.
"La Capitanata – denuncia il consigliere regionale Napoleone Cera – sarà tra le più colpite. Solo il settore cerealicolo conta 38 mila aziende a rischio, con raccolti crollati del 20% e prezzi pagati agli agricoltori sempre più bassi. È una follia. Intanto, chi lavora la terra viene lasciato solo. Costi alle stelle, speculazioni sul grano, mancanza di aiuti veri. E Bruxelles che fa? Taglia. Colpisce i più deboli. Punisce chi produce cibo".
I prezzi pagati agli agricoltori continuano infatti a scendere, con le quotazioni del grano duro che a luglio hanno perso un altro 6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso e 15% rispetto a febbraio 2025, secondo l'analisi Coldiretti su dati Ismea.
"E mentre si profila all'orizzonte la tempesta perfetta per la nostra agricoltura, l'Europa pensa a spendere miliardi per il riarmo. Ma per noi il rischio è quello di perdere le nostre campagne, i nostri prodotti, la nostra identità. È inaccettabile", ammonisce il consigliere.
"Difendiamo chi ogni giorno si sporca le mani per darci da mangiare. Prima i nostri agricoltori, non i burocrati con lo stipendio d'oro. Io ho scelto: sto con chi zappa, non con chi taglia", il commento finale di Napoleone Cera.
La nuova Politica Agricola Comune (PAC) 2028-2034 prevede infatti un taglio del 20% delle risorse, con conseguente riduzione, nel bilancio comunitario, del peso dell'agricoltura al 14% rispetto al 30-35% del passato. La riforma, che unifica i fondi agricoli e di coesione, rischia di penalizzare fortemente le zone meno sviluppate, tra cui la provincia di Foggia.
"La Capitanata – denuncia il consigliere regionale Napoleone Cera – sarà tra le più colpite. Solo il settore cerealicolo conta 38 mila aziende a rischio, con raccolti crollati del 20% e prezzi pagati agli agricoltori sempre più bassi. È una follia. Intanto, chi lavora la terra viene lasciato solo. Costi alle stelle, speculazioni sul grano, mancanza di aiuti veri. E Bruxelles che fa? Taglia. Colpisce i più deboli. Punisce chi produce cibo".
I prezzi pagati agli agricoltori continuano infatti a scendere, con le quotazioni del grano duro che a luglio hanno perso un altro 6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso e 15% rispetto a febbraio 2025, secondo l'analisi Coldiretti su dati Ismea.
"E mentre si profila all'orizzonte la tempesta perfetta per la nostra agricoltura, l'Europa pensa a spendere miliardi per il riarmo. Ma per noi il rischio è quello di perdere le nostre campagne, i nostri prodotti, la nostra identità. È inaccettabile", ammonisce il consigliere.
"Difendiamo chi ogni giorno si sporca le mani per darci da mangiare. Prima i nostri agricoltori, non i burocrati con lo stipendio d'oro. Io ho scelto: sto con chi zappa, non con chi taglia", il commento finale di Napoleone Cera.