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Temporali: fenomeno affascinante, ma quanto lo conosciamo veramente?

Cosa li genera, come si formano e come è possibile prevederli?

In questi giorni stiamo assistendo alla formazione di frequenti fenomeni temporaleschi sulla nostra regione. Proprio allo scopo di conoscere qualcosa in più circa la genesi e la formazione di temporali, abbiamo chiesto all'esperto di meteorologia, Antonio Digirolamo, di approfondire questo interessante argomento.

Occorre partire da un presupposto: affinchè si formi un temporale c'è bisogno che si accumuli una notevole quantità di energia di tipo termico e meccanico.

In base alla quantità di energia disponibile, il temporale può presentarsi associato ad altri fenomeni quali grandine, attività elettrica e fulminazioni, trombe d'aria.

La nube caratteristica di un temporale è il c.d. "cumulonembo" (nube a forte sviluppo verticale), che per formarsi richiede la presenza di aria caldo-umida nei bassi strati della troposfera, e aria fresca in quota.

L'aria caldo-umida tende a salire nella libera atmosfera, essendo più leggera. Poi, man mano, comincia a raffreddarsi e ad espandersi, formando così un cumulo.

Più alta sarà l'energia a disposizione del temporale (CAPE), più forte sarà la spinta e la forza di galleggiamento dell'aria circostante. In tal modo la goccia d'acqua condensata resterà per più tempo in quota, aumentando il rischio di grandine.

I temporali possono avere strutture diverse, in base al vento in quota e all'instabilità. Può essere caratterizzato da una cella singola, in genere di breve durata, tipica del periodo estivo. Un temporale sicuramente più insidioso è quello formato da una multicella (più celle temporalesche insieme), in grado di provocare danni e criticità al territorio.

Se l'energia a disposizione è ancora maggiore, possono formarsi sistemi temporaleschi ancora più significativi e pericolosi, capaci di determinare fasi di forte o severo maltempo.

La supercella (temporale originato da un solo ma potente cumulonembo, che viene influenzato e potenziato dal cambiamento dei venti), può dare luogo a precipitazioni grandigene e tornado anche di notevole entità, tenendo conto che la potenziale energia disponibile può essere molto forte.

Tralasciando i tecnicismi, c'è da dire che i temporali possono essere "buoni" o più "cattivi", e che la prevedibilità diventa sempre più difficile anche a causa dei cambiamenti climatici in atto.
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