
Calcio
Addio a Giovanbattista Sgarro: è stato un cerignolano dal cuore gialloblù
Figura di supporto della società e giocatore profondamente legato alla maglia
Cerignola - mercoledì 17 dicembre 2025
15.54
Tra Giovanbattista Sgarro, nato a Cerignola nel 1940, e l'Audace Cerignola, è esistito un legame forte e indissolubile che ha attraversato quasi due decenni della storia del club ofantino.
L'anno della rincorsa e l'approdo in serie D (1965-1967)
Il percorso calcistico di Sgarro è cominciato negli anni Sessanta, che hanno segnato un periodo di rinascita per la società gialloblù. Nonostante la serie D sia stata raggiunta ufficialmente solo nel 1967, la stagione immediatamente precedente (quella del 1965-66) ha rappresentato il trampolino di lancio per il raggiungimento della storica promozione.
Il Cerignola militava nel girone A della Prima Categoria pugliese. La squadra, composta da validi atleti come Buonpensiero, Cacace, Valentini, Sgarro, Sollazzo, Kusturin, Lasalandra, Ripoli, Di Stefano, si dimostrò estremamente competitiva, concludendo il Campionato al secondo posto con 45 punti, ad un punto soltanto dal Molfetta.
Fu una rincorsa appassionante e quasi vincente. Nonostante la delusione per la mancata promozione immediata, l'ottimo risultato testimoniava la crescente ambizione e la solidità del progetto. In quel contesto di Prima Categoria, Giovanbattista Sgarro si distinse come ottimo supporto della squadra, un giocatore utile nel reparto, apprezzato e amato dai tifosi per l'attaccamento alla maglia e il contributo in campo.
Questi atleti locali, amanti dello sport e del loro paese, rappresentavano l'anima del calcio cerignolano. L'impegno profuso negli anni non andò sprecato. Nella stagione successiva, nel 1966-67, il Cerignola si piazzò al terzo posto, ma grazie ad una riforma dei Campionati e al valore dimostrato, la squadra fu ripescata e potè finalmente accedere alla serie D.
Questo avvenimento sancì il ritorno dell'Audace in un Campionato interregionale, aprendo un nuovo e lungo ciclo che sarebbe durato fino al 1975.
Giocatore e supporter, il ruolo di Giovanbattista Sgarro si è concentrato soprattutto in due distinti periodi: è stato giocatore fino a metà degli anni 70/80, in un'epoca in cui la squadra gialloblù militava principalmente nelle categorie interregionali o regionali. Successivamente, dal 1985 al 1992 Giovanbattista Sgarro ha rivestito il ruolo di supporter tecnico e membro dello staff. Dopo un intervallo di circa 5 anni, è rientrato nel club con un ruolo di supporto diretto all'allenatore per circa sette stagioni.
Le sue mansioni di "supporter tecnico" includevano l'osservazione, l'analisi degli avversari, il supporto logistico e la collaborazione tattica con il capo allenatore. Questo periodo di tempo si è snodato tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90.
In sintesi, la storia di Giovanbattista Sgarro è un raro esempio di continuità e legame profondo con la realtà calcistica dell'Audace Cerignola, un esemplare passaggio dal campo ad un ruolo di supporto dietro le quinte.
Il 19 novembre scorso Giovanbattista Sgarro è deceduto. I figli ricordano con affetto l'attaccamento del loro amato papà alla squadra gialloblù, e vogliono trasmettere l'immagine di un uomo la cui fedeltà e impegno verso l'Audace Cerignola non si sono mai interrotti, neppure durante la vecchiaia. Un esempio di forte legame al calcio e alla comunità cittadina di cui noi cerignolani dobbiamo essere orgogliosi.
L'anno della rincorsa e l'approdo in serie D (1965-1967)
Il percorso calcistico di Sgarro è cominciato negli anni Sessanta, che hanno segnato un periodo di rinascita per la società gialloblù. Nonostante la serie D sia stata raggiunta ufficialmente solo nel 1967, la stagione immediatamente precedente (quella del 1965-66) ha rappresentato il trampolino di lancio per il raggiungimento della storica promozione.
Il Cerignola militava nel girone A della Prima Categoria pugliese. La squadra, composta da validi atleti come Buonpensiero, Cacace, Valentini, Sgarro, Sollazzo, Kusturin, Lasalandra, Ripoli, Di Stefano, si dimostrò estremamente competitiva, concludendo il Campionato al secondo posto con 45 punti, ad un punto soltanto dal Molfetta.
Fu una rincorsa appassionante e quasi vincente. Nonostante la delusione per la mancata promozione immediata, l'ottimo risultato testimoniava la crescente ambizione e la solidità del progetto. In quel contesto di Prima Categoria, Giovanbattista Sgarro si distinse come ottimo supporto della squadra, un giocatore utile nel reparto, apprezzato e amato dai tifosi per l'attaccamento alla maglia e il contributo in campo.
Questi atleti locali, amanti dello sport e del loro paese, rappresentavano l'anima del calcio cerignolano. L'impegno profuso negli anni non andò sprecato. Nella stagione successiva, nel 1966-67, il Cerignola si piazzò al terzo posto, ma grazie ad una riforma dei Campionati e al valore dimostrato, la squadra fu ripescata e potè finalmente accedere alla serie D.
Questo avvenimento sancì il ritorno dell'Audace in un Campionato interregionale, aprendo un nuovo e lungo ciclo che sarebbe durato fino al 1975.
Giocatore e supporter, il ruolo di Giovanbattista Sgarro si è concentrato soprattutto in due distinti periodi: è stato giocatore fino a metà degli anni 70/80, in un'epoca in cui la squadra gialloblù militava principalmente nelle categorie interregionali o regionali. Successivamente, dal 1985 al 1992 Giovanbattista Sgarro ha rivestito il ruolo di supporter tecnico e membro dello staff. Dopo un intervallo di circa 5 anni, è rientrato nel club con un ruolo di supporto diretto all'allenatore per circa sette stagioni.
Le sue mansioni di "supporter tecnico" includevano l'osservazione, l'analisi degli avversari, il supporto logistico e la collaborazione tattica con il capo allenatore. Questo periodo di tempo si è snodato tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90.
In sintesi, la storia di Giovanbattista Sgarro è un raro esempio di continuità e legame profondo con la realtà calcistica dell'Audace Cerignola, un esemplare passaggio dal campo ad un ruolo di supporto dietro le quinte.
Il 19 novembre scorso Giovanbattista Sgarro è deceduto. I figli ricordano con affetto l'attaccamento del loro amato papà alla squadra gialloblù, e vogliono trasmettere l'immagine di un uomo la cui fedeltà e impegno verso l'Audace Cerignola non si sono mai interrotti, neppure durante la vecchiaia. Un esempio di forte legame al calcio e alla comunità cittadina di cui noi cerignolani dobbiamo essere orgogliosi.



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