Giuseppe Fares
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Calcio

Giuseppe Fares, Audace Cerignola: un percorso di vita e sport con la maglia gialloblù

Il portiere classe 2003 è attualmente l’unico cerignolano nella squadra guidata da Raffaele

Nell'ultima partita che ha chiuso la regular season del Campionato-quella disputata allo stadio Monterisi contro il Latina- ha fatto ingresso in campo, anche se per poco, il portiere 22enne Giuseppe Fares.

L'esordio tra i professionisti, accompagnato dall'ovazione entusiasta dei tifosi cerignolani presenti sugli spalti, ha aggiunto un ulteriore importante tassello alla carriera calcistica di questo ragazzo che- con umiltà e impegno-sta seguendo le sorti della squadra della sua città, l'Audace Cerignola.

"Sono partito nel settore giovanile dell'Audace, dai giovanissimi, passando per gli allievi, fino slls categoria Juniores, e poi sono arrivato nella prima squadra", racconta Giuseppe, ripercorrendo insieme a noi un percorso sportivo di cui può andare orgoglioso. Il suo contratto con la società ofantina scadrà nel 2027.

"Diciamo che ho scelto di restare qui a Cerignola anche perché-avendo intrapreso un corso universitario presso l'Università degli Studi di Foggia (che si concluderà proprio in questi giorni, il 7 Maggio, con la laurea in Economia e Management)- sono sempre stato a casa con la mia famiglia. Inoltre, devo aggiungere che nel panorama calcistico pugliese, a partire dal settore giovanile, non ho trovato altre squadre all'altezza del Cerignola, anche (e soprattutto) per quanto riguarda la serietà e stabilità della società. Ho fatto il mio primo ritiro con la squadra all'età di 14 anni con il Mister Cagnazzo (che considero come un mio secondo padre) a San Giovanni Rotondo. Ho esordito a 17 anni con i gialloblù al Campionato di serie D, con Mister Pazienza. Ho poi accompagnato la squadra sino alla promozione in serie C, vivendo emozioni incredibili e indimenticabili", continua.

Nella squadra gialloblù Giuseppe Fares è l'unico giocatore cerignolano, e ciò la dice lunga sul fatto che non esiste ancora un vivaio di giovani talenti da coltivare in loco. "Partiamo dal principio che ovunque nemo profeta in patria. Mi sento di condividere il pensiero espresso da Alessandro Bastoni in una recente intervista: può essere che io venga visto come il ragazzino che è cresciuto nel Settore Giovanile, non ancora abbastanza maturo o pronto come miei coetanei cresciuti altrove. Io spero che in futuro ci siano tanti ragazzi che-come me-possano giocare nella squadra del loro paese. Anche perché ciò sarebbe in linea con i desideri del Presidente Grieco, che aveva dichiarato pubblicamente che l'obiettivo era quello di creare una squadra di giocatori cerignolani", dichiara Giuseppe.

L'esordio di Fares nella partita contro il Latina (ultima gara di Campionato prima dei play off) è stato particolarmente emozionante. "In quel momento ho sentito fortemente tutto il calore dei cerignolani presenti allo stadio, c'è stato un boato del tutto inaspettato, perché di solito è il calore che si riserva a calciatori molto importanti. Credo che questo derivi dal fatto che i tifosi mi sentono come uno di loro, e che i cerignolani (soprattutto i più giovani) abbiano bisogno di modelli di riferimento in cui identificarsi. Della serie: se ce l'ha fatta Fares posso farcela anche io".

Sulla questione play off (i gialloblù si preparano alla prima partita del 18 Maggio prossimo) Giuseppe ci tiene a sottolineare che nessuno avrebbe mai pensato che il Cerignola arrivasse ai playoff da secondo in classifica. "Noi della squadra siamo sempre stati consapevoli di essere forti e di essere un grande gruppo. Alla fine proprio questo ha fatto la differenza: essere un gruppo in cui ci aiutiamo l'uno con l'altro, in cui ciascuno è disposto a sacrificarsi per i compagni. Nonostante il rammarico di come sono andate le cose in Campionato, per non averlo vinto direttamente, siamo pronti ad affrontare i play off da protagonisti", aggiunge con entusiasmo.

La squadra gialloblù oggi è il risultato di un team coeso e con le idee chiare. "Oltre al Mister Raffaele, che è particolarmente bravo a motivarci anche nei momenti più difficili, possiamo contare sul Direttore sportivo Di Toro e sull'intera società, che ci è sempre vicina".

Il gruppo Audace Cerignola per Giuseppe è stato foriero di nuove e importanti amicizie. "Siccome condividiamo tanto tempo insieme, tra allenamenti e partite, nascono ovviamente amicizie motivate dalla stima reciproca. Per esempio, io ho legato molto con i colleghi Saracco e Grieco, e anche con Krapikas. Da loro ho appreso tanto e li ammiro sia come portieri che come uomini".

I modelli calcistici di Giuseppe Fares? "Da juventino sono cresciuto con i modelli di giocatori come Buffon, Del Piero, Chiellini, che hanno dimostrato un grande attaccamento alla maglia, restando in squadra anche quando la Juventus è scesa in serie B. Oggi questi modelli vanno scomparendo, il calcio è cambiato, la maggior parte dei giocatori antepone l'ambizione personale alla squadra".

La famiglia per questo portiere cerignolano classe 2003 è un rifugio importante in cui trovare forza e motivazione. "Ci sono compagni di squadra che non tornano a casa da un anno e vivono lontani dalla famiglia. Se metto sulla bilancia i pro e i contro devo ammettere che sono fortunato, visto che ho avuto la possibilità di restare nella squadra della mia città portando avanti anche il mio percorso di studi".

Giuseppe è assai motivato anche dal punto di vista professionale: dopo la laurea triennale (conseguita ieri, 7 Maggio) proseguirà con gli studi per poter lavorare, magari in futuro, come direttore di un Museo.

Ma la passione calcistica, quella è viva più che mai e va sempre rintuzzata: "Consiglierei ad un giovane che ha la mia stessa passione di non arrendersi davanti alle prime difficoltà, di insistere, di farsi supportare da qualcuno nei momenti più bui. Ci vuole anche tanta pazienza, perché non è facile stare in panchina ad aspettare il turno di giocare. Si sa, ogni giocatore vorrebbe scendere in campo in ogni partita, ma non sempre è possibile. Nel mio percorso, sino ad ora, ho incontrato allenatori che hanno creduto in me e con i quali ho instaurato un ottimo rapporto anche aldilà del calcio: Mister Pazienza, Mister Tisci e, ovviamente, il Mister Raffaele".

Il primo allenatore e tifoso di Giuseppe Fares è suo padre. "Mi ha sempre accompagnato ovunque, nei tornei e nei provini. Lo ringrazio per questo, ho sempre avvertito e avverto ancora oggi un senso di responsabilità nei suoi confronti per tutto quello che sino ad ora ha fatto per me".

Di fronte a noi c'è un ragazzo semplice, umile che- restando ancorato ai suoi principi- punta a realizzare i suoi obiettivi. "Il sacrificio ripaga sempre", ne è convinto Giuseppe, che si sofferma anche sul ruolo del portiere, spesso sottovalutato rispetto agli altri giocatori di una squadra.

"L'importanza del portiere la capisci solo lo sei o se ti viene raccontato da chi lo è stato. Il portiere ha una visione diversa della squadra in campo, è un regista, per questo può dare consigli preziosi ai suoi compagni. In squadra c'è una sana competizione tra i portieri, ognuno di noi si impegna sempre dando il massimo negli allenamenti, abbiamo un rapporto splendido e in questo sicuramente molto dipende dal Mister, che ci tratta tutti come figli", conclude il giovane portiere gialloblù, a cui auguriamo il meglio per il futuro professionale e calcistico.
  • Audace Cerignola
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