Sport
Lo sport ai tempi del Coronavirus: Audace Cerignola
Vincenzo Feola: «Dovevamo fermare tutto prima. Adesso lavoriamo a distanza ma uniti»
Cerignola - martedì 17 marzo 2020
18.00
Vincenzo Feola, guida tecnica dell'Audace Cerignola, in questa intervista ci racconta il punto di vista di uno sportivo alle prese con lo stop "forzato" dovuto dalla pandemia legata al Covid-19.
Come sta trascorrendo la quarantena?
«Rinchiuso in casa come tutti quanti. Tra film e libri, e qualcosa da fare. Sono più fortunato rispetto ad altri che abitano in condominio poiché ho un giardino e mi concedo qualche passeggiata. Ma a prescindere da tutto questo è un discorso per la nostra salute, dobbiamo privilegiare la nostra salute. All'inizio sembrava qualcosa di circoscritto in pochi paesi, ma in realtà si tratta di una cosa molto seria a livello mondiale, quindi dobbiamo tutelarci. Forse l'errore è stato fatto precedentemente, poiché abbiamo sottovalutato questa cosa che si è rivelata grave. Fossimo stati più attenti prima e avessimo attuato queste norme in precedenza, penso che oggi saremmo in una situazione diversa. Non pensavamo fosse una cosa così grave. Ora dobbiamo affrontarla nel modo migliore».
I giocatori stanno seguendo un programma di allenamento condiviso con tutto lo staff?
«Si, ci sentiamo tutti i giorni e sono in contatto con il professor Delmorgine che ha organizzato un programma in base agli attrezzi e agli spazi che hanno a disposizione. È stato fatto un lavoro individuale, ma soprattutto per mantenimento, perché non sappiamo quanto tempo ancora durerà questa situazione. Siamo fiduciosi e speranzosi che tutto si risolva nel più breve tempo possibile e cercheremo di farci trovare preparati. I ragazzi stanno facendo anche più di quello che gli abbiamo chiesto».
Quanto può pesare uno stop del genere quando il campionato riprenderà? Se riprenderà...
«Io penso che fare dei programmi e pensare che ci sia una data precisa sia un azzardo. Dobbiamo solo sperare che in questi giorni non ci siano incrementi di contagi, dato che, a quanto pare, il picco qui al sud ancora non si è raggiunto. Sperando che non arrivi ovviamente, ma non possiamo pensare a lungo termine, ma giorno per giorno. La cosa principale adesso è la salute. Sotto l'aspetto tecnico e agonistico noi continuiamo ad allenarci e inoltre mi complimento con loro perché sono dei ragazzi seri ed eccezionali. Per me è un piacere e un onore lavorare con loro e credo fortemente in loro, dal più al meno giovane. Merito anche della società che li ha scelti».
Si presume ci siano dei casi di Covid-19 qui a Cerignola. Cosa si sente di dire al popolo cerignolano?
«Purtroppo ci sono casi un po' dappertutto, anche qui a Somma Vesuviana. Quello che posso dire è semplicemente di non allarmarsi e di fare questo sacrificio di restare a casa. So che non è facile, però in questo momento dobbiamo essere uniti e seguire le regole per tutelare la nostra salute. Ci sono paesi blindati, ma se noi facciamo la nostra parte contribuiamo a sconfiggere questo male».
Come sta trascorrendo la quarantena?
«Rinchiuso in casa come tutti quanti. Tra film e libri, e qualcosa da fare. Sono più fortunato rispetto ad altri che abitano in condominio poiché ho un giardino e mi concedo qualche passeggiata. Ma a prescindere da tutto questo è un discorso per la nostra salute, dobbiamo privilegiare la nostra salute. All'inizio sembrava qualcosa di circoscritto in pochi paesi, ma in realtà si tratta di una cosa molto seria a livello mondiale, quindi dobbiamo tutelarci. Forse l'errore è stato fatto precedentemente, poiché abbiamo sottovalutato questa cosa che si è rivelata grave. Fossimo stati più attenti prima e avessimo attuato queste norme in precedenza, penso che oggi saremmo in una situazione diversa. Non pensavamo fosse una cosa così grave. Ora dobbiamo affrontarla nel modo migliore».
I giocatori stanno seguendo un programma di allenamento condiviso con tutto lo staff?
«Si, ci sentiamo tutti i giorni e sono in contatto con il professor Delmorgine che ha organizzato un programma in base agli attrezzi e agli spazi che hanno a disposizione. È stato fatto un lavoro individuale, ma soprattutto per mantenimento, perché non sappiamo quanto tempo ancora durerà questa situazione. Siamo fiduciosi e speranzosi che tutto si risolva nel più breve tempo possibile e cercheremo di farci trovare preparati. I ragazzi stanno facendo anche più di quello che gli abbiamo chiesto».
Quanto può pesare uno stop del genere quando il campionato riprenderà? Se riprenderà...
«Io penso che fare dei programmi e pensare che ci sia una data precisa sia un azzardo. Dobbiamo solo sperare che in questi giorni non ci siano incrementi di contagi, dato che, a quanto pare, il picco qui al sud ancora non si è raggiunto. Sperando che non arrivi ovviamente, ma non possiamo pensare a lungo termine, ma giorno per giorno. La cosa principale adesso è la salute. Sotto l'aspetto tecnico e agonistico noi continuiamo ad allenarci e inoltre mi complimento con loro perché sono dei ragazzi seri ed eccezionali. Per me è un piacere e un onore lavorare con loro e credo fortemente in loro, dal più al meno giovane. Merito anche della società che li ha scelti».
Si presume ci siano dei casi di Covid-19 qui a Cerignola. Cosa si sente di dire al popolo cerignolano?
«Purtroppo ci sono casi un po' dappertutto, anche qui a Somma Vesuviana. Quello che posso dire è semplicemente di non allarmarsi e di fare questo sacrificio di restare a casa. So che non è facile, però in questo momento dobbiamo essere uniti e seguire le regole per tutelare la nostra salute. Ci sono paesi blindati, ma se noi facciamo la nostra parte contribuiamo a sconfiggere questo male».