Attualità
Matteo Gammino, cantautore originario di Cerignola: “La musica nella mia vita è totalizzante”
“Thaeo” ha realizzato il suo primo singolo, intitolato “Diamanti”, disponibile su piattaforme digitali
Cerignola - martedì 4 giugno 2024
8.03
La musica è una passione irrefrenabile, un'esigenza, uno stile di vita. Matteo Gammino, alias "Thaeo", ha soltanto 22 anni, ma ha già le idee molto chiare. Originario di Cerignola e vissuto qui fino all'età di 15 anni, oggi vive a Modena con la sua famiglia. Cantautore, musicista, paroliere SIAE, ha realizzato il suo primo brano singolo, "Diamanti", scaricabile dal 31 Maggio scorso sulle piattaforme digitali.
Durante l'infanzia a Cerignola Thaeo ha cominciato prestissimo a studiare il violino, poi è entrato in Conservatorio a Foggia. Nel periodo dell'adolescenza ha iniziato a scrivere i primi testi. A diciotto anni ha partecipato al Medimex Musica a Taranto con la casa discografica "Sugar". Con questa ha lavorato al progetto musicale insieme al produttore Marcello Guava.
La prima domanda riguarda il tuo singolo appena uscito, intitolato "Diamanti". Lo hai dedicato a qualcuno in particolare? Da dove hai tratto ispirazione per realizzarlo?
"Ho scritto "Diamanti" ispirandomi ad una discussione avvenuta tra me e i miei genitori sul percorso che avrei intrapreso post-liceo. Dovendo rispondere direi proprio che è dedicata un po' a loro, un po' a me. Tutto il significato della canzone risiede sicuramente nella speranza che loro mi dessero tempo per dimostrargli che avrei potuto intraprendere la strada della scrittura e della musica"
Scrivere brani musicali è un'arte che richiede grande sensibilità e attenzione verso tutto ciò che ci circonda. Ricordi quando hai scritto il tuo primo pezzo?
"Non ricordo con precisione il primo testo scritto, ma so per certo che sia stato a cavallo tra le scuole medie e le scuole superiori. La scrittura è sempre stata l'unico mezzo per raccontarmi e vivere l'introspezione. Non ho mai scelto quando scrivere, perché questo è un momento che non controllo, inizia e finisce in modo spontaneo e naturale"
Ritieni che le tue origini pugliesi abbiano influenzato il tuo modo di fare musica?
"Mi piace credere di sì, più nei testi che nel suono. Sicuramente le radici influenzano sempre il modo di pensare e di vivere, forse perché è un po' l'imprinting culturale che ognuno porta con sé. Quindi credo che la mia scrittura sia influenzata da temi e corde che mi ricordano momenti teneri della mia infanzia trascorsa a Cerignola, ma anche aspetti disfunzionali della stessa città, e dal tipo di impatto che questi hanno avuto sulla persona che sono oggi"
Come ti immagini tra una decina di anni? Qual è il ruolo della musica nella tua vita?
"Il ruolo che la musica ricopre nella mia vita è totalizzante. La speranza è di poter vivere solamente di questo un giorno, che sia tra dieci o tra vent'anni. L'obiettivo è sicuramente quello di poter dare un messaggio di speranza ed entrare in empatia con i miei coetanei su svariati temi di cui forse non parliamo abbastanza"
Pensi che l'Italia sia un Paese adatto per gli artisti in generale? Sei stato anche all'estero?
"Ho fatto poche esperienze all'estero, tutte slegate dall'ambito musicale. Il panorama italiano sicuramente su alcuni aspetti è più limitato rispetto ad altri, ma ad oggi cerco di non condannarlo, anzi di viverlo in modo più positivo e propositivo. Sicuramente all'estero c'è più spazio e maggiore inclusività rispetto all'Italia, soprattutto per categorie specifiche di persone e per chi non ha progetti "mainstream". Spero che questo possa cambiare, prima o poi"
Cosa ne pensi dei talent show?
"I talent show sono sicuramente un'opzione valida ma non obbligatoria per ricevere attenzione. Non ho una posizione precisa al riguardo, non so precisamente come mi sentirei nel partecipare, se un giorno mi si dovesse presentare l'occasione. Credo possano essere un bel trampolino di lancio in tanti casi, ma al contempo un'arma a doppio taglio. Credo che comunque creano un po' il fenomeno della cometa, e può risultare difficile mantenere quel tipo di attenzione mediatica, una volta terminata l'esperienza".
Durante l'infanzia a Cerignola Thaeo ha cominciato prestissimo a studiare il violino, poi è entrato in Conservatorio a Foggia. Nel periodo dell'adolescenza ha iniziato a scrivere i primi testi. A diciotto anni ha partecipato al Medimex Musica a Taranto con la casa discografica "Sugar". Con questa ha lavorato al progetto musicale insieme al produttore Marcello Guava.
La prima domanda riguarda il tuo singolo appena uscito, intitolato "Diamanti". Lo hai dedicato a qualcuno in particolare? Da dove hai tratto ispirazione per realizzarlo?
"Ho scritto "Diamanti" ispirandomi ad una discussione avvenuta tra me e i miei genitori sul percorso che avrei intrapreso post-liceo. Dovendo rispondere direi proprio che è dedicata un po' a loro, un po' a me. Tutto il significato della canzone risiede sicuramente nella speranza che loro mi dessero tempo per dimostrargli che avrei potuto intraprendere la strada della scrittura e della musica"
Scrivere brani musicali è un'arte che richiede grande sensibilità e attenzione verso tutto ciò che ci circonda. Ricordi quando hai scritto il tuo primo pezzo?
"Non ricordo con precisione il primo testo scritto, ma so per certo che sia stato a cavallo tra le scuole medie e le scuole superiori. La scrittura è sempre stata l'unico mezzo per raccontarmi e vivere l'introspezione. Non ho mai scelto quando scrivere, perché questo è un momento che non controllo, inizia e finisce in modo spontaneo e naturale"
Ritieni che le tue origini pugliesi abbiano influenzato il tuo modo di fare musica?
"Mi piace credere di sì, più nei testi che nel suono. Sicuramente le radici influenzano sempre il modo di pensare e di vivere, forse perché è un po' l'imprinting culturale che ognuno porta con sé. Quindi credo che la mia scrittura sia influenzata da temi e corde che mi ricordano momenti teneri della mia infanzia trascorsa a Cerignola, ma anche aspetti disfunzionali della stessa città, e dal tipo di impatto che questi hanno avuto sulla persona che sono oggi"
Come ti immagini tra una decina di anni? Qual è il ruolo della musica nella tua vita?
"Il ruolo che la musica ricopre nella mia vita è totalizzante. La speranza è di poter vivere solamente di questo un giorno, che sia tra dieci o tra vent'anni. L'obiettivo è sicuramente quello di poter dare un messaggio di speranza ed entrare in empatia con i miei coetanei su svariati temi di cui forse non parliamo abbastanza"
Pensi che l'Italia sia un Paese adatto per gli artisti in generale? Sei stato anche all'estero?
"Ho fatto poche esperienze all'estero, tutte slegate dall'ambito musicale. Il panorama italiano sicuramente su alcuni aspetti è più limitato rispetto ad altri, ma ad oggi cerco di non condannarlo, anzi di viverlo in modo più positivo e propositivo. Sicuramente all'estero c'è più spazio e maggiore inclusività rispetto all'Italia, soprattutto per categorie specifiche di persone e per chi non ha progetti "mainstream". Spero che questo possa cambiare, prima o poi"
Cosa ne pensi dei talent show?
"I talent show sono sicuramente un'opzione valida ma non obbligatoria per ricevere attenzione. Non ho una posizione precisa al riguardo, non so precisamente come mi sentirei nel partecipare, se un giorno mi si dovesse presentare l'occasione. Credo possano essere un bel trampolino di lancio in tanti casi, ma al contempo un'arma a doppio taglio. Credo che comunque creano un po' il fenomeno della cometa, e può risultare difficile mantenere quel tipo di attenzione mediatica, una volta terminata l'esperienza".