Territorio
Patrizia e Luisa, a piedi da Canosa a Benevento sulla via Francigena del sud
Sono passate da Cerignola due insegnanti di Barletta in cammino sul sentiero che da Roma portava in Puglia all’imbarco per la Terra Santa
Cerignola - venerdì 19 giugno 2020
16.50
Ai piedi non si comanda. Patrizia è un'insegnate di scuola media, ha 54 anni, vive a Barletta, è sposata e ha due figlie. Ma quando l'assale il desiderio di camminare non c'è niente che possa trattenerla. Il 17 giugno ha terminato il secondo percorso, da Canosa di Puglia a Benevento, della via Francigena del sud che da Roma arriva in Salento. Questo non le ha impedito però di assolvere al suo dovere di insegnante. Riposte le scarpe da trekking, il 18 si è presentata puntualmente a scuola per assistere i suoi ragazzi nelle prove d'esame. A farle compagnia nel cammino la sua collega Luisa.
Patrizia, come mai hai deciso di fare questo cammino proprio adesso in periodo di esami?
Io ho il grande desiderio di completare la via Francigena del sud, da Roma a Castrignano del Capo, una frazione di Santa Maria di Leuca dove c'è l'abbazia di Santa Maria de Finibus Terrae. Ad agosto 2019 ho fatto il tratto da Andria a Leuca e a luglio farò il percorso da Benevento a Roma. Mi mancava il tratto centrale da Andria a Benevento, e approfittando di qualche giorno libero prima dell'inizio degli esami ho deciso di partire adesso.
Cosa ti ha spinto a iniziare a camminare?
Penso che in fondo sia un desiderio che ho sempre avuto. Il mio primo viaggio è stato in bici ad Otranto. Ho cominciato a camminare con un gruppo di escursionisti, poi a un certo punto il gruppo e le escursioni giornaliere non mi sono bastate più e ho iniziato a fare i cammini da sola. Il primo è stato a Pasqua del 2019, il cammino materano della via Peuceta da Bari a Matera di 170km.
La tua collega Luisa si è accodata poco prima del viaggio, saresti partita anche da sola?
Sì, senz'altro, anche se qui a sud è difficile che una donna viaggi sola. Io però ho sempre avuto difficoltà a trovare qualcuno che volesse fare un cammino di più giorni, che è diverso dalla semplice escursione. Ci rimango male quando mi augurano buona passeggiata o buona camminata. Per me le parole camminata e cammino indicano due cose completamente diverse. Nella camminata sono importanti i km, nel cammino è importante il viaggio. Non si bada alla distanza percorsa. I runner ragionano a tempo, il cammino non si misura a tempo è il corpo a decidere la durata.
Hai paura a camminare da sola?
No, non ho paura. Ho sempre trovato aiuto e rispetto nella gente che ho incontrato e tanti di quelli che io chiamo gli angeli del cammino, che sono sempre apparsi nel momento giusto. Non sono mai stata infastidita né molestata. Nell'estate del 2018 ho fatto un percorso in bici fino ad Otranto facendo 70km al giorno. Ad Ostuni incontrai dei parcheggiatori abusivi che vedendomi particolarmente provata mi hanno fatta sedere, mi hanno raccolto dei fichi dall'albero, mi hanno fatto riposare e mi hanno fatto anche usare il bagno.
Fare un cammino quindi non è per tutti
Esatto, si può essere preparati dal punto di vista fisico, ma non da quello psicologico. Un viaggio del genere si comincia solo se si sente di volerlo fare, non si fa col fisico ma con la testa. Puoi essere allenato quanto vuoi ma non serve a niente. In un esperienza così forte tutto è amplificato al massimo. Si impazzisce di gioia così come si scoppia a piangere anche per una sciocchezza. Per esempio, io non sono un gran praticante e non vado spesso in chiesa, ma quando faccio i cammini mi è capitato di sentire forte il bisogno di fare la comunione.
Tendi a marcare molto la differenza tra cammino e camminata
Sì, perché la camminata può essere una passeggiata in compagnia, un escursione per fare un picnic con gli amici. Il cammino è una cosa intima, spirituale, è un incontro con sé stessi. Io quando viaggio non ascolto musica perché mi piace ascoltare la natura, anche sentire come cambia il rumore dei passi a seconda del terreno: brecciolino, terra, asfalto, o il rumore del respiro a seconda della fatica del percorso e poi il rumore degli alberi, degli uccelli. È proprio il momento in cui incontri te stesso.
Tu hai un marito e due figlie, quando decidi di partire è un problema lasciare la famiglia?
Quando decido di iniziare un cammino ogni volta mi viene il panico, perché magari non trovo la compagnia e comincio a farmi gli scrupoli sul lasciare la famiglia. Ma quando chiedo consiglio a mio marito mi incoraggia, non so se è perché capisce quanto questo significa per me o perché non vede l'ora di restare un po' da solo (sorride). Le mie figlie sono grandi, 25 e 22 anni, universitarie che stanno poco a casa, quindi in fondo partire per un cammino non è un problema.
Com'è organizzata la giornata e quanti giorni è durato il cammino?
La sera si va a dormire presto vista la stanchezza e la mattina si parte molto presto per evitare le ore più calde. Si cammina per tutto il giorno finché non si arriva a destinazione. Il viaggio è durato in tutto 5 giorni, da sabato 13 a mercoledì 17 giugno. Siamo partite da Canosa di Puglia per Cerignola dove abbiamo incontrato Maria (la presidente della locale sezione della Pro Loco, ndr) che devo ringraziare per l'accoglienza e le preziose indicazioni che ci ha dato. Abbiamo messo il primo timbro sul passaporto del pellegrino e abbiamo proseguito per Stornara. Abbiamo percorso all'incirca 160km per una media di 30 km a tappa. I punti più difficili del percorso sono l'ingresso e l'uscita delle città perché a volte è difficile individuare la traccia del sentiero da seguire.
Quanto pesa lo zaino e hai qualche consiglio per chi volesse iniziare a percorrere cammini come questo?
La preparazione dello zaino è un momento bellissimo perché ti rendi conto di quanto le nostre vite siano piene di cose superflue. Lo zaino pieno deve pesare più o meno il 10% del peso corporeo. Bisogna considerare che già vuoto pesa 1,5kg. Io non porto cibo ma solo acqua, qualche cambio, e un sacco lenzuolo che serve per dormire anche per terra. L'abbigliamento deve essere 4 stagioni considerato che il tempo può cambiare all'improvviso. Sul sito www.viafrancigene.org, è possibile trovare tutte le informazioni sui percorsi e i numeri di telefono per contattare i punti di sosta per la notte.
Durante i cammini avrai fatto tanti incontri interessanti
È vero e voglio raccontarti quello più recente. Nell'ultima tappa da verso Benevento siamo partite senza portarci dietro nulla da mangiare perché contavamo di prendere qualcosa in uno dei tanti borghi che dovevamo attraversare, ma non abbiamo trovato nulla. A Buonalbergo è apparso dal nulla il signor Bruno che ci ha fermato e ci ha invitato nella sua masseria. Parlando in dialetto stretto all'inizio ci ha offerto un caffè e poi tutto quello che aveva in casa: banane, uva, mozzarelle, taralli, è stato uno dei tanti angeli del cammino che abbiamo incontrato, e alla fine ci ha anche ringraziato per la compagnia.
Patrizia, come mai hai deciso di fare questo cammino proprio adesso in periodo di esami?
Io ho il grande desiderio di completare la via Francigena del sud, da Roma a Castrignano del Capo, una frazione di Santa Maria di Leuca dove c'è l'abbazia di Santa Maria de Finibus Terrae. Ad agosto 2019 ho fatto il tratto da Andria a Leuca e a luglio farò il percorso da Benevento a Roma. Mi mancava il tratto centrale da Andria a Benevento, e approfittando di qualche giorno libero prima dell'inizio degli esami ho deciso di partire adesso.
Cosa ti ha spinto a iniziare a camminare?
Penso che in fondo sia un desiderio che ho sempre avuto. Il mio primo viaggio è stato in bici ad Otranto. Ho cominciato a camminare con un gruppo di escursionisti, poi a un certo punto il gruppo e le escursioni giornaliere non mi sono bastate più e ho iniziato a fare i cammini da sola. Il primo è stato a Pasqua del 2019, il cammino materano della via Peuceta da Bari a Matera di 170km.
La tua collega Luisa si è accodata poco prima del viaggio, saresti partita anche da sola?
Sì, senz'altro, anche se qui a sud è difficile che una donna viaggi sola. Io però ho sempre avuto difficoltà a trovare qualcuno che volesse fare un cammino di più giorni, che è diverso dalla semplice escursione. Ci rimango male quando mi augurano buona passeggiata o buona camminata. Per me le parole camminata e cammino indicano due cose completamente diverse. Nella camminata sono importanti i km, nel cammino è importante il viaggio. Non si bada alla distanza percorsa. I runner ragionano a tempo, il cammino non si misura a tempo è il corpo a decidere la durata.
Hai paura a camminare da sola?
No, non ho paura. Ho sempre trovato aiuto e rispetto nella gente che ho incontrato e tanti di quelli che io chiamo gli angeli del cammino, che sono sempre apparsi nel momento giusto. Non sono mai stata infastidita né molestata. Nell'estate del 2018 ho fatto un percorso in bici fino ad Otranto facendo 70km al giorno. Ad Ostuni incontrai dei parcheggiatori abusivi che vedendomi particolarmente provata mi hanno fatta sedere, mi hanno raccolto dei fichi dall'albero, mi hanno fatto riposare e mi hanno fatto anche usare il bagno.
Fare un cammino quindi non è per tutti
Esatto, si può essere preparati dal punto di vista fisico, ma non da quello psicologico. Un viaggio del genere si comincia solo se si sente di volerlo fare, non si fa col fisico ma con la testa. Puoi essere allenato quanto vuoi ma non serve a niente. In un esperienza così forte tutto è amplificato al massimo. Si impazzisce di gioia così come si scoppia a piangere anche per una sciocchezza. Per esempio, io non sono un gran praticante e non vado spesso in chiesa, ma quando faccio i cammini mi è capitato di sentire forte il bisogno di fare la comunione.
Tendi a marcare molto la differenza tra cammino e camminata
Sì, perché la camminata può essere una passeggiata in compagnia, un escursione per fare un picnic con gli amici. Il cammino è una cosa intima, spirituale, è un incontro con sé stessi. Io quando viaggio non ascolto musica perché mi piace ascoltare la natura, anche sentire come cambia il rumore dei passi a seconda del terreno: brecciolino, terra, asfalto, o il rumore del respiro a seconda della fatica del percorso e poi il rumore degli alberi, degli uccelli. È proprio il momento in cui incontri te stesso.
Tu hai un marito e due figlie, quando decidi di partire è un problema lasciare la famiglia?
Quando decido di iniziare un cammino ogni volta mi viene il panico, perché magari non trovo la compagnia e comincio a farmi gli scrupoli sul lasciare la famiglia. Ma quando chiedo consiglio a mio marito mi incoraggia, non so se è perché capisce quanto questo significa per me o perché non vede l'ora di restare un po' da solo (sorride). Le mie figlie sono grandi, 25 e 22 anni, universitarie che stanno poco a casa, quindi in fondo partire per un cammino non è un problema.
Com'è organizzata la giornata e quanti giorni è durato il cammino?
La sera si va a dormire presto vista la stanchezza e la mattina si parte molto presto per evitare le ore più calde. Si cammina per tutto il giorno finché non si arriva a destinazione. Il viaggio è durato in tutto 5 giorni, da sabato 13 a mercoledì 17 giugno. Siamo partite da Canosa di Puglia per Cerignola dove abbiamo incontrato Maria (la presidente della locale sezione della Pro Loco, ndr) che devo ringraziare per l'accoglienza e le preziose indicazioni che ci ha dato. Abbiamo messo il primo timbro sul passaporto del pellegrino e abbiamo proseguito per Stornara. Abbiamo percorso all'incirca 160km per una media di 30 km a tappa. I punti più difficili del percorso sono l'ingresso e l'uscita delle città perché a volte è difficile individuare la traccia del sentiero da seguire.
Quanto pesa lo zaino e hai qualche consiglio per chi volesse iniziare a percorrere cammini come questo?
La preparazione dello zaino è un momento bellissimo perché ti rendi conto di quanto le nostre vite siano piene di cose superflue. Lo zaino pieno deve pesare più o meno il 10% del peso corporeo. Bisogna considerare che già vuoto pesa 1,5kg. Io non porto cibo ma solo acqua, qualche cambio, e un sacco lenzuolo che serve per dormire anche per terra. L'abbigliamento deve essere 4 stagioni considerato che il tempo può cambiare all'improvviso. Sul sito www.viafrancigene.org, è possibile trovare tutte le informazioni sui percorsi e i numeri di telefono per contattare i punti di sosta per la notte.
Durante i cammini avrai fatto tanti incontri interessanti
È vero e voglio raccontarti quello più recente. Nell'ultima tappa da verso Benevento siamo partite senza portarci dietro nulla da mangiare perché contavamo di prendere qualcosa in uno dei tanti borghi che dovevamo attraversare, ma non abbiamo trovato nulla. A Buonalbergo è apparso dal nulla il signor Bruno che ci ha fermato e ci ha invitato nella sua masseria. Parlando in dialetto stretto all'inizio ci ha offerto un caffè e poi tutto quello che aveva in casa: banane, uva, mozzarelle, taralli, è stato uno dei tanti angeli del cammino che abbiamo incontrato, e alla fine ci ha anche ringraziato per la compagnia.