Territorio
Uniti e Puliti, Cerignola e Canosa assieme nella pulizia della Via Francigena
Decine di associazioni e volontari hanno partecipato alla pulizia del tratto del cammino che va da Cerignola e Canosa di Puglia
Cerignola - domenica 23 maggio 2021
15.32
Diciamoci la verità, se qualcuno vi chiedesse come preferireste passare una bella domenica di maggio con l'Italia in zona gialla, la risposta più ovvia sarebbe al mare o con una bella scampagnata. Difficilmente la risposta potrebbe essere: «ripulire 500 metri di strada di campagna sotto il sole». Eppure, è quello che è successo stamattina a Cerignola, dove decine di persone appartenenti a decine di associazioni, assieme a tanti cittadini volenterosi, hanno deciso di prendere parte all'evento "Uniti e Puliti per una città migliore", promosso dall'Associazione Via Francigena di Canosa di Puglia con l'ausilio della Pro Loco di Cerignola, per liberare dalla spazzatura il tratto della Via che unisce Canosa di Puglia e Cerignola.
Infatti, percorrendo stamattina Via Scarafone, si poteva notare un insolito traffico e ci si poteva imbattere in qualche gruppo di scout che a piedi si dirigeva verso Terra Aut, il terreno confiscato alla mafia e gestito dalla Cooperativa Sociale di Cerignola Altereco dal 2011. Qui alle 9, si sono radunati tutti i partecipanti. La giornata, così come il punto d'incontro, non sono stati scelti a caso. Oggi ricorre infatti il 29mo anniversario della strage di Capaci nella quale, a causa di un attentato mafioso, persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Prima di dare inizio alla giornata ecologica, Dora Giannatempo, presidente di Altereco e Maria Vasciaveo, presidente della Pro Loco di Cerignola, hanno esposto sulle inferriate che circondano il terreno, un lenzuolo bianco per ribadire il no alla mafia e ricordare l'attentato. Un simbolo che deve stimolare la reazione dei cittadini, ha dichiarato Dora Giannatempo, in un territorio tormentato da vicende giudiziarie legate alla politica, come ricordano lo scioglimento del comune di Cerignola nell'ottobre del 2019 per ingerenza della criminalità organizzata nell'attività amministrativa e il recente arresto del sindaco di Foggia, Franco Landella, accusato di corruzione.
La giornata è proseguita con la distribuzione ai gruppi di volontari, a ognuno dei quali è stato affidato un tratto di 500 metri di strada, di sacchi, rastrelli, ramazze e guanti per la pulizia. A guardare tanta gente di ogni età raccogliere spazzatura sul ciglio della strada a qualche passante sarà sorta spontanea una domanda: «ma della tutela del nostro territorio non se ne dovrebbe occupare lo Stato?». A questo ha risposto l'esperto camminatore Michele Del Giudice, che si sta occupando di segnare la Via Francigena in modo che i pellegrini che la percorrono non possano smarrirsi, e la sua risposta è stata tanto netta quanto lapidaria: «lo Stato siamo noi». Di conseguenza, vista la partecipazione all'evento, si potrebbe concludere che a Cerignola lo Stato c'è.
Infatti, percorrendo stamattina Via Scarafone, si poteva notare un insolito traffico e ci si poteva imbattere in qualche gruppo di scout che a piedi si dirigeva verso Terra Aut, il terreno confiscato alla mafia e gestito dalla Cooperativa Sociale di Cerignola Altereco dal 2011. Qui alle 9, si sono radunati tutti i partecipanti. La giornata, così come il punto d'incontro, non sono stati scelti a caso. Oggi ricorre infatti il 29mo anniversario della strage di Capaci nella quale, a causa di un attentato mafioso, persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Prima di dare inizio alla giornata ecologica, Dora Giannatempo, presidente di Altereco e Maria Vasciaveo, presidente della Pro Loco di Cerignola, hanno esposto sulle inferriate che circondano il terreno, un lenzuolo bianco per ribadire il no alla mafia e ricordare l'attentato. Un simbolo che deve stimolare la reazione dei cittadini, ha dichiarato Dora Giannatempo, in un territorio tormentato da vicende giudiziarie legate alla politica, come ricordano lo scioglimento del comune di Cerignola nell'ottobre del 2019 per ingerenza della criminalità organizzata nell'attività amministrativa e il recente arresto del sindaco di Foggia, Franco Landella, accusato di corruzione.
La giornata è proseguita con la distribuzione ai gruppi di volontari, a ognuno dei quali è stato affidato un tratto di 500 metri di strada, di sacchi, rastrelli, ramazze e guanti per la pulizia. A guardare tanta gente di ogni età raccogliere spazzatura sul ciglio della strada a qualche passante sarà sorta spontanea una domanda: «ma della tutela del nostro territorio non se ne dovrebbe occupare lo Stato?». A questo ha risposto l'esperto camminatore Michele Del Giudice, che si sta occupando di segnare la Via Francigena in modo che i pellegrini che la percorrono non possano smarrirsi, e la sua risposta è stata tanto netta quanto lapidaria: «lo Stato siamo noi». Di conseguenza, vista la partecipazione all'evento, si potrebbe concludere che a Cerignola lo Stato c'è.