Giuseppe Crudele. <span>Foto Vito Monopoli</span>
Giuseppe Crudele. Foto Vito Monopoli
Calcio

Coronavirus: il ritorno a casa di Pinuccio Crudele

L’intervista: “Sono stati giorni difficili. Ringrazio tutti dai medici a chi non mi ha fatto mai sentire solo”

Dopo 21 lunghissimi giorni, Giuseppe Crudele (per tutti Pinuccio) è tornato a casa. Finalmente!

E il graduato ritorno alla normalità ha le sembianze di sua moglie e suo figlio Gianni. È per loro il primo pensiero: "Mi sono mancati tantissimo. Quando ero in ospedale pensavo sempre a loro. Adesso, rivederli con me a casa, è una grandissima emozione. Non vi nascondo che tutt'ora, appena li vedo, mi commuovo". La voce è limpida seppur emozionata, il tono pacato e gioioso. Pinuccio, agente della polizia municipale ma anche storico allenatore della juniores dell'Audace Cerignola, era stato ricoverato lo scorso 17 marzo presso gli Ospedali Riuniti di Foggia per positività al Covid-19. "Ricordare quei giorni non è facile. Ero svenuto e mi hanno portato a Foggia. Avevo un po' di febbre, faticavo a respirare e mi hanno fatto il tampone che poi è risultato positivo. Quindi sono stato trasferito prima in rianimazione e poi nel reparto infettivo". 21 giorni trascorsi tra paure, pensieri e speranze. "I primi giorni sono stati davvero difficili perché ti rendevi realmente conto di quello che stava accadendo anche osservando gente che stava male. Purtroppo ho visto una persona che è morta. Ho pregato tanto senza mai perdere la speranza di poter vincere questa partita contro un avversario invisibile". Al termine della prima settimana, ecco la lenta e graduale ripresa: "Dopo i primi sette giorni la terapia ha cominciato a fare il suo corso e finalmente mi sentivo già molto meglio. Ringrazio tutti i medici e gli infermieri che mi hanno curato. Sono da dieci e lode innanzitutto perché rischiano la vita per tutti e noi e poi perché anche con battute non mi hanno mai fatto pesare la situazione. Li ringrazierò sempre". E sono stati proprio i medici ad informare il tecnico gialloblù che la famiglia Grieco ha donato in quei giorni un ventilatore per il Centro Provinciale COVID di Foggia e due apparecchiature di ultimissima generazione per l'ospedale 'Tatarella' di Cerignola. "È stata una notizia bellissima che mi ha reso orgoglioso".

E allora il connubio Grieco-Audace viene facile. Perché mister Crudele vive anche di campo e calcio. Allenatore storico della juniores gialloblù, tantissimi titoli conquistati e anche l'esperienza da primo allenatore per quattro giornate in Eccellenza:"Come sapete il calcio ma sopratutto l'Audace sono una parte importante della mia vita. Tornando a casa, ho rivisto il Monterisi dopo tanto tempo e mi sono commosso. Mi manca tanto e spero si possa tornare a giocare presto a patto che ci siano le condizioni giuste per farlo". La salute in primis perché con il Covid-19 non si scherza, parola di mister Crudele: "All'inizio pensavo fosse un qualcosa che non ci avrebbe mai toccato, né tanto meno pensavo potessi risultare io positivo. Poi quando invece sei coinvolto in prima persona è tutto diverso. Ecco perché bisogna rispettare il protocollo e restare a casa per se stessi e per tutta la comunità, perché seppur invisibile il coronavirus è una brutta bestia da combattere".

Quella "bestia" che mister Crudele è riuscito a sconfiggere con forza, volontà e determinazione:"Sono contento di essere riuscito a vincere contro un'avversario così temibile. Colgo l'occasione per ringraziare le persone che mi hanno riempito di chiamate e messaggi. Da Trento fino a Cagliari sono state davvero tantissime le persone che hanno avuto un pensiero per me. Famigliari, tifosi, amici, colleghi a tutti voi dico grazie perché non mi avete mai fatto sentire solo".

Ora per Pinuccio la vita ricomincia con lo stesso spirito di sempre e l'invito a restare a casa che magari, detto da un simbolo che il dannato virus può essere sconfitto, vale ancora di più.
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