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Così nasce la nuova Olimpica Basket

Saracino-Gesmundo nuovo binomio: “Faremo divertire costruendo una squadra che si farà amare”

Tante novità in casa Olimpica e due certezze assolute da cui ripartire: un nuovo coach, Giovanni Gesmundo, che comincia da subito a familiarizzare con il mondo Olimpica e il presidente Rosario Saracino più determinato del solito ad allestire un roster secondo i suoi canoni ormai consolidati e voglioso, da subito, di vivere una nuova stagione da protagonista.

In fondo, dopo l'avvicendamento di coach Russo "costretto" ad abbandonare la sua panchina per motivi personali, è stato lo stesso presidente a dare una sterzata, un segnale forte a tutto l'ambiente e non solo, portando alla guida della sua squadra un coach giovane, esperto e vincente come Gesmundo: "Giovanni è un allenatore giovane – dichiara in esclusiva il presidente – ed importante che io conoscevo già da tempo. Non che Russo non fosse ugualmente importante, sia chiaro, ma Antonio ha dovuto lasciare per suoi motivi". Quei motivi che già verso fine stagione cominciavano a balenare nella testa di Russo e, di conseguenza, portavano Saracino a pensare ad un nuovo coach: "A fine stagione, quando intuii che Antonio Russo non poteva più essere l'allenatore dell'Olimpica, pensai a Gesmundo. In questi anni mi ha dato sempre buone dritte, consultandoci su alcune scelte dei giocatori. Quindi la scelta è caduta facile. Sono felice che si è fatto prendere con molto entusiasmo da questo nuovo progetto ed è arrivato molto motivato". E' carico il presidente e sereno, tanto da aprire una finestra sul passato e svelarci un aneddoto "quando allenavo in promozione Gesmundo venne a fare un provino come giocatore e io non lo presi". Ma questo, appunto, è il passato. Ora il presente incombe. E' tempo di concentrasi sui nuovi obiettivi: " L'obiettivo – continua Saracino - è sempre lo stesso: fare un bel basket, far divertire le persone e costruire una squadra che combatte perché, come sapete, a me piacciono molto le squadre grintose, che non mollano un centimetro. Cercheremo di allestire un roster che ci faccia fare bella figura poi è chiaro che, quando la formula presuppone una sola squadra (la prima classificata) che va ai playoff, si rischia che tra due/tre mesi la classifica sia così scollata che non si avrebbero più gli stessi stimoli". Ma la voglia di vincere c'è. E per questo il mercato impazza. Dopo i primi arrivi di Romano e Volf (entrambi due ritorni) e la conferma di Spud Walker, circolano dei nomi, su tutti Maggi e Altamura: "Maggi è un ottimo giocatore anche se abbiamo scelto Romano come play. Anche Altamura è in considerazione. C'è ancora da lavorare. Ci stiamo guardando intorno con il coach per cercare di fare una squadra con criterio senza spendere soldi inutilmente". Il presidente non si nasconde, promette ai tifosi "faremo divertire costruendo una squadra che si farà amare" e rilancia: "la solita chicca alla fine del mercato cercheremo di tirarla fuori anche se Gesmundo non ha bisogno di prime stelle. Lui gioca di gruppo quindi cercheremo di formare un bel gruppo piuttosto che cercare la singola stella, come può essere stato un Pannaggio lo scorso anno o Rubbera due anni fa".

Già, quel gruppo su cui il nuovo coach cercherà di lavorare per infondere da subito la sua mentalità: "Cercheremo – dichiara il nuovo coach, Giovanni Gesmundo – di dare sempre il massimo. Tutti gli allenamenti saranno improntati su questa mentalità e credo che così facendo i risultati arriveranno. Lavoreremo duramente e, certamente, non daremo per persa nessuna partita". Spirito vincente e combattivo, come piace al presidente appunto! Ma facciamo un passo indietro e scopriamo come è arrivata la chiamata Olimpica: "Ho scelto l'Olimpica perché mi ha travolto l'entusiasmo del presidente. Mi ha contatto chiedendomi insistentemente di far parte di questo progetto. Mi sono informato, ed effettivamente l'ambiente Olimpica è così coinvolgente che subito ho deciso di voler sposare questo progetto". In città c'è il giusto entusiasmo e l'ambiente Olimpica ha già trasmesso il suo calore al coach: "Mi aspettavo questo entusiasmo. Quest'anno, stando fermo, ho avuto la possibilità di seguire più campionati e si vede lontano anche da Molfetta come è vissuto il basket qui a Cerignola. L'impatto è stato positivo e penso di non sbagliarmi se dico che sarà sempre così anzi, spero migliori nel tempo". Il primo contatto con il nuovo habitat è stato positivo. Ora, Gesmundo, aspetta il roster al completo per avere l'impatto decisivo anche sul parquet: "Spero che con questo movimento si riescano a reperire più fondi possibili per fare una squadra che faccia divertire il pubblico". Ha già centrato una storica promozione con il Molfetta nel 2013 e provare a ripetersi con l'Olimpica sarà una sfida non indifferente: "Mi sembrano discorsi prematuri in questo momento. Ora pensiamo a completare la squadra. I primi tre innesti sono importanti: Giovanni Romano è una certezza del posto e sono contento che ha sposato il nostro progetto, anche i due lunghi (Spud e Volf) sono di spessore. Adesso vedremo di completare il roster, per divertire e divertirci, e formare le giuste alchimie nel gruppo".

Il gruppo appunto. Il motto allora è chiaro: l'unione fa la forza. La scalata così può venire meglio.
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