Vincenzo Taddeo
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Basket

Vincenzo Taddeo: dall'Udas alla scudettata Venezia

Tutte le emozioni che alimentano il suo grande sogno

"Sogno da sempre di diventare un giocatore ad alti livelli" firmato Vincenzo Taddeo. Alzi la mano chi, tra i tanti, non abbia mai sognato di diventare un giocatore affermato. In questo caso della palla a spicchi. Passione, sacrificio, lavoro e determinazione sono il mix funzionale per poter raggiungere un traguardo così importante che può donarti gioie e soddisfazioni, quelle che Vincenzo Taddeo sta cominciando ad apprezzare. Debutto in seria A ed EuroCup, scudetto con la maglia della Reyer Venezia. Tutto in un anno. Tutto come un meraviglioso film. "Il basket che si respira a Venezia è davvero affascinante e caratteristico - dichiara Vincenzo in esclusiva - Basta entrare nel pala Telercio per capirlo immediatamente. E poi ho avuto una squadra fantastica e allenatori eccezionali con i quali mi sono trovato benissimo e che occuperanno sempre un posto speciale nei miei ricordi".

Ma torniamo al passato e riavvolgiamo il nastro. Quando è iniziata la passione per il basket: "All'età di 11 anni, fino ad allora giocavo a calcio e per questo devo ringraziare mia madre che mi ha avvicinato al mondo del basket e il professore Bufo che mi ha avviato al gioco. Il primo esordio è stato con la maglia dell'Udas sotto l'attenta guida dei coach Pasquale Bufo, Giovanni Rubino e Felice Carano". L'Udas per cominciare, guardando le partite dei Los Angeles Lakers dove giocava il suo idolo Bryant. La stoffa del buon giocatore c'è: punti nella mano, testa ben predisposta. Vincenzo Taddeo può davvero puntare in alto. In palestra, sul parquet o nel giardino di casa. Da solo o con i suoi amici. Il ragazzo ha voglia di migliorare. È determinato, la palla a spicchi diventa quasi inseparabile. Nel 2014 arriva la chiamata del Corato con la Nuova Matteotti. Campionati under 15 e under 17 prima di approdare in Sicilia nel 2015 alla Pegaso Ragusa. Due grandi coach e maestri (così come definiti dallo stesso Vincenzo) Giovanni Gebbia e Giorgio Dimartino lo aiutano a crescere cestisticamente e non solo: "Sono state due stagioni favolose coronate con la vittoria dello scudetto under 16 e l'inserimento nel miglior quintetto assoluto del torneo. Un sogno realizzato che porterò per sempre nel mio cuore".

Le prestazioni di Taddeo cominciano a far parlare. L'Umana Reyer Venezia piomba sul ragazzo che non esita e a luglio del 2016 sbarca in laguna. Nuovo team, nuovi compagni ma la stessa grande voglia di imparare e crescere: "Era fine agosto quando sono arrivato a Venezia, accompagnato dai miei genitori - ricorda Vincenzo - Sono stato accolto benissimo, ero entusiasta e pieno di aspettative. Non vedevo l'ora di allenarmi con la mia nuova squadra". 730 km ad "allontanare" Vincenzo dai suoi affetti, amici e abitudini. Quanto è difficile farlo a soli 17 anni? Il ragazzo ci pensa e spiazza un po' tutti: "Dai non è poi così difficile se sei fortemente determinato e motivato a raggiungere i tuoi obiettivi, a inseguire i tuoi sogni e soprattutto se fai ciò che ami. Solo così si riesce a compensare la distanza da chi ami. Inoltre la mia famiglia, mi ha insegnato che le distanze separano i corpi ma non i cuori. Io li ho sempre con me ovunque." Parole al miele, pronunciate con quella saggezza di chi già ne ha viste tante. E invece Taddeo non è ancora maggiorenne a sottolineare (se ancora ce ne fosse bisogno!) quanto tenga al basket "sono sempre affamato di questo sport". Il debutto in A ed in Europa è una logica conseguenza: "Per me già allenarmi al Taliercio con coach Walter De Raffaele e i suoi giocatori era un onore, immaginate poi scendere in campo con la Reyer Venezia. Non potrò mai dimenticare l'emozione che ho provato quel giorno. Era il 5 febbraio, sul parquet della Dolomiti Energia Trento. In Europa, invece erano le Final Four in Spagna a Tenerife. Un sogno coronato con il debutto contro il Monaco il 30 aprile nella finale per il terzo e quarto posto, mamma mia. Uno scenario da favola, un pubblico calorosissimo, emozioni indimenticabili". E non è finita qua: il 21 giugno arrivano le emozioni con la E maiuscola. Quelle che solo la vittoria dello scudetto (contro Trento, in gara 6 ndr) ti sa suscitare:"È stato fantastico e indescrivibile. Ti ripaga di tutto in un istante, colmando distanze, dolori, fatiche e sacrifici. Ti sembra di volare e di toccare il cielo con un dito anzi con un tiro".

Maturità e consapevolezza nei propri mezzi. D'altronde vivere tutte queste esperienze a soli 17 anni ti aiuta a crescere, offrendoti la giusta carica per non accontentarti. Ed ecco allora che già incombe la nuova stagione: "Sono sicuro che darò sempre il massimo per crescere e migliorare. Vi ho detto che sono determinato anzi ostinato a fare sempre meglio".

Il futuro lo aspetta ma uno sguardo al passato non manca: "Saluto tutti con affetto e ringrazio chi ha creduto e crede in me. I miei coach, gli udassini, i miei compagni e amici. Ora ci aspetta una serie B difficile in cui bisognerà dare il massimo".
Intanto Taddeo continua ad allenarsi e a martellare il canestro. Il ragazzo si farà, c'è il sogno di una vita da coronare.
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