Mario Desiati. <span>Foto ©Musacchio, Ianniello, Pasqualini & Fucilla</span>
Mario Desiati. Foto ©Musacchio, Ianniello, Pasqualini & Fucilla

“Spatriati”, il libro del pugliese Mario Desiati ha vinto il Premio Strega 2022

Lo scrittore, originario di Locorotondo (Ba), si è piazzato primo in classifica con 166 voti

Anche stavolta la Puglia non delude le aspettative: la 76esima edizione del prestigioso Premio Letterario Strega si è da poco concluso con il primo posto del libro "Spatriati", il volume realizzato da Mario Desiati e pubblicato da Einaudi editore.

In più occasioni l'autore pugliese, originario di Locorotondo (Ba), che però ha sempre vissuto tra la Puglia e la Germania, ha spiegato il perché di un titolo così particolare e, se vogliamo, originale: "Spatriati".

"Spatriare non vuole dire solo espatriare, ma segnala anche una persona fuori dalla visione comune, un individuo irregolare, che non ha confini, che non si adegua alle regole. Una persona che non ha frontiere", ha dichiarato.

Con sensibilità e delicatezza, descrivendo la vicenda dei due giovani protagonisti Claudia e Francesco, Desiati mette in evidenza le mille complessità di una generazione fluida, irregolare, sradicata: la sua. Ossia, quella di chi oggi ha 40 anni e non ha avuto timore di lasciare casa per trovare il proprio posto nel mondo, di chi-nonostante le mille difficoltà- ha deciso di vivere sentendosi davvero "cittadino d'Europa", e non solo sulla carta.

Lo scrittore riesce ad indagare i dettagli più ruvidi dell'istinto ma senza mai rinunciare ad un tocco di poesia e romanticismo. Alla fine del libro, quando i due protagonisti si sono presi e rincorsi più volte, si ha la consapevolezza che il sesso non è che che una delle tante "favole" inventate dall'uomo per cercare di essere felici.

In un'intervista rilasciata tempo fa, Mario Desiati si è soffermato sulla genesi del romanzo, vincitore oggi del Premio Strega e con tutte le carte in regola per diventare un bestseller indimenticabile.

"Spatriati l'ho scritto fra l'Ottobre del 2015 e il Luglio del 2019. Sì, ci vuole tempo. Salvo le illuminazioni, quegli stati di grazia che hanno alcuni e che forse capitano solo in certi momenti della vita. Ma sono rarissimi, penso ai 52 giorni in cui Stendhal scrisse la Certosa di Parma, un romanzo monumentale, perfetto, ma era Stendhal ed era baciato dagli dei in quel momento.

Il mio romanzo Spatriati è un inno agli incerti, agli irregolari, agli inclassificabili, a volte i balordi o gli orfani, oppure celibi, nubili, girovaghi e vagabondi, o, forse nel caso che ci riguarda, i liberati".


  • Premio Strega
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