Puglia Pride
Puglia Pride
Territorio

In migliaia tra le vie del capoluogo in occasione del 'PugliaPride'

A favore dello stesso amore e degli stessi diritti

Le parole pregiudizialmente ostili del sindaco di Foggia, Franco Landella, riguardo la chiusura del 'Puglia Pride', svoltosi sabato 4 luglio tra le principali vie di Foggia, si sono rivelate tutt'altro che fondate. Nessuna "imposizione o prevaricazione culturale" e nessun "episodio di volgare folcklore" ha caratterizzato l'evento, rivelatosi un corteo pacifico e sobrio radunatosi presso piazzale Italia da dove uomini, donne e bambini hanno sfilato uniti dal simbolo dell'uguale posto all'interno di un cuore in nome dello stesso amore e degli stessi diritti, garanzia di tutti gli individui. Un aspetto che il primo cittadino foggiano non ha potuto visionare, essendo stato il grande assente della manifestazione. Ma è stata la cittadinanza a riscattare, con la sua massiccia partecipazione, l'assenza istituzionale. Migliaia di persone hanno calcato le vie di Foggia innalzando slogan e bandiere rainbow in un'atmosfera di gioia e di festa che in Capitanata non ha precedenti. Molte sono state inoltre le associazioni che hanno partecipato all'evento.

"Siamo stati affascinati dal mare di gente accorso ieri a Foggia – afferma Giuseppe Maffia, tra gli organizzatori dell'evento -. Come organizzatore mi aspettavo un'alta affluenza ma sono stato piacevolmente sorpreso quando dal carro ho provato a vedere la fine del corteo e non ci sono riuscito. Avevamo scommesso su Foggia, città che molte volte è alla ribalta per bombe, rapine e simili. Scommessa vinta! Ieri i foggiani sono scesi in piazza, un sacco di genitori con bambini, tanti ragazzi e ragazze e ovviamente tanti omosessuali e non accorsi da Puglia, Campania, Basilicata e Molise Sicuramente ora a Foggia c'è un clima più sereno e le associazioni territoriali possono lavorare con ancora più entusiasmo e voglia di fare. non dimentichiamoci che il Pride non è solo Orgoglio ma anche rivendicazione, rivendicazione di quei diritti che solo le istituzioni possono darci e con una vena di rammarico mi è spiaciuto non vedere il Sindaco di Foggia ma sono piacevolmente colpito di tutte le istituzioni presenti, molti sindaci della provincia e il Presidente di Regione. Il 'Puglia Pride' non è finito, il lavoro del coordinamento continua tutto l'anno per portarci al prossimo Pride e soprattutto perché il Pride è ogni giorno".

Molte sono state anche le istituzioni presenti, tra questi il sindaco di Bari, Antonio Decaro e il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, Vladimir Luxuria, madrina dell'evento, nonché diversi sindaci e rappresentanti di vari centri della Capitanata. Nessuna presenza istituzionale è però partita da Cerignola, forse per impegni improrogabili che non hanno permesso la partecipazione ad un evento importante per promuovere un'apertura culturale che la nostra città sembra non decidersi a raggiungere. Ha comunque partecipato il Partito democratico cerignolano e l'organizzazione dei Giovani democratici. "Una manifestazione sobria, allegra, partecipata – dichiara Tommaso Sgarro, segretario del Pd -, che ha invaso di colori la città di Foggia, Capoluogo di una provincia che non brilla per qualità della vita ed emancipazione. Quella di ieri è stata un bella prova di maturità invece. La richiesta di diritti non è qualcosa di marginale o secondario per la vita delle comunità e bella è stata la reazione delle popolazione foggiana. L'unico neo l'assenza delle istituzioni del territorio. C'erano il Sindaco di Bari, una rappresentanza della città di Barletta, il Presidente della Regione. Mancavano i rappresentati dei grandi centri del foggiano. Avevamo invitato, nell'idea di qualcosa di costruttivo, anche quello di Cerignola, ma nessuna risposta. L'obiettivo per il territorio può essere quello adesso di istituire il Registro delle Unioni Civili su modello di quanto stanno facendo altre città, come la vicina Barletta. Questi temi spesso sono letti come lontani eppure riguardano la vita di tante persone, e consentono alle comunità di fare passi avanti, di aprirsi, di mostrare di loro, fuori dai confini geografici, un nuovo e rinnovato volto".

La realtà LGBT, soprattutto nel nostro territorio, necessita di una maggiore attenzione e legittimazione. Bisogna educare alla differenza, ricchezza e bellezza della società. affinché si possa raggiungere un'adeguata coesione sociale. "Ci sono ragazzi e ragazze che vivono la loro omosessualità molto liberamente e con l'appoggio della famiglia – afferma Rocco Ventriglio, responsabile di Arcigay 'Le Giovani Bigotte' -, c'è poi l'altra parte che invece non può ritenersi fortunata. Sempre se la fortuna sia nascere in una famiglia che ti accetti o in una che certe cose le sa prima che nasci. Il messaggio da dare è quello di educare il nostro territorio, attraverso l'informazione nelle scuole, cosi da poter aumentare il senso di tolleranza e magari diminuire il tasso di omofobia".
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