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L'idea alternativa di Territorio Zero: alla Puglia serve un assessorato alla Terza Rivoluzione Industriale
Obiettivo è creare dei dipartimenti per una società attenta all'ambiente
Puglia - giovedì 9 luglio 2015
8.27
In Puglia si mobilita il movimento associativo denominato "Territorio Zero", nato per sostenere e realizzare sui rispettivi territori l'idea di una società a emissioni, rifiuti e km zero e a costo marginale zero secondo i principi del libro-manifesto Territorio Zero scritto da Livio de Santoli e Angelo Consoli e del libro "La Società a Costo marginale zero" di Jeremy Rifkin.
La rete pugliese ha proposto al neo Presidente della Giunta Michele Emiliano di istituire l'assessorato alla Terza Rivoluzione Industriale di ispirazione alla regione francese del Nord Pas de Calais, sulla base di una motivazione ben precisa.
Infatti sostengono i responsabili del movimento che la suddivisione in assessorati all'Ambiente, alle Attività Produttive, all'Agricoltura e all'Energia, (strutture non comunicanti e isolate) è superata perché appartiene a una fase storica (quella della seconda rivoluzione industriale) in cui l'energia del petrolio ad altissima intensità finanziaria ha escluso le comunità e gli enti locali dai processi di produzione e distribuzione energetica, creando una netta divisione fra un mercato di consumatori sempre più dipendenti e sfruttati e una élite di produttori integrati verticalmente sempre più ricchi e potenti.
Quale dunque la soluzione? Definire dei dipartimenti (Rinnovabili distribuite, Economia circolare, Smart grid, Efficienza energetica, Edilizia a energia positiva, Trasporti a zero emissioni, Idrogeno) affinché parta dalla Puglia una Rivoluzione Verde, digitale ed empatica.
In numerosi comuni, infine, sono stati eletti i rappresentanti di Territorio Zero: a Cerignola la referente è Maria Teresa Argentino, a Stornarella Giuseppe Mazzeo e a Orta Nova Daniela Laddaga.
La rete pugliese ha proposto al neo Presidente della Giunta Michele Emiliano di istituire l'assessorato alla Terza Rivoluzione Industriale di ispirazione alla regione francese del Nord Pas de Calais, sulla base di una motivazione ben precisa.
Infatti sostengono i responsabili del movimento che la suddivisione in assessorati all'Ambiente, alle Attività Produttive, all'Agricoltura e all'Energia, (strutture non comunicanti e isolate) è superata perché appartiene a una fase storica (quella della seconda rivoluzione industriale) in cui l'energia del petrolio ad altissima intensità finanziaria ha escluso le comunità e gli enti locali dai processi di produzione e distribuzione energetica, creando una netta divisione fra un mercato di consumatori sempre più dipendenti e sfruttati e una élite di produttori integrati verticalmente sempre più ricchi e potenti.
Quale dunque la soluzione? Definire dei dipartimenti (Rinnovabili distribuite, Economia circolare, Smart grid, Efficienza energetica, Edilizia a energia positiva, Trasporti a zero emissioni, Idrogeno) affinché parta dalla Puglia una Rivoluzione Verde, digitale ed empatica.
In numerosi comuni, infine, sono stati eletti i rappresentanti di Territorio Zero: a Cerignola la referente è Maria Teresa Argentino, a Stornarella Giuseppe Mazzeo e a Orta Nova Daniela Laddaga.