antenna ripetitore
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Vita di città

Via Ofantina Cerignola: comitato civico contro antenna

L’impianto è stato potenziato con ulteriori unità, torna la preoccupazione

Era l'estate del 2015 quando un comitato costituito da alcuni residenti di Via Ofantina a Cerignola cominciò a muovere i primi passi per sensibilizzare la cittadinanza e l'Amministrazione comunale circa la presenza di un'antenna/ripetitore Vodafone installata sulla parte superiore di un'abitazione privata, non distante da una chiesa ed annesso oratorio frequentato ogni giorno da numerosi bambini.

Preoccupati per i rischi alla salute che tali impianti potrebbero provocare (soprattutto se nelle immediate vicinanze vi sono luoghi frequentati da bambini) i membri del comitato civico avevano interpellato l'Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell'ambiente (Arpa Puglia), ricevendo da questa la risposta che, al momento del rilievo, l'antenna non era risultata attiva.

Alcuni residenti invece avevano appurato attraverso rilievi effettuati privatamente, che l'antenna risultava già in funzione da Maggio del 2015, quindi già tre mesi prima della richiesta di monitoraggio.

Il comitato aveva interpellato l'amministrazione comunale di allora, ricostruendo insieme all'Ufficio Ambiente del Comune tutta la "storia" del ripetitore, installato in quella zona anni prima, attraverso un procedimento di "silenzio-assenso" che aveva dato via libera all'installazione da parte dell'azienda Vodafone senza procedere ad accertamenti sui potenziali rischi derivanti dalla propagazione di onde elettromagnetiche.

I residenti della zona in quella circostanza avevano chiesto di istituire, come succede in altre città italiane, un apposito "registro cittadino delle antenne" per monitorare e tenere sotto controllo la presenza di tali apparecchi in tutta la città, e soprattutto un "Osservatorio sull'inquinamento elettromagnetico".

Da qualche giorno sono stati avvistati operai che lavorano al potenziamento strutturale dell'antenna di Via Ofantina. Chiaramente l'apparecchio non solo non è stato demolito (come il comitato aveva paventato inizialmente), ma è stato anche potenziato nella struttura e funzionamento.

I residenti della zona tornano quindi a preoccuparsi, perché vivere per anni con le onde elettromagnetiche vicino casa non è certo piacevole, né tantomeno salutare.

"Siamo disposti a far venire sul posto i giornalisti di Striscia la Notizia, vogliamo che il nostro caso diventi di esempio per altri simili in tutta Italia. La salute va tutelata sempre e comunque, e dovrebbe venire prima degli interessi economici che sottendono all'installazione di questi apparecchi", dichiara uno dei più attivi membri del comitato, che in quella zona possiede casa e attività commerciale.
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