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Lettera aperta di un cittadino

A dispetto di quanto si possa pensare la mia preoccupazione non nasce nell'osservare quanto l'amministrazione comunale stia facendo, bensì quanto venga fatto dalle opposizioni.

Gentile Direttore,

indirizzo a Lei e ai Responsabili delle testate giornalistiche locali (CerignolaViva; Corriere del Mezzogiorno; FoggiaToday; Il Mattino di Foggia; Marchiodoc; La Gazzetta del Mezzogiorno; La Notizia Web; Quotidiano di Puglia; Quotidiano l'Attacco) questa lettera, dal momento che come cerignolano ne avverto davvero il dovere morale.

Non è una scelta semplice, anche perché esporsi pubblicamente non è mai un atto da compiere a cuor leggero: siamo le nostre parole e sceglierle con cura vuol dire decidere chi si vuole essere.

La verità, caro Direttore, è che sono molto preoccupato rispetto a quanto sta accadendo nella mia città.
Si, perché vivo lontano da Cerignola ormai da dodici anni: ho vissuto a Perugia per sei anni, per conseguire una laurea in Scienze Politiche, e da sei anni vivo a Roma, dove svolgo il mio lavoro come Dirigente nazionale di un Sindacato del credito, in Banca Nazionale del Lavoro.
Eppure, nonostante la distanza, continuo a nutrire un profondissimo attaccamento alla mia terra: Cerignola è la città dove sono nato, dove ho conseguito la maturità scientifica, dove custodisco tanti ricordi legati alla mia infanzia.
Io amo Cerignola e sono orgogliosamente cerignolano.

Ho deciso di scriverLe perché vivo con profonda apprensione quanto sta avvenendo nella nostra città. A dispetto di quanto si possa pensare la mia preoccupazione non nasce nell'osservare quanto l'amministrazione comunale stia facendo, bensì quanto venga fatto dalle opposizioni.

Credo che il giudizio su di una amministrazione debba essere delineato attorno a quanto essa faccia e io ricordo benissimo (sono tornato spesso e con gioia a Cerignola in tutti questi anni) come fosse la nostra città prima che Franco Metta diventasse Sindaco. Io l'ho sostenuto e votato, con convinzione, e devo dire che in tutta serenità mi sento soddisfatto dai risultati che il Sindaco della città sta portando a casa: il recupero del murale dedicato a Giuseppe Di Vittorio (che da sindacalista mi sta particolarmente a cuore); i progetti relativi allo stabile dell'ex tribunale; la sistemazione della scuola Carducci; la sistemazione della scuola Di Vittorio; la lotta senza quartiere per la difesa di SIA (patrimonio della nostra comunità); il recupero dell'Arco della Rimembranza; gli abbellimenti cittadini; l'istituzione di una ZTL (che tutti i comuni civili hanno); la progettazione di due palazzetti dello sport; i lavori allo stadio Monterisi (per quanto io non ami il calcio); la riqualificazione del quartiere Cittadella; il recupero (in concorso con forze del panorama imprenditoriale) dell'area occupata dall'ex mulino Tamma; la progettazione di una biblioteca; l'apertura di un nuovo ufficio postale in zona periferica e prima dimenticata; la gestione degli appalti non più in proroga; l'assunzione prossima di nuovo personale (tra cui diversi vigili urbani) per il Comune; investimenti in politiche sociali (relative ad esempio al tema dell'immigrazione); l'impulso dato all'adeguamento del depuratore delle acque e la supervisione dei lavori; il coinvolgimento di chiunque abbia idee buone per la città, persino di coloro i quali abbiano lavorato alla campagna elettorale dei suoi avversari alle scorse amministrative (e questo è davvero inedito e nobile); il fatto che quando piove non si debbano più disporre secchi a tamponare le infiltrazioni nel Palazzo di Città; la cooperazione con la città di Manfredonia.

Questo è quello che mi viene in mente così, su due piedi, e sono consapevole di averlo riportato in maniera piuttosto sommaria e magari imprecisa, ma altrettanto di aver ben reso l'idea.

Quel che mi convince maggiormente di questo Sindaco è senza dubbio l'attaccamento al suo ruolo: il fatto che (a quanto si dica e non fatico a crederci) sia presente tutti i giorni presso il Comune (compreso il giorno di ferragosto) e che questa sua dedizione sia persino oggetto di aneddoti da bar: qualcuno mi ha raccontato che faccia la "pennichella" pomeridiana sul divano nel suo ufficio presso il Palazzo di Città.
Questa abnegazione sembrerebbe essere comune all'intera Giunta, che pare si riunirà anche durante la settimana di ferragosto.

Eppure, resto molto preoccupato.

Quel che mi preoccupa è la totale assenza di argomentazioni e serietà da parte dell'opposizione a questa amministrazione (dentro e fuori dei consessi). Il ruolo dell'opposizione in un regime democratico è fondamentale e insostituibile: essa ha la funzione di controllare, contrastare e proporre alternative. Nel processo dialettico (e la politica ne è un esempio), l'opposizione costituisce l'antitesi costruttiva alla tesi di maggioranza e rende possibile il raggiungimento della migliore sintesi. A questa amministrazione vengono imputate responsabilità al limite del farsesco: l'esiguo numero dei vigili urbani, quasi che Metta al suo insediamento li abbia divorati preso da un improvviso impulso cannibalesco; di aver provocato la protesta (operata con metodi opinabili) nel servizio di raccolta dei rifiuti, quando in poche ore l'amministrazione invece ha provveduto al ripristino del servizio pubblico essenziale; di aver svenduto l'Istituto Tecnico Agrario, quando solo una parte (al momento semi abbandonata) dei terreni verrà utilizzata per l'edificazione del palazzetto dello sport, peraltro prevedendo lo spostamento dei giovani ulivi e non il loro abbattimento.

Due però gli episodi che maggiormente mi hanno colpito.

Il primo riguarda i lavori presso la zona individuata per il ripristino del murale dedicato a Giuseppe Di Vittorio. Essi hanno subito un ritardo (arrecando quindi pregiudizio alla città), dal momento che secondo alcuni avrebbero danneggiato un antico reperto romano che si è poi rivelato essere una vecchia conduttura idrica, priva di qualsiasi valore storico o culturale.
Il secondo riguarda il depuratore. Il nostro depuratore, la cui gestione peraltro non è prerogativa del Comune di Cerignola, era sottodimensionato già prima che Metta diventasse Sindaco e imputare a lui i miasmi in città è quanto di più assurdo si possa fare. Ricordo a proposito un filmato che girava sui social networkqualche mese fa: alcuni consiglieri comunali del Partito Democratico si recarono presso il depuratore per raccontare che in quel luogo si avvertisse cattivo odore. Dopo aver visto il filmato restai in stato di shock per diversi minuti: è come se mi recassi in panetteria a sorprendermi dell'odore del pane o in un'edicola per l'odore di carta stampata.

Preferisco poi esimermi dall'entrare nel merito degli insulti rivolti al Sindaco (anche alla sua persona) dai più disparati ambienti. Qualcuno lo ha persino definito mafioso. Io ricordo una trasmissione su Rai 3 alla quale lo invitarono per raccontare di come avesse rifiutato una tangente di ventimila euro contenuta in una scatola di biscotti. In quella circostanza fui molto orgoglioso: si trattava di un gesto normale per un paese civile, eppure fece notizia. Cerignola fece notizia in positivo, sotto gli occhi di tutto il paese, grazie alla condotta di un Sindaco che qualcuno definisce mafioso.

Sono molto deluso da un suo errore di valutazione, da una sua previsione errata. Ricordo uno dei suoi ultimi discorsi di campagna elettorale, credo in Piazza Duomo, nel quale sosteneva che la sua vittoria avrebbe comportato un grande rinnovamento anche nelle forze politiche tradizionali, costrette a rivoluzionarsi per costituire un'alternativa nuovamente credibile. Si sbagliava, prese una cantonata. E lo dico con grande rammarico: chi mi conosce sa che avevo lo stemma della quercia dei DS appiccicato con la colla sul diario scolastico già dai primi anni di liceo e che conservo una tessera del Partito Democratico firmata da Walter Veltroni. Alla luce di quanto vedo, a palazzo di Città e a Palazzo Chigi, penso di aver fatto bene a non rinnovarla.

Poi mi preoccupano i giornali. Scrivo da quando avevo 17 anni (oggi ne ho 30): cominciai sulle colonne del giornale cittadino "Cerignola Città", vivace progetto ideato dal mai dimenticato Gerardo Cialdella; ho contribuito a fondare il giornalino del Liceo Scientifico e mi chiedo se esista ancora; ho collaborato e diretto il giornale della Sinistra Universitaria di Perugia; ho preso parte a una piattaforma di giornali universitari promossa dal Sole 24 ore; collaboro con la rivista Professione Bancario; scrivo da un anno su un'importante rivista nazionale che sia chiama L'Intellettuale Dissidente; ho pubblicato un libro nel 2011 e contribuito alla scrittura di un altro uscito quest'anno. Penso, con moderazione e cautela, di poter dire la mia in materia di editoria e sono assolutamente sconcertato rispetto a quanto l'informazione in città si stia dimostrando eccessivamente di parte, in un senso e nell'altro. Più contro l'amministrazione che a favore: vedo uno spaventoso dispiegamento di forze contro il Sindaco e spesso è così palesemente fazioso da perdere il minimo briciolo di credibilità. Io non credo che il modello britannico sia l'unico adottabile, dal momento che l'autore ha diritto di esprimere il proprio punto di vista, ma la narrazione dei fatti deve essere pedissequa e l'onestà intellettuale non può mai prestarsi a deroghe.

Caro Direttore, Metta a me è simpatico, lo trovo geniale, ma sono consapevole del fatto che un carattere del genere possa essere sgradito a molti. Però tengo a sottolineare che non ci ha chiesto di sposarlo, non vuole venire a bere una birra con noi e non si è proposto come capocomico della compagnia stabile presso il Teatro Mercadante. Credo sia un po' troppo impulsivo e qualche scivolata poteva davvero evitarsela, ma ci sta. Metta non è un mio amico, non ci ho mai parlato. Franco Metta è il Sindaco della città di Cerignola e non credo di esagerare nell'affermare che la sua sia la migliore amministrazione comunale degli ultimi trent'anni (almeno!).

Questa amministrazione comunale costituisce una preziosa occasione per Cerignola e noi questa occasione non possiamo permetterci di perderla. Cerignola ha un disperato bisogno di opere pubbliche, investimenti e cantieri perché tutto questo genera ricchezza, posti di lavori, recupero sociale e cultura. La nostra città ha un disperato bisogno di ripristinare la sua immagine.

Il mio è un accorato appello: all'amministrazione perché faccia meglio ancora; al Sindaco perché gestisca in maniera più maliziosa la sua comunicazione; alla stampa perché sia "cane da guardia" rispetto all'operato del potere e non il bassotto scendiletto di qualcuno; alle opposizioni perché apportino il loro preziosissimo contributo prendendo soprattutto le distanze da chi pensa di poter tenere in ostaggio l'aula consiliare; a tutti i consiglieri eletti in maggioranza, perché siano fedeli al mandato che il popolo ha dato loro e non siano distratti dal costruirsi una carriera politica basata sulla loro pseudo e contingente "indipendenza" (le parole sono importanti, vi prego di usarle con cura e premura).

La politica tradizionale ha un disperato bisogno di rinnovamento e di contenuti: il centrosinistra deve smetterla di intraprendere azioni che finiscono irrimediabilmente col ridicolizzarlo e il centrodestra deve rinascere con presupposti nuovi, principalmente culturali, dal momento che trovo stucchevole leggere su Facebook ciò che scrive qualche esponente di prima linea della destra cittadina che, in relazione all'8 settembre del 1943, ancora abbia il cattivo gusto di parlare di "tradimento" (sic!). L'8 settembre del '43, il nostro paese, voltando la faccia al regime nazista, non tradì proprio nessuno: rinvenne dal torpore totalitario che, tra le tante cose, partorì le leggi razziali del '38 e costò la vita a milioni di italiani. Quest'ultimo sassolino me lo dovevo proprio togliere dalla scarpa.


La ringrazio per l'attenzione che ha voluto dedicarmi e la saluto con viva cordialità.

Savino Balzano
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