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Strage ferroviaria, oggi a Roma per manifestare
Tre anni di sfilate istituzionali, promesse fatte ma le 23 vittime del disastro ferroviario Andria – Corato sono cadute nel dimenticatoio
Italia - mercoledì 17 luglio 2019
19.26
L'Associazione Strage dei treni in Puglia — ASTIP, da questa mattina è a Roma per manifestare contro il Governo Conte.
Nella nota stampa diffusa questa mattina si legge:
«Una decisione presa all'unanimità perché ad oggi, dopo tre anni di sfilate istituzionali e tante promesse, i fatti sono pari a zero. Si legge sui profili di facebook del Ministro Di Maio e del Ministro Bonafede, l'inno a non dimenticare i 43 morti del ponte Morandi e a non dimenticare i 34 morti di Viareggio, ma mai un cenno ai 23 morti del disastro ferroviario Andria Corato. I morti del centro Sud non contano nulla per la politica romana»
Sono le parole dei familiari delle vittime per manifestare il dolore che hanno subito e che, a causa del dimenticatoio cui sono caduti quei nomi, quei volti, quegli studenti, ancora subiscono. È un pò come morire due volte, come entrare nel mondo delle tragedie invisibili come se mai fossero accadute.
«Non è bastato l'errore dei governi passati con il Titolo V? Hanno diviso la rete nazionale dalle reti interconnesse ed isolate regionali portando la gestione delle seconde alle sole Regioni, con livelli di controllo di sicurezza ferroviaria pressoché nulli, tramite l'Ustif braccio del Ministero dei trasporti. I morti del 12 luglio sono una conseguenza dell'inefficienza delle regole sulla sicurezza ferroviaria regionale – scrivono i membri dell'associazione Strage dei Treni in Puglia — ASTIP" e continuano - Il fatto che dopo il disastro si sia passati all'Ansf, non ci basta. Assurdo che la società in concessione, Ferrotramviaria Spa, possa ancora oggi gestire quella maledetta tratta (fino al 2033, concessione rinnovata con gara diretta dalla Regione Puglia ), peraltro la stessa è imputata con i suoi vertici nel processo per disastro ferroviario».
Si rivolgono al Ministro Toninelli rispondendo alle dichiarazioni che precedentemente aveva reso scaricando la responsabilità alla Regione Puglia nel classico rimbalzo tutto politico.
«Sig. Ministro Toninelli, non ci conforta la Sua unica risposta pervenuta cioè che la tratta sia di competenza regionale. Voi Ministri siete al governo, fate si che i nostri cari non siano morti invano, cambiate le regole. Rivolgiamo un messaggio anche al Premier Conte: perché non risponde più alle nostre richieste? Eppure all'incontro avuto ad Aprile a Bari ci ha fatto delle promesse. Per questo abbiamo deciso di manifestare e di scendere in piazza perché il nostro dolore non appartiene ad un dio minore. I nostri cari sono morti perché il sistema legislativo ha fallito, ma non parlarne non significa alleggerire la vostra coscienza, significa la non volontà di cambiamento. Noi siamo qui invece per chiederlo... lo chiedono anche 23 vittime».
Nella nota stampa diffusa questa mattina si legge:
«Una decisione presa all'unanimità perché ad oggi, dopo tre anni di sfilate istituzionali e tante promesse, i fatti sono pari a zero. Si legge sui profili di facebook del Ministro Di Maio e del Ministro Bonafede, l'inno a non dimenticare i 43 morti del ponte Morandi e a non dimenticare i 34 morti di Viareggio, ma mai un cenno ai 23 morti del disastro ferroviario Andria Corato. I morti del centro Sud non contano nulla per la politica romana»
Sono le parole dei familiari delle vittime per manifestare il dolore che hanno subito e che, a causa del dimenticatoio cui sono caduti quei nomi, quei volti, quegli studenti, ancora subiscono. È un pò come morire due volte, come entrare nel mondo delle tragedie invisibili come se mai fossero accadute.
«Non è bastato l'errore dei governi passati con il Titolo V? Hanno diviso la rete nazionale dalle reti interconnesse ed isolate regionali portando la gestione delle seconde alle sole Regioni, con livelli di controllo di sicurezza ferroviaria pressoché nulli, tramite l'Ustif braccio del Ministero dei trasporti. I morti del 12 luglio sono una conseguenza dell'inefficienza delle regole sulla sicurezza ferroviaria regionale – scrivono i membri dell'associazione Strage dei Treni in Puglia — ASTIP" e continuano - Il fatto che dopo il disastro si sia passati all'Ansf, non ci basta. Assurdo che la società in concessione, Ferrotramviaria Spa, possa ancora oggi gestire quella maledetta tratta (fino al 2033, concessione rinnovata con gara diretta dalla Regione Puglia ), peraltro la stessa è imputata con i suoi vertici nel processo per disastro ferroviario».
Si rivolgono al Ministro Toninelli rispondendo alle dichiarazioni che precedentemente aveva reso scaricando la responsabilità alla Regione Puglia nel classico rimbalzo tutto politico.
«Sig. Ministro Toninelli, non ci conforta la Sua unica risposta pervenuta cioè che la tratta sia di competenza regionale. Voi Ministri siete al governo, fate si che i nostri cari non siano morti invano, cambiate le regole. Rivolgiamo un messaggio anche al Premier Conte: perché non risponde più alle nostre richieste? Eppure all'incontro avuto ad Aprile a Bari ci ha fatto delle promesse. Per questo abbiamo deciso di manifestare e di scendere in piazza perché il nostro dolore non appartiene ad un dio minore. I nostri cari sono morti perché il sistema legislativo ha fallito, ma non parlarne non significa alleggerire la vostra coscienza, significa la non volontà di cambiamento. Noi siamo qui invece per chiederlo... lo chiedono anche 23 vittime».