Audace Cerignola
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Calcio

Audace Cerignola: c’è chi sogna la serie B, e chi invece ci crede davvero

Il parere dei tifosi e dei cerignolani appassionati di calcio sull'agognato passaggio di categoria dei gialloblù

Il 2025 è vicino, e per l'Audace Cerignola i primi giorni dell'anno saranno particolarmente "caldi" a causa dell'apertura ufficiale del calcio mercato. Tra voci di ritorni, conferme e acquisti che si rincorrono da giorni, i tifosi e gli appassionati hanno le orecchie ben tese a captare le novità che riguardano la squadra gialloblù.

Una cosa è certa: la società, Mister Raffaele e i suoi ragazzi stanno regalando alla piazza di Cerignola non solo dell'ottimo calcio, ma anche la voglia di sognare più "in grande".

Tra i tifosi e gli appassionati, infatti, la serie B non più soltanto una chimera lontana: per molti (anche se non per tutti) è invece un desiderio sempre più possibile e realizzabile.

Abbiamo chiesto ad alcuni di compiere una disamina il più possibile oggettiva della situazione ad oggi, per capire se il sogno "serie B" per l'Audace potrebbe diventare realtà.

"Mai come quest'anno, non essendoci una squadra ammazza campionato, penso che si possa fare. Con Cuppone e altri due buoni innesti si può puntare realmente al salto di categoria, ma vi sono diversi dubbi: la società, in primis, vorrebbe/potrebbe fare il salto? Lo stadio Monterisi, con i vari interventi, potrebbe ospitare gare di serie B?" (Luigi Quarticelli)

I dubbi (legittimi) dei tifosi riguardano in primis lo stadio Monterisi, che-per come è ad oggi strutturato- non sarebbe idoneo ad ospitare gare di serie B. A lasciare perplessa la tifoseria (quella che ogni domenica segue la squadra in casa e nelle trasferte) è anche la scarsa partecipazione popolare, come evidenzia Pietro Detoma.

"L'Audace Cerignola in serie B sarebbe bellissimo, ma il problema stadio va risolto in fretta, anche perché penso che sia uno dei motivi della scarsa partecipazione della città" (Nando Zitolo).

La società invece è considerata dalla maggior parte dei tifosi una "roccia" ben solida e strutturata, che si basa su elementi competenti e dotati di grande professionalità.

"Io ritengo che ci siano tutti i presupposti affinchè si realizzi la promozione dell'Audace in serie B, in virtù di una società che, anno dopo anno, è condotta da uomini dotati di valori professionali, tecnici e morali, ed è affiancata da molti sponsor che credono in questo ambizioso progetto" (Raffaele Paolicelli)

"Sono trascorsi dieci anni da quando la famiglia Grieco ha rilevato le sorti dell'Audace, partendo dalla prima categoria. Ormai è tempo di bilanci. La società ha fatto tanta strada, scalando le varie categorie dilettantistiche, e posizionandosi da tre anni tra le squadre protagoniste del Campionato di terza divisione. Il tutto non viene dal nulla. La proprietà, insieme a tutto lo staff, ha fatto una programmazione seria e non può e non deve più essere considerata una rivelazione, ma piuttosto una bella realtà calcistica gestita con professionalità e competenza, ciascuno per la propria parte. Parlare di serie B non è affatto azzardato, perché si è seminato bene, si è lavorato con impegno ed è giusto raccoglierne i frutti.

Nessuno ci regalerà niente: quello che abbiamo lo abbiamo conquistato meritatamente sul campo, sciorinando prestazioni maiuscole da serie superiore. L'Audace c'è, e se ne sono accorti gli addetti ai lavori. Il 2025 potrà essere l'anno del riscatto sportivo, sociale e umano di un'intera comunità. Crediamoci!" (Franco Reddavide).

"Penso che ci siano tutti i presupposti: una società solida, un Ds preparato che ogni anno inserisce elementi di qualità, conservando lo zoccolo duro dei calciatori più forti. Il problema è restarci. E' facile fare la fine del Lecco. La società stessa si deve strutturare, lo stadio, poi, una piazza così piccola porta pochi introiti. Da quando è sparita la C2 società del genere hanno più possibilità di salire. Il calcio è cambiato: 30 anni fa piazze così restavano nelle serie inferiori" (Mario Mariella).

Ci sono poi anche tifosi più critici, che non si lasciano prendere dall'entusiasmo e sottolineano la necessità di un cambio di mentalità.

"Di pronto c'è solo la società. Ma la città ha ancora la mentalità all'eccellenza, inutile aggiungere altro" (Matteo Bellomo).

"Andare in B è un sogno che può però comportare la fine di un'era in caso di retrocessione, come già visto tante volte. Si vive troppo di risultati calcistici, già ora dopo una sconfitta fischia e non viene più allo stadio. Pertanto, meglio restare in C con dei bei risultati che fare finire la nostra favola" (Matteo Coratella)

"L'Audace in serie B non è una chimera, ma un sogno realizzabile. Solo che abbiamo bisogno del pubblico, di uno stadio, di certezze da parte dell'Amministrazione comunale. Sicuramente la famiglia Grieco, molto ambiziosa, come ci ha portato in serie C potrà portarci in B. Volere è potere" (Mauro Campese).

"Società solida, ma tifosi molto pochi per fare la serie B" (Vincenzo Mennuni)

L'Audace, inoltre, è sicuramente più di una semplice squadra di calcio. E' il segno, tangibile, del riscatto di un'intera comunità.

"L'Audace Cerignola rappresenta il rilancio della nostra città. Sono fiero di essere cerignolano quando si parla di Audace Cerignola" (Vincenzo Specchio).
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