
Religioni
Don Antonio Musto, un sacerdote per i poveri.
Egli si privava anche del cibo per darlo a chi ne era privo. Era un punto di riferimento per tutti, specie per gli analfabeti, che aiutava in tanti adempimenti legali, quale per esempio la dichiarazione dei redditi, che compilava gratuitamente
Cerignola - domenica 14 gennaio 2018
17.50 Comunicato Stampa
A un mese dalla morte ricordiamo mons. Antonio Musto, uno dei sacerdoti che in tempi di difficoltà socio-economiche per Cerignola ha saputo, con discrezione e abnegazione totale, dare un conforto spirituale e materiale a quanti si rivolgevano al lui. Egli si privava anche del cibo per darlo a chi ne era privo. Era un punto di riferimento per tutti, specie per gli analfabeti, che aiutava in tanti adempimenti legali, quale per esempio la dichiarazione dei redditi, che compilava gratuitamente. Egli si riteneva mandato dal Signore a servire tutti, senza discriminazioni di ordine culturale o politico. Personalmente era scevro da carrierismo e sete di potere. Era solito ripetere: «A Cerignola ci vogliono i preti "cafoni"». Nell'immaginario collettivo è rimasto il sacerdote di altri tempi, con veste talare, zimarra e berretta, con la sua Fiat 128 bianca, con la quale girava per commissioni sempre accompagnato da ragazzi.
Nato a Cerignola il 25 ottobre 1933, figlio di Vito e Serafina Macchiarulo, aveva diversi fratelli, tra i quali Rocco Mario, preside dell'Istituto Tecnico Industriale e Sindaco di Cerignola, e Francesco, membro del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche).
Dopo aver frequentato le scuole pubbliche di Cerignola fino alla V Ginnasiale, nel 1949 entrò nel seminario regionale di Benevento, dove frequentò i tre anni di Liceo Classico e i quattro anni di Teologia. Fu ordinato sacerdote il 16 settembre 1956 nel Duomo "Tonti" dal Vescovo diocesano mons. Donato Pafundi, assieme a don Franco Vitulli, don Antonio Occhionegrelli e don Saverio Delvecchio. Celebrò la prima Messa il 24 dello stesso mese nella chiesa parrocchiale Maria SS. Addolorata, che aveva frequentato fin da ragazzo alla scuola del parroco mons. Michele Leone (1910-2003). Per un breve periodo fu padre spirituale del Seminario regionale di Potenza.
Fu Coadiutore della parrocchia San Pietro Apostolo Duomo "Tonti" in Cerignola, Cancelliere vescovile nel 1957. Nel 1960 mons. Mario Di Lieto lo nominò presidente dell'O.D.A. (Opera diocesana di assistenza), che distribuiva ai bisognosi pacchi dono di viveri provenienti dagli Stati Uniti d'America.
Lo ritroviamo cappellano della chiesetta di San Matteo nei primi anni '60, dove fu assistente ecclesiastico del Gruppo Sportivo S.G.B. della parrocchia Addolorata, divenuto poi Unione Sportiva "S. Matteo".
Il Vescovo mons. Mario Di Lieto nominò don Antonio parroco della nuova parrocchia della Beata Vergine Maria Ausiliatrice, eretta con bolla vescovile del 1 gennaio 1964 in Cerignola, dove celebrò la prima messa il 29 marzo seguente, nella veglia di Pasqua. La statua raffigurante Maria Ausiliatrice fu donata nel 1965 da Nicola Zangrilli e Isabella Magnifico.
Nel gennaio 1969 fu nominato parroco della Cattedrale di Cerignola, succedendo a mons. Samuele Cioffi. Nel maggio seguente ritornò ad essere parroco della chiesa dell'Ausiliatrice, i cui parrocchiani avevano protestato presso il Vescovo in maniera assai energica per riaverlo tra loro.
Nel 1979 fu nominato dal Vescovo mons. Mario Di Lieto, per un triennio, Vicario episcopale per la pastorale interdiocesana di Ascoli Satriano e Cerignola.
Dal 1985, con la costituzione dell'Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, fu componente e del 1998 presidente dello stesso.
I collaboratori della sua parrocchia furono interpreti di due film: "L'aucelle fatète" e "La mugghiera lazzarona", fiabe tratte dall'opera Apulia fidelis di Nicola Zingarelli e Michele Vocino (L. Trevisini, dopo il 1925).
Dal 1987 fu Delegato per la Pastorale e Vicario foraneo della Vicaria Nord di Cerignola.
Il 21 novembre 1999, con bolla del Papa Giovanni Paolo II, fu insignito della dignità di Cappellano di Sua Santità.
Fu autore del saggio dal titolo Ti racconto la Madonna di Ripalta, in L'Icona della Madre di Dio Maria SS. di Ripalta tra storia e devozione (Edizioni Santuario, 1999).
Promosse a Cerignola i Cineforum con proiezioni domenicali, utilizzando pellicole che fittava a Bari. Nel pomeriggio della domenica, trasmettendo con amplificazione esterna il canto "Noi vogliam Dio", chiamava i bambini e ragazzi alla scuola di catechismo, alla quale seguiva la proiezione del film.
Don Antonio morì il 17 dicembre 2017. Il giorno seguente i suoi funerali sono stati un momento di grande valenza comunitaria, che ha visto tantissimi fedeli e sacerdoti radunarsi intorno al suo feretro, nella camera ardente allestita nella chiesa di Maria SS. Ausiliatrice.
La comunità è stata da lui "convocata", come era solito fare, ma questa volta per rendergli l'estremo saluto. Nella chiesa dell'Ausiliatrice il cappuccino cerignolano fra Luigi Lavecchia, figlio spirituale di don Antonio, ne ha lumeggiato la figura, suscitando intensa emozione negli astanti, soprattutto quando, rivolto alla statua dell'Ausiliatrice che regge in braccio il Bambino Gesù, ha detto: "Ora la Vergine non ha un bambino, ma due bambini, e l'altro è don Antonio".
Al canto "O grande, pietosa Regina aiuto dei cristiani" (parole di don Antonio e musica del maestro Vincenzo Disavino), il corteo si mosse verso la Cattedrale. In quel momento la Vergine non era più Ausiliatrice, ma Addolorata.
Alla messa esequiale, presieduta dal Vescovo mons. Luigi Renna, partecipò tutto il clero diocesano.
Don Antonio Musto fu e rimane per tutti l'amico, il fratello, il padre, mai indifferente dinanzi ai problemi di tutti, sempre pronto a intus legere, ossia leggere dentro i cuori desiderosi di essere ascoltati, accolti e amati.
Angelo Disanto
Nato a Cerignola il 25 ottobre 1933, figlio di Vito e Serafina Macchiarulo, aveva diversi fratelli, tra i quali Rocco Mario, preside dell'Istituto Tecnico Industriale e Sindaco di Cerignola, e Francesco, membro del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche).
Dopo aver frequentato le scuole pubbliche di Cerignola fino alla V Ginnasiale, nel 1949 entrò nel seminario regionale di Benevento, dove frequentò i tre anni di Liceo Classico e i quattro anni di Teologia. Fu ordinato sacerdote il 16 settembre 1956 nel Duomo "Tonti" dal Vescovo diocesano mons. Donato Pafundi, assieme a don Franco Vitulli, don Antonio Occhionegrelli e don Saverio Delvecchio. Celebrò la prima Messa il 24 dello stesso mese nella chiesa parrocchiale Maria SS. Addolorata, che aveva frequentato fin da ragazzo alla scuola del parroco mons. Michele Leone (1910-2003). Per un breve periodo fu padre spirituale del Seminario regionale di Potenza.
Fu Coadiutore della parrocchia San Pietro Apostolo Duomo "Tonti" in Cerignola, Cancelliere vescovile nel 1957. Nel 1960 mons. Mario Di Lieto lo nominò presidente dell'O.D.A. (Opera diocesana di assistenza), che distribuiva ai bisognosi pacchi dono di viveri provenienti dagli Stati Uniti d'America.
Lo ritroviamo cappellano della chiesetta di San Matteo nei primi anni '60, dove fu assistente ecclesiastico del Gruppo Sportivo S.G.B. della parrocchia Addolorata, divenuto poi Unione Sportiva "S. Matteo".
Il Vescovo mons. Mario Di Lieto nominò don Antonio parroco della nuova parrocchia della Beata Vergine Maria Ausiliatrice, eretta con bolla vescovile del 1 gennaio 1964 in Cerignola, dove celebrò la prima messa il 29 marzo seguente, nella veglia di Pasqua. La statua raffigurante Maria Ausiliatrice fu donata nel 1965 da Nicola Zangrilli e Isabella Magnifico.
Nel gennaio 1969 fu nominato parroco della Cattedrale di Cerignola, succedendo a mons. Samuele Cioffi. Nel maggio seguente ritornò ad essere parroco della chiesa dell'Ausiliatrice, i cui parrocchiani avevano protestato presso il Vescovo in maniera assai energica per riaverlo tra loro.
Nel 1979 fu nominato dal Vescovo mons. Mario Di Lieto, per un triennio, Vicario episcopale per la pastorale interdiocesana di Ascoli Satriano e Cerignola.
Dal 1985, con la costituzione dell'Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, fu componente e del 1998 presidente dello stesso.
I collaboratori della sua parrocchia furono interpreti di due film: "L'aucelle fatète" e "La mugghiera lazzarona", fiabe tratte dall'opera Apulia fidelis di Nicola Zingarelli e Michele Vocino (L. Trevisini, dopo il 1925).
Dal 1987 fu Delegato per la Pastorale e Vicario foraneo della Vicaria Nord di Cerignola.
Il 21 novembre 1999, con bolla del Papa Giovanni Paolo II, fu insignito della dignità di Cappellano di Sua Santità.
Fu autore del saggio dal titolo Ti racconto la Madonna di Ripalta, in L'Icona della Madre di Dio Maria SS. di Ripalta tra storia e devozione (Edizioni Santuario, 1999).
Promosse a Cerignola i Cineforum con proiezioni domenicali, utilizzando pellicole che fittava a Bari. Nel pomeriggio della domenica, trasmettendo con amplificazione esterna il canto "Noi vogliam Dio", chiamava i bambini e ragazzi alla scuola di catechismo, alla quale seguiva la proiezione del film.
Don Antonio morì il 17 dicembre 2017. Il giorno seguente i suoi funerali sono stati un momento di grande valenza comunitaria, che ha visto tantissimi fedeli e sacerdoti radunarsi intorno al suo feretro, nella camera ardente allestita nella chiesa di Maria SS. Ausiliatrice.
La comunità è stata da lui "convocata", come era solito fare, ma questa volta per rendergli l'estremo saluto. Nella chiesa dell'Ausiliatrice il cappuccino cerignolano fra Luigi Lavecchia, figlio spirituale di don Antonio, ne ha lumeggiato la figura, suscitando intensa emozione negli astanti, soprattutto quando, rivolto alla statua dell'Ausiliatrice che regge in braccio il Bambino Gesù, ha detto: "Ora la Vergine non ha un bambino, ma due bambini, e l'altro è don Antonio".
Al canto "O grande, pietosa Regina aiuto dei cristiani" (parole di don Antonio e musica del maestro Vincenzo Disavino), il corteo si mosse verso la Cattedrale. In quel momento la Vergine non era più Ausiliatrice, ma Addolorata.
Alla messa esequiale, presieduta dal Vescovo mons. Luigi Renna, partecipò tutto il clero diocesano.
Don Antonio Musto fu e rimane per tutti l'amico, il fratello, il padre, mai indifferente dinanzi ai problemi di tutti, sempre pronto a intus legere, ossia leggere dentro i cuori desiderosi di essere ascoltati, accolti e amati.
Angelo Disanto