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Don Carlo Cassatella è il nuovo parroco di 'Cristo Re'

Succede a Don Mimmo Misciagna

La comunità di 'Cristo Re' di Cerignola ha una nuova guida. Don Carlo Cassatella è il nuovo parroco, succede a Don Mimmo Misciagna. Don Carlo è nato a Lecce 53 anni fa, dove frequentando il locale oratorio salesiano è maturata la sua vocazione e la decisione di spendere la propria vita sull'esempio di Don Bosco. Dopo aver svolto l' ordinario corso di studi tra Roma, Brescia e Torino è stato ordinato presbitero nel 1990.
E' stato nominato Parroco dall'Amministratore Apostolico Monsignor Felice di Molfetta, proviene da Napoli dove ha ricoperto l'incarico di Direttore dell' Oratorio, precedentemente ha ricoperto lo stesso incarico in vari Oratori di Calabria, Puglia e Campania.

Il saluto rivolto al Vescovo da Don Carlo al termine della Celebrazione Eucaristica con la quale è stato presentato alla Comunità Parrocchiale:

Carissimo Padre,
Grazie per la fiducia ancora una volta rinnovata alla Congregazione Salesiana. Affidando il ministero di parroco ad un salesiano tutta la comunità, animata dal superiore religioso, rinnova l'impegno a servire il popolo di Dio, soprattutto i giovani, in totale comunione con il Pastore della Chiesa Locale.
Grazie per il riconoscimento che ci viene nuovamente accordato perchè, come sottoscriveva il Vescovo Vincenzo D'Addario. L'affidamento ai salesiani della parrocchia di Cristo Re è finalizzata all'opera educazione integrale di un rilevantissimo numero di fanciulli e di giovani indigenti e abbandonati ai pericoli della strada in Cerignola.
È per questo motivo che hanno firmato come testimoni Don Rino, il direttore della comunità e Savio, un giovane animatore della comunità.
Con gratitudine verso i tanti che ci hanno preceduto proseguiamo il cammino segnato da tempo per dare continuità al programma di sempre che , come scriveva S. Giovanni Paolo II "si incentra, in Cristo stesso, da conoscere, amare, imitare, per vivere in lui la vita trinitaria, e trasformare con lui la storia fino al suo compimento nella Gerusalemme celeste".
La permanete prospettiva missionaria nella quale Papa Francesco ha immesso la Chiesa tutta ci indica chiaramente le tappe della azione pastorale che vorremo progressivamente conseguire: partendo dai fratelli e dalle sorelle che regolarmente frequentano la comunità, raggiungere quanti pur battezzati non sperimentano più la consolazione della fede per arrivare a coloro che non conoscono Cristo o l'hanno sempre rifiutato (EG 14)
Per far questo ci saranno preziose le parole della sua omelia dello scorso 8 settembre che ci ricordano che essere chiesa in uscita vuol dire "inserirsi pienamente dentro la vita e le attese degli ultimi, ponendosi alla loro stregua e centrando il nostro essere e il nostro operare su di loro". Tutto questo con quello stile che caratterizza ogni comunità affidata ai salesiani di don Bosco che tende ad essere casa che accoglie. parrocchia che evangelizza, scuola che avvia alla vita e cortile per incontrarci da amici e vivere in allegria.
Nel rito di ingresso di un nuovo parroco, che lei ha opportunamente voluto rendere più semplice, è prevista la possibilità che il Vescovo consegni al nuovo parroco le chiavi della chiesa stessa per introdurvi il popolo santo e fedele. Ci lasci immaginare una piccola variazione e idealmente ci prenda per mano e accompagni sul sagrato questa assemblea santa perché, spalancate le porte, si diffonda nel quartiere e possa continuare a crescere "per attrazione" secondo la bella espressione di Benedetto XVI
Rubo ancora le sue parole per pregare Maria Santissima, Don Bosco, i "santi salesiani" e Santa Rita per la nostra Città e i suoi governanti; per il nostro quartiere, per la nostra Chiesa diocesana e i suoi ministri e i consacrati; soprattutto per i bambini e i ragazzi, gli adolescenti e i giovani; per tutti gli uomini e le donne di buona volontà che hanno a cuore il benessere della casa e della famiglia; per gli anziani e gli ammalati; per tutti coloro che sono presenti nel nostro territorio come migranti, perché ci vedano attenti e solidali nei loro riguardi."
Una pensiero di ringraziamento a questa comunità che mi ha accolto benevolmente e a coloro che venuti da lontano e da vicino hanno voluto condividere questo passaggio del Signore nella nostra comunità educativa pastorale parrocchiale. La vostra presenza dice. Al di l'ha dell'affetto personale, la bellezza della appartenenza alla Chiesa e al movimento salesiano
Ancora grazie e un augurio a lei Caro Padre che in modo nuovo , si accinge a mettere la sua saggezza e la sua esperienza a disposizione della Chiesa di Cristo. come si esprime la "Pastores Gregis".
Lasci che lo esprimiamo coralmente prendendo in prestito una delle acclamazioni delle "Laudes regie". Ancora per lungo tempo le auguriamo di vivere e servire la chiesa: "FELICITER, Feliciter, feliceter






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