Giovanni Rinaldi, scrittore originario di Cerignola, ricorda per l’8 Marzo la testimonianza di Ripalta Bonomo

Come ha riportato sulle pagine social Giovanni Rinaldi, scrittore nato a Cerignola e autore di numerose pubblicazioni sulla Resistenza italiana (tra cui "I treni della felicità", un libro riprodotto anche nella versione teatrale per la regia di Laura Sicignano), non c'è storia migliore da raccontare in questa giornata: quella delle donne che con i loro principi e l'esempio di vita hanno lasciato un grande segno nella storia del nostro Paese.

Rinaldi, autore ed etnografo sempre attento alle tematiche sociali e alle dinamiche culturali e politiche, ha voluto riportare all'attenzione, nella Giornata Internazionale della Donna, la testimonianza di una donna cerignolana, Ripalta Bonomo, che ha ricoperto il ruolo di Dirigente dell'UDI-Unione Donne Italiane- a Cerignola.

Riportiamo integralmente il suo scritto, che è lo spaccato di un periodo storico in cui molte donne si misero in evidenza per forza, determinazione, coraggio e resilienza.

Nelle case si discuteva dei princìpi. Dicevamo: "Se noi lottiamo tutti insieme toglieranno le terre ai padroni." Allora non c'era ancora la riforma agraria, non avevano ancora tolto le terre ai padroni. "Le terre vanno tolte ai padroni e saranno date ai poveri, a noi che non abbiamo niente." Facevamo capire tutte queste cose ai compagni: che la vita sarebbe stata migliore!
"Se noi lottiamo tutti insieme la vita sarà migliore!

Se ora non possiamo mangiare, non possiamo trovare il pane, non possiamo assaporare un poco di carne, se la mangiano solo i proprietari, i padroni se la mangiano, attraverso le lotte invece, domani potremo mangiare un poco di più. I figli nostri potranno vestirsi non dico come i figli dei signori, ma almeno qualcosa in più potranno avere. Insomma di questo parlavamo con le donne quando andavamo a fare l'assemblea, la cellula. Noi le chiamavamo cellule".