Alberto Sordi
Alberto Sordi
Kholo Kholo Darwaze

Regine drammatiche della vita: gli italiani

Macaroni! ...uhm... macaroni! Questa è robba da carettieri. Io nu' mangio macaroni, io so' americano, [poi passa a più miti consigli, dopo essere rimasto disgustato dalla tartina di pane, spalmata "all'americana" di yogurt, marmellata e mostarda] ... Puah! ... Ammazza che zozzeria, ahò! ... Mac

L'Italia, madre di figli sognatori e creatori, patria della cultura, dell'arte, del genio e della cucina: mix di ingredienti principali che rendono questo paese uno dei più amati dai popoli. Fiumi di inchiostro e pellicole cinematografiche sono state versate per decantare la bellezza e la particolarità che questo paese mostra sin dai suoi albori. Che siano del nord, sud, centro o isole, le diverse regioni italiane racchiudono in sé un innumerevole numero di credenze, dialetti e culture differenti che costituiscono l'identità di quel luogo.
Ok, l'Italia è fantastica, così ricca di odori e colori, ma i cittadini che la popolano come sono davvero?
Quello degli italiani è un popolo meraviglioso: amano le grandi parole e fatti piccoli! Si, sono dei sognatori e creatori, ricchi di inventiva che lasciano però sempre a metà. Noi, gente nomade, girovaghi per natura siamo i procreatori della nostra stessa libertà. La vera trasgressione? Sarebbe seguire le regole imposte dallo Stato!

Così come le colorite città e gli ampi spazi naturali fanno breccia nel cuore degli stranieri al tempo stesso anche il temperamento del popolo che li ha resi famosi in tutto il mondo. Lo stile e il carattere italiano ormai è seguito ovunque e invidiato da molti fino a creare dei veri e propri cliché.


Agli occhi degli stranieri la nostra gesticolazione è qualcosa di veramente notevole fino a classificarci come delle vere e proprie regine drammatiche capaci di intrattenere l'interlocutore con movimenti veloci e quasi ipnagogici accompagnando il suono melodico delle nostre parole. Le imitazioni da parte degli stranieri sono tante e varie, ma bisogna sempre diffidare di queste! Seppur infatti ci possa essere buona volontà e impegno, non è semplice dar vita a quelle innate movenze, infatti c'è solo un gesto che viene riprodotto decentemente ed è la cosiddetta mano a cuoppo, spesso erroneamente utilizzata in quanto nasce accompagnata da esclamazioni spontanee quali «ma che vuoi?» o «che dici?».

Uno dei cliché più diffusi nel mondo è associare il popolo italiano al cibo: nello specifico alla pasta, pizza e caffè. Non che non sia vero, noi abbiamo un vero e proprio rapporto amoroso con il cibo, ma associarci solo a quegli alimenti direi che è alquanto restrittivo. Per quanto farebbe piacere, non ci si nutre quotidianamente di pizza, tanto meno questa viene accompagnata dal caffè (questo va alla fine dei pasti!). L'arte culinaria italiana va ben oltre l'immaginario comune estero, poiché in ogni italiano c'è un grande artista della cucina. IL cibo non è un'esigenza, ma è un mezzo per far festa, per riappacificarsi con le persone, per chiedere un appuntamento, per chiederti come stai, insomma, semplicemente per stringere contatti con l'esterno.
Molti classificano gli italiani come chiassosi, eccessivamente chiacchieroni e a tratti anche maleducati e privi di senso civico. La realtà è che questo non è altro che semplicemente un temperamento passionale li spinge ad assumere spesso e volentieri ad un atteggiamento festivo, ridendo e chiacchierando magari anche in luoghi meno opportuni, come ad esempio nei musei, in un supermercato o addirittura mentre si è alla guida da un'automobile all'altra! Ma tutto ciò è bello.

Le ricorrenze festive sono un vero e proprio cavallo di battaglia, infatti nel mondo sono tra le più chiacchierate. La capacità con cui gli italiani sanno organizzare party invitando un numero esagerato di persone è eclatante! Battesimi, comunioni, matrimoni, lauree, compleanni, anniversari: non importa cosa accada, ma bella o brutta che sia qualsiasi avvenga nel corso della vita di un italiano è motivo di unione e condivisione. La verità è che nessun altro al mondo sa davvero cosa significhi vivere d'emozioni.
Se siamo tristi tutto il mondo lo sa, se siamo felici tutti lo sanno, il nostro modo di manifestare e vivere l'emozioni ci rendono agli occhi degli altri l'incarnazione della dolce vita.

Inoltre, triste ma vero, l'Italia è considerata al primo posto per il numero esagerato di mammoni che vivono ancora a casa dei genitori. Come molti sapranno, «'A mamma è sempe 'a mamma» e quest'ultima infatti non esita a voler proteggere e accudire il proprio figlio anche quando saprebbe cavarsela tranquillamente anche da solo e alcuni purtroppo non sono in grado di scegliere il proprio cammino autonomamente. Che sia a causa dell'eccessiva lunghezza dei tempi delle istituzioni, delle scarse opportunità lavorative opportune al percorso di studi o della pigrizia di alcuni giovani adulti, molti italiani non lasciano il proprio nido familiare prima dei 25 anni. Cosa veramente assurda se consideriamo che negli altri paesi d'Europa iniziano ad allontanare i propri figli poco più che adolescenti.

Ulteriore particolarità da analizzare è infine la puntualità. Per la maggior parte dei Paesi è l'elemento fondamentale che fa da collante a qualsiasi relazione, per gli italiani invece è solo qualcosa di astratto e a tratti mal concepito. In particolare nel sud Italia, grazie al più pacato andamento tempi, è alquanto raro sentir dire ad esempio un «ci incontriamo alle 14:00 in punto», poiché l'appuntamento viene dato «per le 14-15:00», che potrebbero diventare tranquillamente anche le 16.

Tutto considerato, siamo ben adorati dalla gente!
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